Unipol: piano a tutto IT. E c’è anche la Banca

C’è anche UnipolBanca, nel piano industriale “Unipoltobe”, nuova fase dopo l’incorporazione di FonSai. Un piano “a perimetro”, anche se per la Banca si valutano opportunità di valorizzazione. Che, al momento, mancano.

Unipol Unipoltobe presentazione

UnipolBanca: obiettivo NPL e rilancio

L’Amministratore Delegato di Unipol Gruppo Finanziario, sul futuro di UnipolBanca, è stato chiaro. Non ci sono offerte, almeno non attualmente di interesse. La priorità resta quindi la continuità nel business e la riqualificazione degli asset: migliorare il risultato operativo, aumentare la base clienti, gestire i NPL. Temi trasversali al settore bancario italiano, che per UnipolBanca si traducono nell’obiettivo di ridurre i non performing loans dai 3,9 miliardi di fine 2015 ai 3,3 previsti a fine 2018, anche grazie alla struttura dedicata creata a fine 2015. E portando il margine di intermediazione da 364 a 420 milioni di euro e diminuendo il costo del rischio da 172 a 103 basis point. Sul fronte costi, previsto il taglio di 150 dipendenti e di una 30ina di filiali.

Il fronte bancassurance e l’evoluzione delle pop

Tutto legato al mondo bancario è anche il tema della bancassicurazione: le partnership in atto attraverso Popolare Vita e Arca Vita hanno portato, nel 2015, raccolta per rispettivamente 3 e 1,9 miliardi di euro, con una ulteriore crescita tra il 30% e il 45% nel primo trimestre del 2016. Nel 2017 scadrà l’accordo con Banco Popolare, che ha in corso la fusione con Banca Popolare di Milano. E poi c’è il rapporto con BPER, azionista di Arca Vita (controllata da Unipol) con circa il 20%: la stessa BPER che vede Unipol come uno dei possibili azionisti importanti nell’imminente trasformazione in SpA, ma che non ha alcun interesse in UnipolBanca. 

300 milioni in innovazione fino al 2018

Il core business del Piano Industriale al 2018 resta, come naturale, quello assicurativo. Con il vantaggio di poter fare leva sulla missione compiuta FonSai: le aziende del Gruppo sono passate da 113 a 65, sotto un unico brand, con un solo cuore tecnologico (è in finalizzazione la componente di rendicontazione dei sinistri, ma il numero di core insurance system è sceso da 40 a 19 e c’è un data center unificato per il Gruppo). Le nuove azioni di razionalizzazione dovrebbero portare a risparmi per 110 milioni di euro nel 2018. Da qui le risorse per investire, nel triennio, 300 milioni in innovazione.
Perché c’è in effetti molta, moltissima tecnologia nel piano Unipoltobe. Le sfide sono quelle note del digitale per il settore assicurativo: le tecno-polizze, la digitalizzazione dei processi, l’offerta in mobilità per un cliente evoluto.

Nuova generazione di scatole nere per l’RC Auto

Per le polizze innovative, indipendentemente dal ramo, il ruolo della telematica è fondamentale. Nell’RC Auto, la scatola nera incomincia a essere una realtà consolidata: obiettivo di Unipol è passare dal 30% di polizze con la black box al 45% entro il 2018. Anche grazie al miglioramento dei dispositivi e della qualità dei dati che forniscono (anche con questo obiettivo verranno investiti 100 milioni in AlfaEvolution, società del Gruppo dedicata all’R&D), si lavorerà sul pricing personalizzato dei prodotti. Congiuntamente allo sviluppo dei servizi di assistenza, si punta a conquistare 500mila nuovi clienti Auto nel triennio, compreso l’apporto di Linear e Arca.

Polizze Salute: partnership, PMI, wearables

Più lontano l’investimento in tecno-polizze per le polizze Salute, dove la parola d’ordine è crescere. Con UniSalute, si vuole arrivare a una quota del 3% di un mercato destinato a svilupparsi notevolmente nei prossimi anni. Si incomincia comunque a parlare di tecnologie indossabili per la prevenzione e la diagnosi delle malattie croniche. E importanti opportunità vengono dalla partnership con il pubblico e dallo sviluppo delle PMI

User experience nel web e in agenzia

Altra sfida: la user experience del cliente. Sia online, dove sarà necessario essere presenti 24/7 almeno con la valutazione dei bisogni assicurativi, la preventivazione web, la ricerca delle agenzie di riferimento. Sia nell’agenzia fisica, che dovrà farsi più digitale: firma elettronica avanzata, vendita a distanza, pagamenti elettronici (e-POS e m-POS). La riorganizzazione delle agenzie prevede anche una parziale specializzazione per target (privati, PMI, Corporate), con l’introduzione di circa 350 Family Welfare Consultant sul segmento Affluent e di 450 specialisti PMI.

Dismissioni nel RE. E rispunta lo stadio del Milan

Un'ultima nota riguarda il Real Estate, dove l’eredità FonSai si fa sentire. Il contesto resta difficile, con i prezzi che non salgono proporzionalmente alla crescita delle compravendite. Lo stock, invariato nel triennio, potrebbe essere ridotto dismettendo circa 130 immobili il cui rendimento è inferiore al 2%, per un controvalore di 600 milioni di euro. Un annuncio che ha scatenato il dibattito in Rete sul futuro dell’area milanese di via Stephenson, dove potrebbe sorgere il tanto chiacchierato stadio del Milan, dopo il flop dell’area Fiera.
 

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