Servizi SPID-based: è il momento dell’azione di sistema

spid in banca

È il momento di accelerare sull’identità digitale. Come emerso all’InTrust Day 2021 di Intesa, infatti, tutto è pronto per la creazione di un ecosistema di servizi intorno all’identità digitale, che coinvolga pubblica amministrazione e aziende.

eIDAS ed effetto della pandemia

Al boom di SPID nel periodo pandemico (come noto, era indispensabile per accedere a una serie di bonus e di sostegni governativi, e questo ha portato molti cittadini a dotarsene) si aggiunge la proposta di revisione del regolamento europeo eIDAS. Che vuole arrivare alla creazione di un digital wallet europeo per l’identità digitale, anche se ancora non si conoscono le tecnologie sottostanti.

Self-sovereignity e filosofia europea dei dati

L’approccio europeo alla protezione dei dati, che vede il cittadino essere proprietario dei propri dati (è questa la filosofia alla base tanto del GDPR quanto della PSD2) lascerebbe pensare a una soluzione di self-sovereign identity, il cui il cittadino ha il pieno controllo dei dati e condivide con ciascuna realtà (azienda, ente, amministrazione pubblica etc.) solo le informazioni strettamente necessarie.

L’incoronazione della DLT?

E ancora non sappiamo se l’identità digitale europea sarà la conferma definitiva del potenziale delle tecnologie DLT. Ma sappiamo che stiamo andando in una direzione precisa e che l’occasione è enorme per tutti gli attori: sviluppare nuovi servizi digitali, con una user experience accattivante.

BPER Banca: SPID per user experience verticalizzate

Il settore bancario, come visto a InTrust Day, è intenzionato a cogliere l’opportunità. E ha già le idee abbastanza chiare. «La situazione degli ultimi 18 mesi ha rafforzato la trasformazione in corso – spiega Omar Campana, IT Director di BPER Banca – e abbiamo individuato come un elemento di vantaggio la specializzazione del modello di servizio. Le esigenze dei diversi target, in termini anche di user experience, sono differenti e un approccio indipendente e specializzato permette alla banca di muoverci senza vincoli reciproci, più rapidamente e con meno costi. I servizi SPID-based ci consentiranno di applicare questo principio, creando soluzioni eccellenti e verticalizzate».

Sara Assicurazioni: SPID offre un’esperienza famigliare al cliente

Anche Sara Assicurazioni sta lavorando nella direzione di una user experience ottimale, grazie a SPID. «Prima del Covid avevamo avviato un progetto di Agenzia in Mobilità – racconta Amir El Saidi, Direttore della Business Factory di Sara Assicurazioni – e i processi costruiti per questa sperimentazione ci sono stati molto utili per il rapporto da remoto con la clientela. Oggi usiamo la FEA per le polizze Danni e la firma qualificata per il ramo Vita, ma stiamo lavorando a nuovi servizi basati sul riconoscimento del cliente a distanza. E SPID ha il vantaggio di basarsi su un’esperienza famigliare a tutti i clienti, in pochi click. Cosa che invece altri strumenti, come il video selfie, non hanno: un cliente, soprattutto se non nativo digitale, ha bisogno di molta fiducia e di una certa dimestichezza con la tecnologia per usare soluzioni di questo tipo. E la fiducia aiuta moltissimo per la user experience».

Buddybank: lavorare insieme per diffondere conoscenza

A mancare, in questi anni, è stata forse la conferma al 100% che sull’identità digitale l’Italia e l’Europa fanno sul serio. «Dobbiamo lavorare insieme per creare un percorso di conoscenza comune e condiviso – afferma Claudia Vassena, Head of buddybank in UniCredit – che coinvolga cittadini, imprese e istituzioni. Ci sono ancora realtà che stanno aspettando di capire se vale la pena investire in servizi basati sull’identità digitale. Eppure i numeri parlano chiaro: a maggio 2021 ci sono 21 milioni di italiani con SPID, mentre un anno prima erano solo 7. Se per il passaporto vaccinale verrà richiesta SPID, questo numero crescerà ancora. Bisogna informare tutti sulla possibilità di utilizzare questo strumento, basato su un flusso di informazioni sicuro e nelle mani del cittadino».

I Comuni chiedono trasparenza sui numeri

Un percorso che richiede anche un forte coinvolgimento dell’Amministrazione Pubblica. Basti pensare che all’evento Smart City Now di maggio 2021, alcuni Sindaci italiani hanno ribadito la richiesta di sapere quanti dei loro cittadini hanno attivato SPID. Lo chiedono da mesi, senza ricevere risposta. È davvero il momento di ragionare in termini di ecosistema.

 

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