Banche e sostenibilità: la digitalizzazione guida la strategia

Net Zero Cloud Salesforce
Giacomo Selmi, ESG Strategic Account Partner di Salesforce

Emissioni zero grazie ai dati e alla tecnologia. La digital transformation è oramai strettamente legata anche ai temi della sostenibilità: processi più efficienti, la capacità di aggregare e analizzare i dati con indicatori ESG, offrono infatti agli istituti finanziari la possibilità di valutare i loro percorsi di sostenibilità e guidare azioni mirate per raggiungere gli obiettivi aziendali.

«La sostenibilità è uno dei temi con più alta priorità per le aziende del settore finanziario – osserva Giacomo Selmi, ESG Strategic Account Partner di Salesforce. Grazie anche alla spinta delle direttive UE e a precise indicazioni di settore, come per esempio il Sustainable Finance Action Plan o alla nuova direttiva CSRD, gli istituti finanziari si stanno muovendo in modo deciso verso gli obiettivi ESG, fino a inglobarli all’interno delle proprie strategie corporate».

Le sfide della sostenibilità

Dagli aspetti prettamente di compliance fino ai valori aziendali, il percorso ESG investe diverse aree di interesse per il mondo bancario, toccando anche le nuove esigenze della clientela e aprendo a nuove opportunità di mercato.

Il risultato sono nuove sfide per il settore. «Per ridurre l’impronta carbonica è necessario tracciare e misurare le emissioni di CO2 equivalenti, proprie o dei clienti – spiega Selmi. La riduzione del rischio passa invece dal reporting olistico su tutti i temi e gli indicatori (KPI) legati agli ambiti ESG. E, infine, tra le nuove sfide c’è lo sviluppo di nuovi prodotti, richiesti dalle mutate abitudini dei consumatori, in particolare le nuove generazioni, e l’ideazione di offerte e servizi sostenibili che accompagnano i clienti nel percorso di transizione».

Il legame tra sostenibilità e digitalizzazione

Tutti questi obiettivi dettati dalla sostenibilità ben si sposano inoltre con i percorsi di trasformazione digitale già avviati dal finance.

«Ma bisogna sfruttare l’impulso delle strategie di digital transformation per affrontare con decisione gli obiettivi ESG – sottolinea Selmi. Gli attori che hanno già avviato con successo un percorso di trasformazione digitale mostrano che dotarsi di soluzioni tecnologiche consistenti e personalizzabili permette di centrare e completare la trasformazione digitale, abbracciando anche i temi legati alla sostenibilità».

Tutti i dati in un’unica piattaforma

Per avviare quindi un percorso di crescita parallelo, che tocca tecnologia ed ESG, Salesforce, azienda Net Zero già dal 2021, ha creato una piattaforma as a Service che offre un’unica vista sui dati ESG, per analizzare e programmare le tappe verso la sostenibilità.

«Net Zero Cloud mira a diventare il punto di riferimento aziendale per la federazione dei dati ESG: la single source of truth (con l’acronimo SSOT, NdR), da cui partire per tracciare e monitorare i KPI di sostenibilità, costruire analisi specifiche e azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi aziendali – evidenzia Selmi. I dati sono raccolti tramite integrazioni automatiche con i sistemi sorgenti e sono la base per costruire dei report di sostenibilità a seconda dei diversi framework di riferimento, limitando le attività manuali».

Emissioni zero, anche nella supply chain

La piattaforma, grazie alle analisi avanzate, consente ad esempio di calcolare e pianificare la riduzione delle emissioni di carbonio derivanti dai consumi energetici diretti e da tutte le attività collaterali.

Ma anche di integrare la sostenibilità nelle strategie e nei modelli operativi, persino nella catena di fornitura.

«In questa direzione si è mossa, per esempio, una nostra azienda cliente attiva in ambito pagamenti, che aveva la necessità di snellire e digitalizzare la raccolta dei dati relativi alla supply chain (lo Scope 3 del GHG Protocol, NdR), eliminando le attività manuali e centralizzando i dati di rischio dei fornitori – conclude Selmi –, così da guidarli verso azioni concrete di decarbonizzazione, in linea con i propri obiettivi».

Il futuro è net zero, ma servono competenze

Secondo la ricerca Salesforce “State of the Connected Customers”, il 78% dei clienti afferma che le pratiche ambientali influenzano le loro decisioni di acquisto presso un’azienda.

Per raggiungere un futuro net zero c’è bisogno dello sforzo di tutti: da chi controlla le emissioni di CO2 agli scienziati e ai ecopreneurs, termine coniato per rappresentare chi crea e gestisce imprese che risolvono problemi ambientali od operano in modo sostenibile.

Tuttavia, nonostante le buone intenzioni e la pressione per raggiungere obiettivi climatici ambiziosi, le aziende si trovano ad affrontare una grave carenza di professionalità sul mercato.

Sfruttare la forza lavoro esistente di un’azienda può essere una soluzione per colmare il divario di talenti in termini di sostenibilità: secondo una nuova ricerca di Salesforce effettuata su scala globale, oltre 8 su 10 sono disponibili ad aiutare la propria azienda ad operare in modo più sostenibile. Mentre 3 su 5 sono ansiosi di incorporare la sostenibilità nel loro ruolo attuale.

Inoltre, l’88% ha affermato che la mancanza di investimenti nella formazione verso tali qualifiche sta impedendo alle aziende di raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità.

Per tutti questi motivi, nel maggio 2022, Salesforce ha annunciato l’intenzione di investire 100 milioni di dollari in tecnologie che contribuiranno a scalare la rimozione dell’anidride carbonica (CDR) fino al 2030.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di gennaio/febbraio 2023 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop

 

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