Puntano sempre più al rialzo le stime sul mercato del private banking in Italia per la fine del 2025.
Il terzo trimestre dell’anno ha registrato masse in gestione pari a 1.371 miliardi di euro: +4% su giugno, posizionandosi come il migliore risultato trimestrale del 2025 e superiore alle previsioni, secondo il Centro Studi di AIPB.
Per la fine dell’anno, le stime di Prometeia ipotizzano asset under management pari a 1.398 miliardi, con una crescita a doppia cifra sul 2024 (+11,2%) e una quota di mercato per il private banking stimata al 36%.
I dati di settembre 2025
Il risultato trimestrale beneficia di un effetto mercato superiore alle attese (+2,2%, pari a 29 miliardi), soprattutto in un contesto ancora caratterizzato da elementi di incertezza.
La raccolta netta conferma un apporto stabile (+1,1%, pari a 14 miliardi), in linea con la dinamica osservata da inizio anno e con un contributo costante alla crescita delle masse.
Completano il quadro i cambi di perimetro, che aggiungono ulteriori 9 miliardi (+0,7%), senza variazioni straordinarie.
Nei primi nove mesi del 2025 la crescita complessiva delle masse ha raggiunto il +9%, in linea con la tendenza alla crescita costante dell’industria del Private Banking negli ultimi anni.
Su base annua (settembre 2024 – settembre 2025), gli asset gestiti sono aumentati di 134 miliardi di euro (+10,8%): la raccolta netta (+53 miliardi) è stata la componente di flusso principale, seguita dall’effetto mercato (+50 miliardi, che ha registrato una performance particolarmente significativa nell’ultimo trimestre) e dai cambi di perimetro degli operatori (+31 miliardi).
Comparti di investimento
Tutti i comparti d’investimento registrano una raccolta netta positiva nel trimestre.
I fondi segnano il risultato migliore, con afflussi pari a 4,2 miliardi di euro, in linea con l’andamento osservato nei trimestri precedenti.
Si riduce l’interesse verso il comparto amministrato, che raccoglie comunque 3,6 miliardi: si tratta del dato più contenuto dall’inizio dell’anno, soprattutto alla luce dei 13 miliardi complessivi raccolti nei primi due trimestri.
Anche le gestioni patrimoniali e i prodotti assicurativi chiudono il trimestre in territorio positivo, pur senza evidenziare – in questa fase – quelle opportunità che il cliente del Private Banking sembra ricercare con maggiore decisione.
Per quanto riguarda la liquidità, alcuni operatori riportano incrementi significativi, in parte riconducibili a “liquidity event”.
L’asset mix
In termini di asset mix, la composizione del portafoglio si conferma sostanzialmente stabile: i fondi comuni rappresentano il 23% degli AuM, seguono le gestioni patrimoniali (12,1%), la liquidità (12,6%), titoli di Stato (11,3%), azioni (11,5%) intorno all’11% ciascuno e una componente assicurativa complessiva superiore al 19%, articolata tra Ramo I (5,9%), Ramo III (5,9%) e polizze multi-ramo (6,9%).
Stime al rialzo per la fine dell’anno
La crescita degli asset attesa per fine anno, inizialmente stimata al +7,8% rispetto al 2024, è ora prevista al +11,2%, per un totale di 1.398 miliardi di euro.
In questo scenario, la quota di mercato del Private Banking è attesa raggiungere il 36%, confermandone il ruolo sempre più rilevante nel panorama finanziario nazionale.
«I dati del terzo trimestre superano le attese e confermano la solidità del Private Banking italiano – ha commentato il Presidente di AIPB, Andrea Ragaini. La crescita registrata, sostenuta da mercati in miglioramento e da flussi netti costanti, dimostra la resilienza del settore e la sua capacità di offrire consulenza professionale e soluzioni ad alto valore aggiunto anche in uno scenario globale complesso. Il raggiungimento dei quasi 1.400 miliardi di euro di masse gestite entro la fine di quest’anno è un traguardo significativo, che ribadisce il ruolo centrale del Private Banking nel sistema finanziario del Paese e la fiducia crescente della clientela nei confronti dei nostri operatori».