Tokenizzare le promissory notes si può. È il risultato dello studio di fattibilità svolto nel corso del progetto Promissa, che si è occupato di come efficientare la gestione degli impegni finanziari dei paesi membri nei confronti delle banche multilaterali di sviluppo (BMS).
Il progetto ha visto una collaborazione fra l’Innovation Hub della Banca dei regolamenti internazionali (BRI), la Banca nazionale svizzera e la Banca mondiale e ha sviluppato una piattaforma per valutare la fattibilità di promissory notes tokenizzate, che potrebbero sostituire quelle cartacee e automatizzare molti processi manuali.
Promissa ha dimostrato che questo approccio è dimostrabile e può portare importanti risparmi per le BMS, le banche centrali e i ministeri delle finanze coinvolti.
Nel dettaglio, le promissory notes cartacee possono essere riprogettate utilizzando la tecnologia di registro distribuito (DLT) per far fronte alle sfide operative che rendono i processi lenti e farraginosi e che richiedono una costante riconciliazione dei dati.
Una «promissory note» è uno strumento finanziario che contiene un impegno scritto e firmato di una parte a pagare a un’altra parte una determinata somma di denaro su un arco di tempo prestabilito. Vengono utilizzate dalle BMS per tracciare e incassare gli impegni finanziari pluriennali dei paesi membri, con processi estremamente lunghi e complicati.
L’utilizzo di versioni tokenizzate su DLT potrebbe rendere più efficiente la gestione di questo strumento lungo il suo intero ciclo di vita, dall’emissione al pagamento e all’archiviazione, automatizzando i processi manuali e riducendo tempi e costi.
Alla sperimentazione hanno partecipato soggetti di sette paesi, che hanno fornito un feedback per migliorare lo studio di fattibilità. Il Fondo monetario internazionale vi ha preso parte in qualità di osservatore.
«Il progetto Promissa è un chiaro esempio di come la blockchain possa essere utilizzata per il bene pubblico – afferma Morten Bech, Responsabile del centro svizzero dell’Innovation Hub della BRI. Le “promissory notes” cartacee sono in uso fin dalla fondazione delle istituzioni di Bretton Woods e contribuiscono a finanziarne le importanti attività in tutto il mondo. Le soluzioni digitali testate da Promissa rappresentano un significativo passo avanti nella modernizzazione dei processi sul piano dell’efficienza dei costi».
«Il progetto Promissa è un’iniziativa lungimirante e in linea con la visione del G20 di banche multilaterali di sviluppo migliori e più efficaci – aggiunge Jorge Familiar, vicepresidente e tesoriere della Banca mondiale. La Banca mondiale è fiera di cooperare con l’Innovation Hub della BRI e la Banca nazionale svizzera nell’elaborazione di soluzioni pratiche che favoriscano la trasparenza, la fiducia e la scalabilità nell’ambito dei finanziamenti per lo sviluppo. Esaminando come i contributi dei paesi membri possono evolvere attraverso la tokenizzazione delle “promissory notes”, questo progetto ci aiuta a ripensare una parte fondamentale della nostra architettura finanziaria ed è un ottimo esempio di come la blockchain possa essere sfruttata per il bene globale».
«In qualità di ente depositario delle “promissory notes” della Svizzera, plaudiamo alla digitalizzazione delle nostre operazioni tramite la DLT – commenta Thomas Moser, membro supplente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera. Il progetto Promissa dischiude un’opportunità unica per modernizzare processi cartacei soggetti a errori e per stabilire una “single source of truth”, un’unica fonte di riferimento, riducendo sensibilmente la necessità di riconciliazione dei dati e accrescendo l’efficienza».