Report DXC Technology

Il debito tecnologico blocca la crescita e la trasformazione per quasi la metà delle aziende

tech debt report DXC Technology

Quasi la metà dei dirigenti (46%) afferma che il debito tecnologico, o tech debt, rappresenta un elemento che inibisce la loro capacità di innovare e crescere.

A dirlo è un recente report redatto di DXC Technology, società di servizi IT. Il sondaggio è stato condotto a livello globale su 750 dirigenti C-level del settore informatico e tecnologico.

Cosa è il tech debt

Il debito tecnologico, o tech debt, è il costo nascosto derivante dalla scelta di una soluzione “rapida ma inferiore” rispetto a quella tecnologicamente “corretta”. Questa scelta, sottolinea DXC, può comportare una serie di compromessi che conducono a una sotto-ottimizzazione del sistema e che diventano sempre più difficili da eliminare.

Il tech debt, secondo la ricerca, ha ripercussioni significative in termini di talento, riduzione della produttività, aumento dei rischi per la sicurezza e potenziale compromissione del successo dell’organizzazione.

Di chi solo le responsabilità?

Secondo il report, esiste una criticità in termini di responsabilità quando si parla di debito tecnologico. Tra i dirigenti intervistati, il 99% ha riconosciuto che il tech debt rappresenta un rischio per le loro organizzazioni, nonostante tre su quattro continuino a ritenere che la leadership IT debba assumersi la responsabilità esclusiva.

Anche la mancanza di consapevolezza da parte dei dirigenti aziendali ha un impatto significativo sulla loro capacità di gestire il tech debt. Il 47% degli intervistati, infatti, ha giudicato molto o estremamente significative le barriere legate alla conoscenza e il 38% le barriere culturali.

«Stiamo vivendo un momento in cui l'innovazione tecnologica è in forte e rapida accelerazione. Il modo in cui costruiamo, facciamo crescere e abilitiamo i nostri team e i nostri clienti sta cambiando e, di conseguenza, deve cambiare anche il nostro approccio alla gestione del processo di modernizzazione.

A volte, la diffusione del debito tecnologico all’interno dell’organizzazione rende difficile per i leader uscire dalla visione del proprio team, ed è qui che una terza parte neutrale può fornire una visione olistica che gli consente di considerare una nuova prospettiva. Se i dirigenti aziendali non si impegnano ad affrontare subito questo aspetto, potrebbero verificarsi perdite di risorse, produttività, talento con enormi implicazioni per la sicurezza», commenta Michael Corcoran, Global Lead, Analytics & Engineering.

Come correre ai ripari

Per superare l’ostacolo, stando all’analisi di DXC, è fondamentale affrontare il debito tecnologico non solo come un problema da risolvere ma come parte integrante degli sforzi di modernizzazione dell’organizzazione.

DXC propone quindi una roadmap in quattro fasi: la riformulazione del debito organizzativo come forma di modernizzazione, la definizione delle opportunità, l’eliminazione delle barriere e l’organizzazione dell’execution.

«Il debito tecnologico è un argomento che si ripropone in tutta l’intersezione tra business e tecnologia, è noto da tempo ma spesso poco compreso. Mentre continua ad accumularsi, le organizzazioni di tutto il mondo lo citano come una delle principali sfide, inibendo la loro capacità di trasformare e servire i clienti nel futuro – sottolinea Dave Reid, Research Director di DXC Leading Edge. Oggi pubblichiamo il nostro studio di riferimento per aiutare i nostri clienti e partner ad affrontare questo problema e iniziare a raccogliere i benefici della modernizzazione e della trasformazione, promessi da tempo ma difficili da realizzare».