Finfluencer: servono formazione e regole

Finfluencer: servono formazione e regole

Servono regole e attività di comunicazione per gli influencer e i content creator di tematiche finanziarie. È quando emerge dal “Finfluencers Report” della International Organization of Securities Commissions (IOSCO), che inquadra una serie di rischi emergenti, specie per gli investitori retail.

Che possono facilmente trovarsi davanti a informazioni fuorvianti o alla promozione di prodotti finanziari complessi o rischiosi (ma dipinti come semplici e sicuri), veicolate senza comunicare eventuali conflitti di interessi. O a vere e proprie frodi, a cui l’influencer potrebbe fare da cassa di risonanza in modo inconsapevole.

C’è davvero di tutto, nella rassegna di casi e ipotesi contenuta dal report. Ma il senso è chiaro: i social non possono essere una terra di nessuno dove tutti possono parlare di qualunque cosa, magari presentandosi come esperti.

Specie in un settore iper-regolato come quello finanziario. E servono misure mirate, come avvenuto in alcuni paesi. In Italia, finora, il punto di riferimento restano le linee guida AGCOM 7/2024/CONS, che si occupano di influencer a tutto tondo. Ma il settore finanziario potrebbe avere bisogno di misure ad hoc.

Chi è un finfluencer

Anche perché, spiega il report di IOSCO, non tutti gli influencer sono uguali. In ambito finanziario, possiamo dividerli in tre categorie: i consulenti di professione, che usano i social per veicolare messaggi a clienti e prospect; chi lavora in ambito finance, anche se non come consulente, e dice la sua su mercati e prodotti; chi non ha competenze specifiche ma si presenta comunque come esperto e dispensa consigli.

Inutile dire che la terza categoria è la più rischiosa. Un professionista, infatti, dovrebbe essere chiamato a segnalare eventuali conflitti di interesse e contenuti a pagamento, ma sa comunque di che cosa parla. Con la terza ampissima categoria dei non-professionisti, invece, la capacità di bucare il video e comunicare con efficacia potrebbe rivelarsi più importante dei contenuti.

Lo studio dei mass media la definisce “relazione parasociale”: un rapporto unidirezionale che una persona costruisce verso un personaggio pubblico (l’influencer, nel nostro caso) percependolo come vicino a sé. Un rapporto intimo, di identificazione e amicizia. Detto in modo più cinico: l’illusione di potersi fidare.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di settembre 2025 di AziendaBanca. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.

 

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