La vacanza salutare è una delle nuove tendenze del settore turistico. A confermarlo è lo studio condotto da Monte dei Paschi di Siena, secondo cui il turismo termale rappresenta una componente fondamentale del turismo del benessere, pari al 41% del mercato globale e un valore potenziale pari a 439 miliardi di dollari a livello mondiale.
380 aziende italiane per il termalismo
Oggi, il comparto termale si caratterizza per varie attività, che vanno dall'imbottigliamento di acque, ai tradizionali servizi sanitari, ai servizi benessere e fitness, comprese le attività cosmetiche. In Italia le imprese classificate come aziende termali sono circa 380, e offrono, complessivamente, 28mila posti letto, di cui quasi il 50% localizzato nel Nord Italia. Il Veneto è la prima regione italiana con 85 aziende termali. Secondo i dati Istat, relativi alla capacità degli esercizi ricettivi, i comuni “termali” in Italia sono 170, con circa 3.700 strutture ricettive.
Leggera flessione in Italia
Dopo un ottimo 2011, dove si è registrato un dato molto positivo per l’affluenza nelle località termali il 2012 è stato un anno di crisi. Doppia flessione sia degli arrivi (-0,7% a/a) che delle presenze (-3,6% a/a), nemmeno il dato degli stranieri ha saputo mitigare il risultato finale. Gli italiani continuano a mantenere più del 55% degli arrivi e delle presenze nel comparto e gli stranieri scelgono sempre più il Bel Paese per trascorrere qualche giorno alle “terme”. Nel 2012 i ricavi totali del “settore termale allargato” in Italia sono tuttavia risultati in flessione, arrivando a 719,3 milioni di euro (-6% a/a rispetto al 2011) a causa delle principale diminuzione delle cure termali (-7,8% a/a), mentre per gli altri beni e servizi si sono riscontrate tendenze meno sfavorevoli (-4,4% a/a).
Termalismo: business da 439 miliardi di dollari
Nonostante la crisi, secondo il UNWTO, nel 2013 il turismo internazionale ha comunque registrato un incremento di introiti, che raggiungono la cifra di 3.200 miliardi di dollari (+5% a/a) e di arrivi che toccano quota 1,087 miliardi (+5% a/a ). L’Europa si conferma come l’area che ha attratto il maggior numero di turisti (563,8 milioni), seguita da Asia (248,7 milioni), Americhe (168,2 milioni), Africa (55,9 milioni) e Medio Oriente (50,8 milioni). All’interno di questo comparto il turismo del “benessere” mondiale ha un valore stimato nel 2013 di circa 439 miliardi di dollari, classificandosi al secondo posto dopo solo il turismo cultura (800 miliardi di dollari); questo segmento – che comprende anche il turismo termale e le Spa di lusso – ha un’incidenza pari al 14% sul totale delle entrate turistiche a livello mondiale. Secondo il rapporto globale Turismo Wellness Economy, il comparto è destinato a crescere in media del 9,9% all’anno per i prossimi cinque anni, quasi il doppio del turismo globale.
Il wellness al di fuori dell’Europa
Tuttavia, oltre la metà della crescita nel turismo del benessere fino al 2017 dovrebbe essere generata dall’Asia, dall’America Latina e dal Medio Oriente, con una crescita superiore al 20% annuo. Mentre Europa e Nord America guidano il turismo benessere internazionale outgoing, con cinque Paesi (Stati Uniti, Germania, Giappone, Francia e Austria) che nel 2013 rappresentano il 63% del mercato globale.
Cosa deve fare l’Italia
Le potenzialità per un piazzamento migliore a livello internazionale del sistema termale italiano dovranno passare, secondo la ricerca di MPS, da una migliore valorizzazione del tesoro culturale e artistico che detiene il nostro Paese, considerato da tutti il “Bel Paese”.
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