In Italia solo il 4% dei gestori di patrimoni immobiliari commerciali potrebbe raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050. Nonostante il dato negativo, il 74% si sta attrezzando per migliorare le performance ESG dei propri asset investendo in competenze e tecnologie.
Questo il quadro che emerge dalla ricerca “Overcoming the energy crisis in commercial Real Estate”, condotta da Deepki, una società di data intelligence ESG. Obiettivo dello studio è analizzare l’impatto della crisi energetica nel Real Estate commerciale e le strategie ESG che le società stanno attuando per migliorare la sostenibilità dei loro portafogli.
Gli edifici commerciali sostenibili aumentano di valore
La sostenibilità conviene anche da un punto di vista finanziario. Secondo 6 asset manager su 10, gli immobili commerciali “Green Premium” (ovvero immobili di qualità, più duraturi nel tempo ed efficienti dal punto di vista energetico) possono aumentare il proprio valore fino al +20%.
Gli edifici commerciali sostenibili registrano infatti una crescita dei rendimenti da locazione e un calo dei periodi di inoccupazione. È l’effetto “Green Premium”, che, secondo gli asset manager, in Italia riguarda soprattutto immobili industriali (58%), sanitari (54%) e residenziali (50%).
Aumentano anche le rendite
A conferma di questo trend, la metà degli asset manager ha visto aumentare le rendite da locazione degli asset green fino al 25%, indice del fatto che gli affittuari sono disposti a pagare di più per edifici sostenibili ed efficienti che permettono di ridurre i costi di servizio. Per l’8% degli intervistati le rendite da locazione degli immobili “verdi” sono persino aumentate del 26-30%.
Allo stesso tempo, per questo tipo di edifici, i periodi di sfitto si sono ridotti fino al 15% (per il 42% degli asset manager), fino ad arrivare al 26-30% (per il 12% degli intervistati).
Il parco immobiliare diventa più green
Per andare incontro a questa tendenza, i player del settore in Italia si stanno attivando per aumentare la sostenibilità del proprio parco immobiliare. Gli operatori affermano di voler dismettere gli asset immobiliari a uso commerciale con scarsa efficienza energetica e la metà degli intervistati intende aumentare l'allocazione di asset immobiliari all'estero, di cui il 32% per migliorare le credenziali ESG.
Obiettivo Net Zero lontano
Ad oggi, gli asset immobiliari che possono raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050 e dimezzare le emissioni entro il 2030 sono ben pochi. Solo il 4% degli asset manager prevede che almeno l’80% dei propri asset possa raggiungere il target, mentre per il 40% degli intervistati la decarbonizzazione del proprio portafoglio si attesta tra il 41 e il 60%.
Ancora più difficile l’obiettivo al 2030 della riduzione delle emissioni del 50%. Solo il 2% dei gestori di immobili commerciali pensa che riuscirà ad avere più dell’80% del proprio portafoglio in linea con il traguardo. Il 44% prevede che il 41%-60% del proprio patrimonio immobiliare ad uso commerciale possa riuscire a dimezzare le emissioni, mentre il 12% stima di raggiungere l’obiettivo su meno del 20% dei propri asset.
Investire in competenze e tecnologie
Come evidenzia l’indagine, l’obiettivo Net Zero è lontano, ma gli asset manager si stanno attrezzando. Quasi la metà (46%) dichiara ad esempio di voler sostituire le apparecchiature HVAC (Heating, Ventilation and Air Conditioning) con soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico, mentre il 50% vuole aggiornare i sistemi di illuminazione, insieme ad altri servizi all'interno degli edifici, con tecnologie più green.
Per garantire più efficienza, il 58% degli intervistati ha intenzione di migliorare il monitoraggio dei consumi energetici, grazie anche all’introduzione di set point orari, e il 54% va a investire nella manutenzione dei propri immobili. Inoltre, il 18% sta considerando fonti di energia rinnovabile come l’inserimento di pannelli solari sul tetto e il 44% lavora per sensibilizzare i propri inquilini sui temi di efficienza energetica.
Le competenze ESG
Uno dei temi evidenziati dall’indagine sono le competenze necessarie per valutare la performance ESG dei propri asset e pianificare le strategie migliori per raggiungere l’obiettivo di Net Zero. Un terzo degli intervistati afferma di non disporre di competenze adeguate all’interno della propria organizzazione, mentre il 26% segnala che la propria realtà non sta investendo adeguatamente in risorse ESG.
Per colmare queste lacune, il 28% degli asset manager afferma che la propria realtà ha avviato corsi di formazione per i dipendenti e un altro 28% dice di collaborare con società di consulenza specializzate in ESG. Un ultimo 18% sta assumendo data analyst.
«Dalla ricerca emerge come sostenibilità ed efficienza energetica siano sempre più una priorità per il settore immobiliare commerciale – commenta Vincent Bryant, CEO e Co-Founder di Deepki. La maggioranza delle società sta investendo per migliorare le performance ESG dei propri asset e formulare strategie ESG a lungo termine».