INTERVISTA AD ANDREA FIORENTINO

Visa Direct Payouts: invio di denaro real time anche agli IBAN. Tutti gli use case

Visa Andrea Fiorentino

Andrea Fiorentino, Head of Products & Solutions South Europe di Visa

La piattaforma per l’invio di denaro real time Visa Direct ha una nuova funzionalità. Si chiama Payouts e permette di inviare denaro, da un unico punto di connessione, ad altre carte ma anche a conti correnti. Pagante e beneficiario possono essere persone, imprese o enti governativi, aprendo così la strada a un numero molto elevato di potenziali use case.

Abbiamo chiesto ad Andrea Fiorentino, Head of Products & Solutions South Europe di Visa, di spiegarci meglio quali opportunità Visa Direct Payouts offre a banche, FinTech e clienti finali.

Alberto Grisoni. Iniziamo da Visa Direct Payouts: che cosa permette di fare questa nuova funzionalità e quali vantaggi porta?
Andrea Fiorentino. La piattaforma Visa Direct permette già di inviare fondi da una carta Visa all’altra. Con Payouts, il denaro può essere inviato, attraverso VisaNet, anche su endpoint diversi. In particolare, i conti correnti e i codici IBAN. Il concetto di peer-to-peer si estende all’invio di denaro tra soggetti diversi imprese, enti governativi, consumatori.

AG. Quali nuovi servizi potrebbero sviluppare banche e FinTech per i loro clienti?
AF. Tutti i player innovativi nel settore Finance hanno un problema analogo: gli strumenti tradizionali, come le carte, non bastano più. Servono altre estensioni per raggiungere endpoint diversi. Ci sono alcune applicazioni molto facili da immaginare. Nell’emergenza sanitaria, ad esempio, abbiamo lavorato molto coi Governi per l’invio di fondi a cittadini e imprese, dai contributi per le mense sociali in Spagna ai sostegni al turismo in Francia. In un momento di emergenza, è essenziale che gli aiuti arrivino rapidamente, saltando la burocrazia.

AG. Tra i possibili casi d’uso, quali sono particolarmente interessanti per il contesto italiano?
AF. Il primo riguarda le transazioni che devono essere divise tra più beneficiari: penso all’incasso di un premio da parte di una Compagnia assicurativa, che deve riconoscere una provvigione sull’importo; oppure ai servizi di delivery, in cui l’ammontare pagato dal cliente comprende anche il compenso del fattorino. Con Direct Payouts si può inviare al cliente finale una richiesta di pagamento, in modalità push: una volta incassato l’importo, con un click, si distribuiscono le commissioni o la ricompensa di ciascuno. Possiamo immaginare lo stesso meccanismo applicato a un pacchetto turistico che comprende i servizi di diverse aziende, ad esempio. È un servizio che risponde alle esigenze della Tesoreria di regolare e riconciliare rapidamente le transazioni. In Italia ci sono diversi player dei settori assicurativo e turistico che ne potrebbero beneficiare.

AG. E il secondo caso d’uso?
AF. Come per altri Paesi, sono le rimesse della popolazione immigrata verso il Paese di origine (che in Italia, nel 2020, hanno sfiorato i 7 miliardi di euro di valore, NdR). In questo settore ci sono player internazionali che hanno sviluppato punti di accesso capillari, sul territorio. E in tutti i Paesi che ricevono rimesse, Visa è in forte espansione. La tecnologia permette di inviare denaro direttamente alla persona, su una carta o su un conto corrente, senza muovere contante. Mi limito a questi due esempi, ma Payouts apre moltissime possibilità per lo sviluppo di nuovi servizi.

AG. Alle rimesse guardano anche moltissime FinTech, alcune BigTech, e ci sono attori storicamente attivi in questo settore. Che concorrenza vi aspettate?
AF. Ci saranno ovviamente nuovi competitor, attivi non solo nelle rimesse in senso stretto. Penso, ad esempio, all’invio di denaro ai figli che lavorano o studiano all’estero. Visa sta lavorando con MoneyGram, che con Payouts sta lanciando un’opzione di movimentazione di denaro migliorata. Le BigTech, per ora, non hanno ancora lanciato progetti concreti. E il boom delle neobanche, negli ultimi anni, permette di aprire un conto di pagamento in tempi molto rapidi, fotografando i propri documenti e facendosi un selfie. Con l’attivazione contestuale di una carta di pagamento, anche virtuale, su cui posso ricevere del denaro.

AG. Dal punto di vista tecnologico, Payouts conferma, se ce ne fosse bisogno, che la via per la collaborazione con altre realtà sono le API.
AF. L’esposizione di API da parte di Visa è stata la prima, importante scelta di apertura. Una connessione vecchio stile a VisaNet, con server e linea dedicata, sarebbe stata incompatibile con l’ecosistema emergente del FinTech. La flessibilità delle API permette non solo di ridurre le complessità di gestione dell’invio di denaro tramite moltissimi intermediari e reti in tutto il mondo. Ma permette di immaginare nuove connessioni in futuro, anche con realtà che, grazie all’analisi dei dati e all’intelligenza artificiale, possono sviluppare ulteriori servizi innovativi.

AG. Visa sta perseguendo una strategia da “network of networks”: è la vostra risposta all’emergere di nuovi sistemi di pagamento alternativi alle carte tradizionali?
AF. Con Payouts, le 16 cifre della carta sono sempre più vicine al concetto di credenziale, di qualcosa che identifica in modo univoco il titolare della carta, permettendogli di interagire con altre reti. La trasformazione digitale ha già fatto sparire nel nulla marchi molto famosi: la strategia di Visa è quella di aprire la nostra rete, diventare facilitatore di pagamenti a livello universale. Abbiamo già aperto il PAN all’IBAN e stiamo lavorando per il settlement dello USDC perché siamo convinti che la presenza di un marchio noto, come quello di Visa, trasmetta sicurezza al cliente quando si avvicina a strumenti innovativi.

A oggi, Visa Direct collega 5 miliardi di carte e conti correnti in 160 valute, interagendo con 16 reti basate su carte, 65 schermi di Automated Clearing House nazionali, 7 reti di Real-Time Payment e 5 gateway di pagamento.