Redditività è la parola chiave per il nuovo piano industriale di UniCredit, Team 23, presentato all’Investor Day di Londra. 8mila FTE e 500 filiali in meno entro il 2023.
Il Piano Team 23 di UniCredit
Team 23 si basa su “quattro pilastri”:
- base clienti;
- trasformazione della produttività;
- gestione del rischio e controlli;
- gestione del bilancio.
Aumento della base clienti
Dopo la stagione delle dismissioni questo era sicuramente uno dei punti più attesi del Piano.
Un primo target di clienti sono le PMI a livello europeo: qui si guarda a un modello unico di servizio paneuropeo, con piena integrazione di prodotti e servizi corporate della divisione CIB, pienamente integrata. Si punta a ricavi da PMI per 2,3 miliardi di euro nel 2023. I prodotti della divisione CIB saranno estesi a PMI, aziende, Private Banking, Wealth Management e istituzioni finanziarie.
Per i clienti privati, l’offerta di prodotti e servizi sarà riprogettata all’interno di nuovi modelli di servizio e distribuzione: si prevede una crescita dell’uso dei canali digitali dall’attuale 45% dei clienti al 60% nel 2023. L’esperienza del cliente in filiale convergerà verso quella digitale e per le transazioni e le operazioni di routine proseguirà la migrazione verso i canali diretti. (vedi, più sotto, il taglio di 500 filiali e 8mila FTE, di cui 6mila in Italia)
Il mantra dell’esperienza del cliente sarà soddisfatto con alcuni interventi, come la digitalizzazione (riduzione numero di firme e tempo necessari per aprire un conto corrente) e l’utilizzo del feedback della clientela mediante metodologie Net Promoter Score per definire i customer journey da migliorare. I data analytics saranno usati anche per soddisfare proattivamente le esigenze dei clienti.
Complessivamente, l’obiettivo in quest’area è raggiungere 19,3 miliardi di euro di ricavi nel 2023, con un CAGR dello 0,8% (0,5% in Europa occidentale, 2% in quella centro-orientale).
Trasformare e massimizzare la produttività
Qui il binomio è migliore customer experience + controllo dei costi.
UniCredit sta lavorando al miglioramento permanente dei processi operativi relativi a sei customer journey: conti correnti, prodotti di investimento, mutui residenziali, consumer finance, carte e banking per le PMI. Con team composti da tutte le funzioni che lavorano insieme in stanze “end-to-end”.
UniCredit Italia sarà paperless per il cliente retail da metà 2020. In Germania e Austria si parte nel 2021 e per i prodotti core in area CEE (Central and Eastern Europe, NdR) entro il 2023. Eliminare la carta con processi dematerializzati porterà a risparmi previsti in oltre 150 milioni di euro annui al 2023, oltre a velocizzare le transazioni e lo scambio di documenti. Sarà ampliata la gamma di contratti digitali.
Gli investimenti totali in IT cresceranno del 17%, con un cambiamento del mix che vede un aumento della quota destinata a iniziative su costi e produttività (vedi le stanze permanenti end-to-end e la riprogettazione dei processi, di cui sopra). La spesa totale IT nei quattro anni di piano ammonta a 9,4 miliardi di euro, inclusivi di costi HR relativi all’area, costi di manutenzione, information security (vedi anche punto 3 sul KYC) e spese per consulenze.
I costi ammonteranno a 10,2 miliardi, con una riduzione media annua del -0,2%. Si stima un risparmio lordo in Europa occidentale di 1 miliardo annuo, il 12% circa della base di costo 2018.
Previsto il taglio di ulteriori 8mila FTE nell’arco di piano, di cui 6mila in Italia. Saranno chiuse circa 500 filiali a livello di Gruppo tra il 2019 e il 2023.
Gestione del rischio e dei controlli
L’innovazione tecnologica (in termini di strumenti e di fonti di dati) permetterà di utilizzare l’approvazione automatica del rischio per alcuni segmenti e prodotti selezionati.
Gli NPE saranno gestiti proattivamente per ottimizzare valore e capitale. Si prevedono meno di 20 miliardi di euro di esposizioni deteriorate del Gruppo alla fine del 2023, circa 60 miliardi in meno rispetto a fine 2015. Confermato il rundown del portafoglio non core entro fine 2021. Esposizioni deteriorate lorde sotto i 9 miliardi entro l’anno in corso e sotto i 5 miliardi entro fine 2020. Il target del ratio tra esposizioni deteriorate lorde e crediti totali è sotto il 3,8% entro fine 2023, per un costo del rischio a 40 bp a fine piano.
Nel rischio operativo si prevede il rafforzamento dei controlli sul business e sui processi di governance in tutto il Gruppo. Lato KYC e prevenzione dei reati finanziari si prevedono requisiti di compliance centralizzati e più rigorosi, con la rotazione di personale tra funzioni di business e di controllo.
Gestione del capitale e del bilancio
Qui UniCredit presenta l’incremento di 21 miliardi del capitale CET1 ottenuto dal precedente piano, Transform 2019. Con un CET1 ratio al 12,6% al Q3 del 2019 (+2,2% da fine 2015). Team 23 prevede un CET1 MDA buffer di 200-250 pb per tutto l’arco del piano. Il SREP Pillar 2 Capital Requirement (P2R) è stato ridotto di 25 pb a 175 pb.
Dopo il recente scioglimento della joint venture turca Koc Financial Services e con la cessione di una quota di circa il 9% in Yapi ve Kredi Bankasi A.s., UniCredit ha “creato flessibilità per gestire la restante partecipazione detenuta direttamente in Yapi”.
Il portafoglio di titoli sovrani nazionali sarà “gradualmente allineato” a quelli dei concorrenti italiani ed europei, riducendo le esposizioni infragruppo.
Per il periodo 2020-2022 si prevede una distribuzione di capitale pari al 40% dell’utile netto sottostante, di cui 30% di pagamento in contanti dei dividenti e 10% di riacquisto azioni. Nel 2023 la distribuzione di capitale sale al 50% dell’utile netto sottostante (40% pagamento in contanti dividendi, 10% riacquisto azioni). Previsto nell’arco di piano valore per gli azionisti per 16 miliardi (6 miliardi di dividendi cash, 2 miliardi riacquisti di azioni, 8 miliardi di incremento del patrimonio netto tangibile).
La distribuzione di capitale per il 2019 è aumentata al 40% dell’utile netto sottostante, doppia rispetto a quanto comunicato al Capital Markets Day 2016.
Prevista anche una subholding con sede in Italia e non quotata per UniCredit Bank AG, UniCredit Bank Austria AG e le altre banche nella regione CEE. UniCredit S.p.A. resta la holding operativa e la strategia di risoluzione rimane il Single Point of Entry, che è alla base del funding plan pluriennale.
Le previsioni di redditività
Team 23 prevede quella che viene definita “redditività resiliente”. L’obiettivo è un RoTE pari o superiore all’8% per il periodo del piano, con un utile sottostante a 4,3 miliardi nel 2020 per salire a 5 miliardi nel 2023.