Essere immuni da un attacco quantistico. Il progetto Leap è stato lanciato dal BIS Innovation Hub’s Eurosystem Centre, insieme al Banque de France e alla Bundesbank, partner del progetto all’interno dell’Eurosistema.
L’obiettivo è preparare le banche centrali e il sistema finanziario globale a una evoluzione per adottare la crittografia capace di resistere a un attacco con tecnologie quantistiche.
Perché il quantum computing è una minaccia?
L’allarme è nella capacità dei computer quantistici di violare gli schemi di crittografia ampiamente utilizzati e diffusi oggi nelle transazioni finanziarie per mettere al sicuro i dati.
Questo rende il quantum computing una potenziale minaccia, forse tra le più importanti da affrontare per il settore finanziario, in quanto potenzialmente tutte le transazioni e gran parte dei dati finanziari già archiviati potrebbero passare sotto attacco.
Se i criminali raccolgono oggi, per usare domani
Ancora non si sa quando questa tecnologia informatica verrà adottata su larga scala, ma desta già oggi grandi preoccupazioni al finance, perché, avverte la BIS, i cyber criminali potrebbero iniziare a raccogliere e tenere da parte i dati sensibili crittografati per decifrarli in futuro, attraverso la potente capacità di calcolo della tecnologia quantistica. E quei dati non perderanno certo di valore, nel frattempo.
Il settore finanziario deve quindi iniziare a implementare, in modo preventivo, tecnologie di comunicazione quantistiche e irrobustire la protezione dei dati.
In particolare le banche centrali, che sono invitate a partire oggi per questa transizione verso schemi crittografici capaci di resistere alla sfida del quantum computing.
La prima sperimentazione a due
La Banque de France e la Bundesbank hanno quindi intrapreso la prima sperimentazione all’interno del progetto Leap, testando l’implementazione di protocolli crittografici post-quantistici.
Senza scendere nei tecnicismi, le due banche centrali hanno messo in piedi un sistema di comunicazione cifrato dove testare la resistenza degli algoritmi ai potenziali attacchi, scambiandosi inizialmente messaggi di pagamento. E capire come prodotti e processi esistenti reagiscono all’introduzione di tecnologie resistenti alla tecnologia quantistica.
Al momento, il progetto ha dimostrato che l’applicazione di nuovi schemi crittografici resistenti ai quanti è possibile.
Più banche centrali per affrontare contesti reali
In una seconda fase, il progetto esplorerà ulteriori casi d’uso per le banche centrali.
Verranno quindi coinvolte più di due banche centrali, così da esaminare ambienti IT più complessi ed essere maggiormente pronti ad affrontare i contesti reali.
Infine, sarà pubblicato un rapporto con indicazioni sulle specificità dei sistemi delle banche centrali, così da facilitare i piani di migrazione verso ambienti sicuri ad attacchi quantistici.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di aprile 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.