TNB, la banca digitale dedicata alla consulenza patrimoniale annunciata nel marzo 2024 da Azimut, è sempre più vicina al lancio. Azimut Holding ha infatti siglato un accordo quadro vincolante con FSI SGR. TNB sarà un attore digitale indipendente, focalizzato su servizi finanziari evoluti di wealth management e con l’ambizione di diventare un punto di riferimento per la clientela retail, affluent e private.
La transazione prevede una serie di operazioni societarie. Azimut acquisirà una banca, identificata insieme a FSI: sul tema sono in corso discussioni, in fase avanzata, previo "completamento di un'operazione societaria riguardante la banca in questione. La banca passerà poi da un rebranding in TNB: un perimetro selezionato delle attività distributive e altri asset di Azimut saranno conferiti a TNB mediante scissione parziale.
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L'80,01% di TNB andrà a FSI
Azimut venderà poi l'80,01% del capitale sociale di TBN a FSI, affiancata da un pool di co-investitori, tra cui i manager e consulenti finanziari coinvolti nel progetto. L'esecuzione delle operazioni è soggetta alle autorizzazioni da parte delle Competenti Autorità di Vigilanza (Banca d’Italia, Banca Centrale Europea), nonché di quelle di controllo (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e Presidenza del Consiglio dei Ministri) e all’avveramento di condizioni sospensive individuate nell’accordo concluso tra le parti, come di prassi in transazioni di analoghe dimensioni e tipo.
Il closing è previsto entro la fine del quarto trimestre del 2025. L’operazione non è qualificabile come operazione con parte correlata così come definita dal Regolamento approvato con delibera Consob n. 17221/2010.
Operazione da 1,2 miliardi di euro
La cessione della quota dell’80,01% in TNB presenta per Azimut un valore complessivo potenziale pari a circa 1,2 miliardi di euro nel tempo. Questo corrispettivo si articola in 240 milioni di cash upfront al closing, a cui si sommano fino a 210 milioni di euro di cash deferred, da corrispondersi attraverso distribuzione di dividendi o riserve da TNB o al momento dell’uscita di FSI; e fino a 760 milioni di euro sotto forma di earn-out, legati al raggiungimento di obiettivi, ritorni sul capitale investito da FSI e all’ammontare di conti correnti e conti deposito presso TNB, da corrispondersi al momento dell’uscita di FSI e secondo un meccanismo di liquidation preference.
Oltre al Corrispettivo, la partecipazione del 19,99% che Azimut deterrà in TNB rappresenta, scrive l'azienda in una nota, "una leva strategica per mantenere esposizione all’upside derivante dalla crescita attesa e dall’alto potenziale del progetto TNB". A seguito della transazione, l’effetto stimato di deconsolidamento sull’utile netto pro forma relativo all’esercizio 2024 sarebbe pari a circa € 52 milioni. L’operazione verrà finanziata attraverso risorse proprie della Società e di FSI.
Partnership di lungo periodo
Conclusa la transazione, Azimut proseguirà il proprio percorso diplayer globale indipendente, con una partnership di lungo periodo con TNB per gestione del risparmio, consulenza finanziaria e servizi bancari. La rete dei consulenti di TNB distruibirà una vasta gamma di soluzioni di investimento del Gruppo Azimut, presenti e future, tra cui fondi comuni, prodotti assicurativi, gestioni patrimoniali e strumenti di private markets, per un periodo minimo di 20 anni, all’interno di un modello ad architettura aperta. Tale modello consente a TNB di valorizzare le competenze globali e il track record internazionale di Azimut, garantendo al tempo stesso massima flessibilità, concorrenza nell’offerta e centralità dell’esperienza del cliente.
Un meccanismo di garanzia prevede che i prodotti del Gruppo Azimut distribuiti da TNB generino commissioni per Azimut di almeno 2,4 miliardi di euro, in un periodo iniziale di almeno 12 anni (ovvero € 200 milioni di commissioni nette all’anno), a fronte della fornitura continuativa di soluzioni e servizi di asset management da parte del Gruppo Azimut a TNB. Il meccanismo garantisce al Gruppo Azimut flussi stabili, ricorrenti e visibili nel lungo periodo. In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi annuali, TNB potrà corrispondere la differenza tra quanto garantito (€ 200 milioni di commissioni nette all’anno) e quanto effettivamente realizzato, ovvero non corrispondere quanto dovuto ed estendere la durata della garanzia fino ad un massimo di 30 anni.
TNB diventerà a sua volta il nuovo partner bancario di riferimento del Gruppo Azimut per i servizi bancari, supportando la rete italiana del Gruppo Azimut nella gestione operativa della clientela e nell’offerta di soluzioni come conti correnti, conti deposito e servizi bancari digitali avanzati.
I numeri della futura TNB
TNB sarà una piattaforma digitale, costruita attorno alle esigenze specifiche dei clienti e dei consulenti finanziari, con una rete di 900 professionisti e 25,6 miliardi di masse totali. Dal primo giorno di vita si posizionerà tra le prime dieci reti di consulenti finanziari in Italia, sia per numero di consulenti finanziari che per masse gestite.
La nuova tech platform, che sarà sviluppata con il partner tecnologico Cedacri parte del gruppo ION, sarà interamente modellata sul business model di TNB, garantendo efficienza, scalabilità e un’esperienza utente evoluta.
Paolo Martini, già CEO di Azimut Holding, assumerà la carica di Amministratore Delegato di TNB, portando con sé oltre vent’anni di esperienza nel settore e una visione consolidata del modello di consulenza finanziaria.
«L’operazione, volta ad accrescere il valore per gli azionisti, siglata oggi tra Azimut e FSI supera i 3 miliardi di euro, in linea con le OPS attualmente presenti sul mercato, comprendendo per noi: almeno 2,4 miliardi di euro di garanzia di ricavi oltre a una valutazione post-imposte di TNB, nel tempo, di circa 1,2 miliardi di euro - commenta Pietro Giuliani, Presidente e Fondatore di Azimut. È un deal in controtendenza rispetto a quanto sta accadendo in Italia: infatti, Azimut continuerà a evolvere come piattaforma globale e indipendente di consulenza finanziaria multigenerazionale e parallelamente promuoverà la nascita di TNB come un nuovo player indipendente, destinato alla quotazione. Entrambe le realtà punteranno sullo sviluppo qualitativo, oltreché quantitativo. Azimut continuerà a investire nella consulenza e nella gestione degli investimenti (liquidi e illiquidi) a livello globale, nel corporate e investment banking, e nelle soluzioni fintech e AI. Lo farà insieme ai suoi consulenti finanziari, che evolveranno ulteriormente offrendo ai clienti privati e corporate l’unica piattaforma italiana d’investimento presente in oltre 20 Paesi nel mondo, con accesso diretto ai mercati in tempo reale. TNB, dal canto suo, baserà la sua crescita sul banking digitale di ultima generazione, abbinato a una rete che ne esalterà la potenza e l’efficienza. Voglio ringraziare in particolare Alessandro (Zambotti), senza il quale il deal non si sarebbe realizzato, e Maurizio (Tamagnini) e gli amici di FSI».
BofA Securities ha agito in qualità di advisor finanziario di Azimut nel contesto dell’operazione. Latham & Watkins e Annunziata & Conso hanno agito in qualità di studi legali di Azimut.
Legance Avvocati Associati ha agito in qualità di studio legale di FSI. UBS Europe, KPMG, FRM e Finer hanno agito, ciascuno per le proprie aree di competenza, quali consulenti di FSI.