Nel 2022 sono aumentati del 14% i furti di credenziali di carte di credito in Europa. L’Italia è tra i primi venti paesi colpiti dai cybercriminali.
Lo dice l’ultimo Osservatorio Cyber di CRIF, che analizza le informazioni, il traffico di dati e i paesi maggiormente esposti agli attacchi hacker.
I Dati
Secondo lo studio gli indirizzi e-mail, le password e i numeri di telefono sono i dati più interessanti per gli hacker.
Molto spesso, poi, le password trafugate sono associate a una e-mail (90,5% dei casi) e a uno username (71,7% dei casi). Rendendo di fatto possibile l’accesso a servizi e profili social.
Nell’ultimo anno sono anche aumentati (+10,5%) i furti di “dati combinati” relativi alle carte di credito: sono stati quindi sottratti non solo il numero della carta, ma anche il cvv e la data di scadenza.
In pratica, gli hacker si sono impossessati di quasi tutto quello che serve per pagare con la carta di credito trafugata.
In forte aumento nel 2022, inoltre, la violazione di account social come Facebook, Twitter, Instagram o LinkedIn (+125,8%): qui l’obiettivo è rubare l’identità altrui per commettere truffe, soprattutto ai suoi conoscenti e parenti.
La situazione italiana
L’Italia è al 14° posto nella classifica mondiale dei paesi più attaccati.
Agli hacker piacciono le vittime meno giovani e, probabilmente, più ricche: le fasce di popolazione più colpite sono quelle dei 41-50enni (25,7%) e degli over 60 (25,6%).
Dal punto di vista geografico, le vittime sono soprattutto al Nord (37,8%) e al Centro (36%); le regioni in testa sono il Lazio (21,1%) e la Lombardia (14%). In proporzione al numero di abitanti, però, in vetta troviamo Sicilia, Molise e Umbria.
«La circolazione dei dati nel 2022 è stata molto superiore al passato, tanto che i dati trovati nel dark web sono triplicati rispetto all’anno precedente – commenta Beatrice Rubini, Executive Director di CRIF. Le motivazioni di questo aumento vanno ricercate anche nell’attuale situazione geopolitica, che vede un’intensa attività non solo sui campi di battaglia fisici ma anche in quelli virtuali, la cosiddetta “cyberwar”. I consumatori e le aziende sono sempre più nel mirino dei cybercriminali, che sferrano attacchi volti a rubare dati e creare danni, con gravi conseguenze sia economiche che reputazionali».