Il Wellbanking di Credem (e cosa significa)

Svelato il significato della W cubitale esibita in molte filiali Credem. È l’iniziale di Wellbanking, nuova parola d’ordine che sintetizza la strategia della banca.

wellbanking credem

Una parola che rimanda al banking quanto al concetto di wellness (benessere) e che si declina in diversi aspetti. Benessere finanziario e di vita delle persone: clienti, imprese e territorio. Ma anche dei dipendenti del Gruppo.

Impieghi e raccolta bancassicurativa

Numeri alla mano, parla la crescita del 7,7% annuo dei prestiti a clientela, nonostante il Covid-19, tra cui un +15% di mutui casa alle famiglie, per un totale di 777 milioni. Benessere vuol dire anche protezione e welfare, e cresce anche la raccolta bancassicurativa, +6,1%, con premi protezione vita e danni +3%. Ma non ci sono solo i prodotti, lato cliente. C’è anche il tema del digitale come strumento di valorizzazione della relazione con il cliente. E, ovviamente, c’è il sostegno alle imprese e al lavoro.

Dipendenti: smart working e prevenzione

Per i dipendenti, proseguirà lo sviluppo dello smart working, che ha visto durante il lockdown l’85% dei dipendenti operativo da casa, senza intaccare l’operatività del Gruppo. Il 95% dei dipendenti ha un contratto di smart working. Si prevendono 112 assunzioni, di cui oltre il 65% neolaureati e neodiplomati. Previste oltre 60 ore di formazione annua per dipendente, “progetti interni per la valorizzazione delle differenze e delle capacità individuali” e servizi di welfare legati a salute e prevenzione.

Le dimensioni della sostenibilità

E poi c’è la dimensione della sostenibilità economica, sociale e ambientale. A ottobre prende il via un ciclo di video-consulti medici gratuiti di prevenzione, per i clienti di tutta Italia, per un totale di oltre 500. Similmente a quanto visto con Flowe, il cliente viene visto nel suo benessere olistico: si lavora sulla prevenzione, ma anche su un consulto psicologico-motivazionale, per individuare obiettivi di miglioramento nel proprio stile di vita, abitudini alimentari compresi.

I criteri ESG verranno progressivamente inseriti nei processi di investimento e in servizi e prodotti dell’area wealth management del Gruppo. Ma anche gli impieghi e il portafoglio titoli di proprietà saranno oggetto di una classificazione del livello di esposizione ai rischi di cambiamento climatico.

Dal punto di vista dell’impatto diretto, l’energia utilizzata all’interno della banca è al 100% da fonte rinnovabile, il 96,3% dei rifiuti è riciclato, la percentuale relativa alla carta è pari al 73,5%: questi dati si riferiscono a fine 2019. La “Foresta Credem” in Sicilia e Campania è cresciuta a 1.200 alberi, per un assorbimento di 62.700 kg di CO2.

«Ci siamo spinti ad identificare e fare nostra una nuova parola, Wellbanking, che potesse spiegare l’impegno di Credem a fare bene il mestiere di banca e assicurazione, così da far stare bene i clienti, mettendo al centro il benessere finanziario e di vita –dichiara Nazzareno Gregori, Direttore Generale Credem. Questo significa non solo fare bene il nostro mestiere, ma anche rendere la relazione ancora più personale e cordiale, rendendo semplice l’utilizzo di tutti i servizi, accompagnando e consigliando i clienti con lo sguardo sempre rivolto al futuro attraverso anche la grande attenzione alle persone che lavorano nel Gruppo. Ovviamente la strada è lunga e non pensiamo di essere perfetti, ma questo obiettivo rappresenta un impegno concreto e quotidiano da parte della nostra banca e delle nostre persone. Una promessa che facciamo ai nostri clienti».

«I nostri clienti dichiarano di avere una soddisfazione molto elevata rispetto ai nostri servizi. In generale, tra le persone emerge un complessivo “disagio” verso l’industria bancaria, la cui offerta è percepita come indistinta – aggiunge Maurizio Giglioli, Direttore Marketing Strategico Credem. A livello di sistema spesso si comunicano i propri servizi, ma si fatica a trasmettere i valori per cui una banca si distingue nel rapporto coi clienti, con le proprie persone e con le comunità in cui opera. Una gamma completa di offerta ed un buon servizio, fisico e digitale, sono la base del nostro lavoro, ma i clienti di oggi vogliono di più. Cercano brand portatori di valori, brand con cui identificarsi, talmente simili a persone a cui si chiede talvolta di prendere posizione anche su temi sociali ed ambientali; in sintesi, i clienti quando scelgono i prodotti vogliono vedere l’anima dei brand che sta dietro di essi e sono capaci di capire quando questa sia genuina».

 

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