Così il mobile payment cinese cambia le regole

Ha conquistato il commercio cinese, ma usa i QR Code. Il boom del mobile payment in Cina è clamoroso proprio per le tecnologie e le sfide che propone, così simili e al contempo diverse da quelle europee.

Mobile payment cina

I mobile wallet cinesi nel mondo

L’interesse per il “caso cinese” è fortissimo. Non a caso la sessione dedicata al Trustech 2018 di Cannes aveva come titolo “Chinese Mobile Payment Revolution – From Success in China to Global Reach”. Dal successo in Cina all’espansione globale: come influenzerà il resto del mondo il boom dei wallet cinesi? A giudicare dalla sala che ospitava la sessione, davvero piena, siamo in molti a chiedercelo.

I cinesi e lo smartphone

A parlare è Annie Guo, giovanissima CEO di Silkpay: azienda che, in Europa, supporta le aziende ad accettare i pagamenti con i principali mobile wallet cinesi. Guo parte da qualcosa di abbastanza scontato: lo smartphone è entrato pervasivamente nella vita dei cinesi, che cercano ogni servizio e soluzione sullo schermo del telefonino.

Alipay e WeChat Pay: vantaggi per i merchant

Come gli europei, verrebbe da pensare. Eppure sono europei quei viaggiatori che riempiono i social network (professionali e privati) di fotografie di artigiani, artisti di strada, persino mendicanti che esibiscono a clienti e passanti il QR Code dei rispettivi wallet. Lato accettazione, il vantaggio è chiaro: un “conto” per ricevere denaro si apre facilmente e stampare un QR Code ha un costo irrisorio. Non a caso Alipay, WeChat Pay e simili sono spesso presi a esempio come strumento di inclusione finanziaria, un po’ come la kenyota Safari.

I consumatori cinesi e i mobile wallet

Però anche i pagatori gradiscono il mobile wallet. Eccome: secondo la Guo, i mobile wallet pesano ormai per il 50% delle transazioni instore in Cina. E il loro competitor sono le carte di pagamento, non il contante. I cinesi preferiscono il cash solo quando diventano turisti, perché all’estero non trovano gli strumenti di pagamento a loro più noti. Il primo dei quali è, appunto, il wallet basato su QR code.

Quanti mobile wallet ci sono in Cina?

Il mercato cinese dei mobile wallet potrebbe sembrare un duopolio: il 50,1% delle transazioni, prosegue la Guo, passa da Alipay e il 40,8% da WeChat Pay. Il 9,1% restante, però, ha un valore decisamente interessante e riguarda decine di “wallet locali”, tra cui quelli delle piattaforme di e-commerce Suning (nota in Italia per questioni calcistiche) e jd.com (un competitor di Alibaba) e quello di Baidoo, il “Google cinese”.

Alla conquista del mondo

Per tutti i wallet le strategie per i prossimi mesi puntano a estendere l’accettazione all’estero. Seguendo le destinazioni favorite dei turisti cinesi: Asia sud-orientale, Australia, USA, Europa. Alipay e WeChat Pay possono essere accettati da molti merchant anche in Italia, grazie a partnership apposite. La più recente è quella con Tinaba, annunciata lo scorso 30 novembre: i clienti cinesi potranno pagare scansionando il medesimo QR code usato dai clienti Tinaba. In Giappone, Alipay ha stretto accordi con wallet locali (PayPay, creato da Softbank e Yahoo!, e Line) per permettere ai propri clienti di appoggiarsi alle rispettive reti di accettazione (e ai relativi QR code), guardando anche alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 e al prevedibile afflusso di turisti.

Il QR Code di Stato

L’esperienza cinese sta facendo emergere anche un altro problema: se il mercato offre decine di wallet, un esercente dovrà esporre anche decine di QR Code. Da qui il progetto varato dal governo di Singapore, il “Singapore Quick Response Code”: una sorta di “sticker di Stato” che verrà implementato nel corso del 2019 e permetterà ai merchant di avere un solo codice univoco a cui associare i conti di tutti i wallet che hanno attivato (al momento hanno aderito 27 schemi di pagamento, secondo i dati dell’Autorità Monetaria di Singapore). Il cliente dovrà scansionare un solo sticker con la sua app di pagamento preferita. Ed è probabile che anche altri Stati asiatici guardino con interesse a soluzioni di questo tipo.

Il wallet di UnionPay

Al QR Code si è avvicinata anche UnionPay: un circuito da 7 miliardi di carte in circolazione e transazioni per 14.880 miliardi di dollari. A un anno dal lancio del wallet UnionPay app ha conquistato 100 milioni di utenti, utilizzando sia l’NFC sia il QR Code (oltre a una funzione di invio denaro P2P). Il wallet è in sperimentazione in un centro commerciale di Parigi e l’espansione in Europa proseguirà nei prossimi mesi.

Metropolitane cinesi e NFC

Utilizzando l’NFC, UnionPay app può essere usato per pagare i viaggi nella metropolitana di Canton: un’esperienza analoga a quella milanese, con la differenza che la megalopoli ha 50 milioni di abitanti e le transazioni UnionPay ai tornelli sono 300mila al giorno. Ulteriori test di UnionPay per i trasporti pubblici sono in corso nel metrò di Nanchino e sull’Aeroexpress che collega l’aeroporto di Mosca al centro città.