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Widiba punta sulla realtà virtuale [Fotogallery]

Filiali virtuali sempre aperte e accessibili da casa. Realtà aumentata per potenziare l’interazione tra clienti e consulenti. E, dal prossimo anno, visori per la realtà virtuale portati nelle strade per incontrare i clienti. Tre progetti targati Widiba che puntano sulla realtà virtuale.

Widiba realta virtuale

Il digital lab di MPS

Una scommessa non da poco, quella sulle tecnologie di realtà virtuale. La banca online del Gruppo MPS si conferma “laboratorio di digital banking” del gruppo senese: l’annuncio dei nuovi progetti segue infatti un periodo non facile per il Monte. Una fase per il salvataggio della banca durante la quale l’investimento su Widiba non solo è rimasto, ma è stato anche potenziato per il nuovo modello distributivo “virtuale”.

Widiba Home: la filiale virtuale

A.Cardamone Widiba HomeNel dettaglio, da subito prende il via Widiba Home. Una filiale virtuale che sta sullo smartphone del cliente: si scarica una app e si infila il cellulare in un “visore” fornito dalla banca, del tutto analogo a quelli con cui già oggi si possono visualizzare video o giocare a semplici videogiochi.

È una filiale. Anche se non si tocca (si guarda!)

La app permette di entrare negli spazi virtuali della filiale Widiba: una modalità di interazione in qualche modo “fisica” e quindi famigliare al cliente. L’interazione con menù e “consulenti virtuali” avverrà utilizzando la voce e i comandi oculari (ad esempio fermando lo sguardo su un oggetto). Ci si potrà guardare intorno alla ricerca delle funzioni desiderate oppure interagire vocalmente con un consulente virtuale. Il piano terra della filiale è per operazioni e informazioni, il primo piano per il trading e la consulenza. In opzione un secondo piano per mutui e finanziamenti.

Dialog per i consulenti finanziari

Widiba Dialog è invece pensato per la rete di consulenti finanziari. Dal punto di vista hardware si usano gli HoloLens di Microsoft, un computer olografico indossabile (una sorta di incrocio tra un caschetto e degli occhiali da sole da sciatore, con molta information technology dentro) che porta nella cosiddetta “realtà aumentata”. Dalle lenti si vede il mondo fisico, persone e oggetti compresi, ma anche alcuni elementi aggiuntivi, virtuali, prodotti dal computer. Immagini, suoni e così via.

Il visore lo indossa il cliente

Gli HoloLens verranno indossati dal cliente, che visualizzerà intorno a sé le informazioni presentate dal consulente: grafici, simulazioni di investimento, stato del patrimonio. Sempre con gli HoloLens potrà ad esempio accettare una proposta di allocazione. E senza uscire dal medesimo ambiente si potranno fare anche le normali operazioni di cassa: basterà staccare gli occhi dal consulente fisico per guardare quello virtuale. Una sorta di ologramma a cui chiedere di disporre un bonifico: è sempre una macchina a farlo, ma è un po’ come parlare a uno sportellista. L’autorizzazione delle disposizioni avviene tramite gesti, con livelli differenziati di sicurezza: non è escluso, in futuro, il riconoscimento dell’iride del cliente che usa gli HoloLens, mentre il riconoscimento vocale è già oggi utilizzato da Widiba. Le installazioni di Widiba Dialog partiranno entro fine 2017.

Dal 2018, Widiba per strada

Sarà invece avviato nel 2018 Widiba Street, terzo passo di Widiba nella realtà virtuale. Che si conferma la strada della banca per la presenza territoriale: Widiba Street è infatti “una banca a domicilio”, in quanto porterà la banca direttamente in strada. Analizzando la base dati dei clienti Widiba e delle loro abitudini, verrano individuati segmenti dinamici in base ai bisogni portando la banca nelle diverse aree con un mezzo itinerante all’interno del quale fare una serie di operazioni: prelievi e disposizioni, anche con realtà aumentata.

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