Rivoluzione digitale senza limiti. Il finance ha raccontato le sue strategie e le sue visioni sulla trasformazione digitale e l’innovazione dei modelli di business in occasione dell’evento annuale TOMORROW SPEAKS di CRIF.
Giunto alla 13° edizione, quest’anno l’evento è stato intolato “Unlimited Innovation with CRIFMetadata”.
Ad aprire i lavori, Marco Colombo, Managing Director Finance Italy di CRIF, che ha analizzato l’andamento del comparto finanziario e assicurativo degli ultimi 10 anni. «Il finance è un mercato più concentrato e solido, rispetto al passato, e pronto a innovare – afferma Colombo. In Italia sono presenti 22mila filiali, si sono ridotte di 11mila in 10 anni, sono diminuiti i prelievi e aumentati i pagamenti digitali e la diffusione dei POS. Sono anche arrivate le fintech a dare stimolo al cambiamento che ha investito il retail banking: sono nate app, soluzioni di digital onboarding, mentre nel wealth management abbiamo visto l’ingresso di soluzioni di robo advisory e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale».
Isybank: un nuovo modello per il Gruppo
L’innovazione tecnologia è al centro del progetto del Gruppo Intesa Sanpaolo: isybank, sviluppata in un anno circa dal Piano Industriale della Banca, banca digitale e su cloud, che farà da apripista all’adozione di una nuova piattaforma tecnologica di Gruppo, con alti livelli di sicurezza.
Come raccontato da Massimo Proverbio, Chief Data, AI, Innovation and Technology Officer di Intesa Sanpaolo, l’obiettivo è diventare una banca digitale: mantenere il trust da incumbent ma offrire semplicità d’uso e competenza tecnologica e di business tipica del fintech.
Per crescere, servono risorse, e qui si inserisce il piano da 2mila assunzioni previsto dalla banca, in particolare in ambiti digitale e innovazione, con uno sguardo anche verso l’AI generativa.
BPER Banca: la rincorsa per innovare
BPER Banca si affianca alle maggiori banche italiane, con un percorso che l’ha vista impegnata, negli ultimi 3 anni, in forti investimenti sui canali digitali, sui dati, con la creazione di data platform e sfruttando l’AI per semplificare l’operatività delle strutture di governance e controllo, ma anche sulla modernizzazione dei sistemi legacy e la prevenzione dei rischi cyber.
Elvio Sonnino, Chief Operating Officer e Vice Direttore Generale di BPER Banca, racconta che in questi tre anni è raddoppiato il numero di persone che lavorano all’interno della struttura IT della Banca.
L’ammontare degli investimenti è persino triplicato e questo ha permesso a BPER di colmare velocemente il gap sulle realtà maggiori: una rincorsa che prosegue.
AI e digitalizzazione per Credem
Credem ha messo in campo la robotica per digitalizzare i processi e migliorare la customer experience dei clienti e ha dato vita a un nuovo modello di servizio che si compone di varie anime: la banca private, Avvera per il credito alle famiglie che ha integrato una soluzione di BNPL da una fintech acquisita dal Gruppo attraverso le attività di corporate venture capital, e Credemtel per offrire tecnologia alle aziende.
Francesco Reggiani, Chief Operating Officer di Credem pone l’accento sulla digitalizzazione dei processi legati al mutuo, sulla nuova piattaforma per la consulenza finanziaria e, soprattutto, sull’ampio lavoro condotto sui dati, per erogare credito utilizzando le informazioni a disposizione, e mantenere il costo prossimo allo zero.
Qui l’AI ci ha messo lo zampino: la tecnologia, infatti, aiuta nelle decisioni, soprattutto per quanto riguarda il rischio del portafoglio retail e small business. La banca lavora infatti su un data lake che le permette di accelerare l’utilizzo dei dati, sfruttando l’intelligenza artificiale. Allo studio anche il potenziale valore dell’AI su altri ambiti, come i ricavi, i costi e rischi.
Tra i prossimi obiettivi di innovazione, c’è anche il cloud, una road map obbligatoria per alcuni temi, secondo Reggiani, ma non necessario per tutto, anche se per lavorare bene l’intelligenza artificiale ha sicuramente bisogno della scalabilità del cloud computing.
Il robot in UniCredit
Decine di robot su tutti i processi operativi all’interno delle operations di UniCredit aiutano invece la banca a commettere meno errori. Gli ambiti di impiego sono svariati: antiriciclaggio e KYC, gestione dei conti correnti, e la scelta tra outsourcing della tecnologia o insourcing segue il principio del cost-to-serve.
Non manca l’uso dell’intelligenza artificiale, come conferma Filippo Ridolfo, Head of Operations Italy di UniCredit, insieme all’RPA per l’automazione dei processi operativi, anche negli assegni, ad esempio.
Lo sguardo si allunga anche verso l’AI generativa, con un possibile impiego nei mutui, ad esempio nella lettura della relazione notarile, ma anche per supportare la relazione con il cliente e, grazie alla interazione con linguaggio naturale, anche aiutare le risorse interne a trovare documenti e informazioni utili a svolgere la loro attività quotidiana: quest’ultima iniziativa sta concludendo la fase di test ed è quasi pronta per il lancio.
La tecnologia, per il cliente e per la banca
L’innovazione è quindi al servizio della banca. Massimo Doris, AD di Banca Mediolanum, evidenzia come da sempre la tecnologia è stata impiegata per semplificare le operazioni quotidiane della clientela. E ora gli accessi da mobile hanno surclassato quelli da web.
Tuttavia, la relazione resta un caposaldo quando si discute di questioni di vita importanti, dal mutuo all’investimento.
La tecnologia offre una spinta anche su questo fronte: le piattaforme tecnologiche permettono di erogare credito valutando il rischio anche con metodi più innovativi, che vedono l’impiego dell’AI, e supportano i Family Banker nella scelta degli investimenti da proporre al cliente, senza perdere la relazione umana, ma solo per portare maggiore efficienza.
Il valore della territorialità
La sfida dell’innovazione richiede alle banche di valorizzare i loro punti di forza, secondo Massimo Tononi, Presidente di Banco BPM. Il radicamento territoriale e la vicinanza al cliente, intesa come disponibilità al dialogo e all’ascolto, sono la punta di diamante degli incumbent.
Banco BPM si muove quindi con «pragmatismo e gradualità» nel percorso verso l’innovazione, considerando questa trasformazione non solo tecnologica, ma anche culturale, per essere così sostenibile.
Tematiche come smart working, valorizzazione dei talenti, impatti ambientali innovano anche il modo tradizionale di fare banca, di erogare il credito e di gestire i rischi.
Il nuovo Piano Industriale di Poste Italiane
Tra i player intervenuti sul palco dell’evento di CRIF anche Silvia Rovere, Presidente di Poste Italiane, che ha illustrato alcune linee del nuovo Piano Industriale.
Un percorso di trasformazione phygital, che coinvolge quindi il digitale ma anche la presenza fisica e territoriale di Poste Italiane, con progetti che mettono al centro il cliente.
L’obiettivo è migliorare la customer experience e anche accompagnare i clienti in filiale per educare alla finanza e al digitale.
All’interno degli uffici postali arriverà anche un totem, attiva h24 e 7/7 per utilizzare in maniera self i servizi della Pubblica Amministrazione. L’iniziativa dovrebbe coinvolgere gli uffici postali in paesi che contano su una popolazione inferiore ai 15mila abitanti.
L’innovazione di CRIF
I player IT non possono che seguire l’innovazione ancora più da vicino. CRIF negli ultimi 10 anni è entrata in 22 Paesi, tra i quali il Giappone, la Germania e la Svizzera, portando una visione globale che influenza anche lo sviluppo di nuove soluzioni e la loro capacità innovativa.
L’innovazione si muove su più fronti, ad esempio in ambito prodotti, come racconta Silvia Ghielmetti, Direttore Generale di CRIF, con una applicazione di financial management, dedicata a privati e imprese, che ha visto l’acquisto di una fintech spagnola specializzata in questo ambito.
Anche i processi vanno innovati, in particolare per rendere più efficienti quelli critici. Nel mondo insurance, ad esempio, CRIF ha sviluppato dei modelli di rischio da associare agli schemi di pricing delle compagnie assicurative, mentre per le banche sono attive soluzioni di KYC che dimezzano il tempo che gli operatori devono spendere su queste attività.
Ma gli ambiti più promettenti, su cui si concentra lo sforzo innovativo di CRIF, sono tre: ESG, digital wallet e open finance. Tre ambiti accomunati da un forte driver regolamentare, dal valore dei dati e dall’aspetto tecnologico, che possono fare leva sui dati e sui metadati per offrire nuove opportunità di business.