Workinvoice: accordo con RiverRock per portare capitali stranieri all’economia italiana

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Matteo Tarroni, CEO e co-founder di Workinvoice

Workinvoice e RiverRock hanno siglato un accordo volto ad allocare anche presso le PMI italiane i capitali raccolti attraverso la RiverRock Accounts Receivable Finance Strategy.

La società di asset management con sede a Londra e uffici a Parigi, Madrid e Milano si affianca ai 16 fondi internazionali che hanno aderito alla piattaforma di Workinvoice negli ultimi 24 mesi e si impegna a veicolare capitali stranieri a sostegno delle aziende italiane, in particolare le piccole e medie, in un contesto post-pandemico in cui le imprese dovranno cercare fonti di credito alternative.

Uno scenario in cui RiverRock si inserisce acquistando portafogli di crediti commerciali attraverso la piattaforma di Workinvoice e sostenendo così una migliore gestione del capitale circolante delle PMI, aiutandole a recuperare liquidità dal credito commerciale dormiente senza appesantire il bilancio.

Fondata nel 2009, RiverRock si concentra esclusivamente sull'Europa ed è supportata da una base di investitori diversificata, che comprende istituzioni pubbliche, fondi pensione, compagnie assicurative e family office. Tra gli anchor investors, il Ministero Federale tedesco dell'Economia e dell'Energia, lo European Investment Fund e il Fondo d’Investimento Italiano.

«L’accordo con un player internazionale importante come RiverRock è per noi motivo di entusiasmo ed un’ulteriore conferma del grande valore dell’invoice trading italiano nel panorama europeo. – commenta Matteo Tarroni, CEO e co-founder di Workinvoice. Crediamo molto in questa collaborazione e nella necessità di portare liquidità alle imprese in una fase così delicata della nostra economia: non è un caso se nel 2020 in Italia il fintech ha erogato il 450% di risorse in più alle imprese rispetto all’anno precedente. Le imprese devono dunque guardare oltre e per farlo devono possedere gli strumenti che saranno indispensabili nel prossimo futuro: primo tra tutti, il credito alternativo a quello bancario. E molte aziende lo hanno già capito, tanto che quello dei crediti commerciali è un mercato in continua espansione: basti pensare che solo attraverso la nostra piattaforma abbiamo già intermediato fatture per circa 500 milioni di euro».

 

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