UBI Banca: 175 filiali in meno, si punta sul digitale

Riduzione del rischio di credito, trasformazione del business retail verso l’omnicanalità e puntare sulla formazione dei gestori affluent. Sono queste le tre leve del Piano Industriale 2022 di UBI Banca.

UBI Banca piano industriale 2022

NPL: stop alle cessioni massive

Le misure prese in corso d’anno hanno consentito il raggiungimento di un ratio di crediti deteriorati lordi del 7,8% (6,9% proforma). Ora è in esame una cessione di sofferenze SME per 800 milioni lordi che dovrebbe completarsi nel corso dell’anno e che è già stata parzialmente riflessa nei conti 2019. Successivamente non sono previste altre cessioni massive, sarà infatti il team interno di recupero crediti, composto da circa 400 persone, a traguardare l’obiettivo di arrivare a un ratio di crediti lordi al 5,2% entro il 2022 e gli stock lordi a 4,5 miliardi (da 6,8 del 2019).

Omnicanalità nel business retail e razionalizzazione delle filiali

Digitalizzare i processi commerciali, come l’instant lending, e non commerciali, quali i processi di controllo, per ridurre il cost to serve. Se i tassi negativi hanno appiattito la raccolta il business retail va ripensato a livello di digitalizzazione con nuovi customer journey, un uso maggiore di advanced analytics e anche una offerta prodotti online più ampia, comprendente anche la CQS. A piano anche la razionalizzazione della rete distributiva: 175 filiali verranno chiuse e quelle full cash saranno ridotte del 35%, per portare a un peso del 40% le filiali con modelli cashless e cashlight.

Puntare sul cliente affluent: digital advisory e IWBank

La raccolta nei segmenti premium e private dovrebbe attestarsi nel 2022 a 108 miliardi, contro i 101 di fine 2019. Previsti quindi investimenti per digitalizzare il wealth advisory e rafforzo della rete IWBank (da 690 promotori a 830).

I fattori abilitanti: data analysis...

Saranno creati nuovi team dedicati al digitale e agli advanced analytics: la fabbrica digitale del Gruppo passerà infatti da 325 persone dedicate a 610 nel 2022. In fase di rafforzamento anche le partnership con FinTech e Università e l’ampliamento dell’Innovation Hub di Gruppo, che per ora analizza ogni anno 250 FinTech per innovare i modelli di business, con l’obiettivo di adottare un modello di lavoro agile.

...ristrutturazione organizzativa...

Anche Se lato FinTech le risorse raddoppieranno, il Piano prevede la riduzione del personale per circa 2mila risorse e, parallelamente, azioni di reskilling. Previste anche nuove azioni di formazione.

... flessibilità di business

Il Piano Industriale si basa naturalmente sul contesto di mercato, che vede ad esempio una stagnazione della richiesta di impieghi che viene quindi compensata attraverso investimenti in corporate bond. Il Gruppo è quindi pronto a rivedere le sue azioni nel caso in cui il contesto economico cambi e migliori, ad esempio tornando sugli impieghi se possibile.

Dati economici e patrimoniali: le previsioni

  • Utile netto: 251 milioni nel 2019, previsto a salire a 665 milioni nel 2022
  • Rettifiche sui crediti: da 738 milioni del 2019 a 387 milioni nel 2022
  • Oneri operativi: 2,2 miliardi nel 2022
  • CET1 di Gruppo: 12,5% nel 2022