Piano Industriale

Armundia Group, presentato il nuovo piano industriale al 2025

Piano Industriale Armundia

Il board di Armundia Group

Al via il nuovo piano industriale al 2025 per il Gruppo Armundia. Il piano, ha dichiarato l’azienda, si muove su tre direttrici che riguardano una riorganizzazione manageriale e operativa, l’internazionalizzazione del gruppo e investimenti per uno sviluppo tecnologico e sostenibile.

Riorganizzazione manageriale e commerciale: largo ai giovani

Armundia punta sulla valorizzazione dei giovani talenti e l’azienda intende porre il primo tassello in direzione del passaggio generazionale della classe dirigente volto a una crescita dell’azienda.

Nello specifico Armundia Group ha presentato la nuova prima linea manageriale che sarà composta da 2 direttori, uno strategico e uno operativo, a capo di ognuna delle 6 Business Unit.

Entro 18 mesi l’azienda dovrà aver creato le condizioni per concludere il processo di transizione verso la nuova organizzazione.

Prevista anche una nuova organizzazione commerciale, con l’acquisizione figure professionali esterne di rilievo sul mercato. 

Ulteriori investimenti riguarderanno il sistema informativo interno in ambito controllo di gestione, che dovrà guidare ogni dipendente nelle proprie attività quotidiane a prescindere dal ruolo ricoperto.  

Internazionalizzazione: dal Regno Unito all’Est Europa

Armundia, già presente nei mercati esteri, punta questa volta sul Regno Unito dove è prevista, entro fine anno, l’apertura di una nuova sede.

L’azienda si propone inoltre di rafforzare la convergenza tra il settore bancario e quello assicurativo, attraverso un modello di servizio innovativo nell’ambito della Bancassurance anche in aree geografiche conservative ma potenzialmente fertili. 

Nell’ambito dei servizi finanziari, grande interesse da parte dell’azienda è rivolto allo sviluppo commerciale in Lussemburgo, mercato particolarmente evoluto dal punto di vista dell’offerta e maturo per accogliere nuovi modelli di sviluppo tecnologico e digitale.

Interesse anche per il mercato dell’Europa dell’Est. Nei prossimi tre anni la piattaforma Armundia Advisory 360 sarà operativa e referenziata in 5 paesi dell’Est (Slovenia, Slovacchia, Croazia, Ungheria e Serbia) all’interno della prima o seconda banca di ciascun paese. 

Ricerca e Sviluppo

Armundia Group nel prossimo triennio punta a un raddoppio del fatturato e a un incremento delle assunzioni.

Previsto in questa direzione anche un incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo. Questi andranno a riguardare oltre il 20% del fatturato del Gruppo e saranno trasversali su tre direttrici di crescita: tecnologica, normativa e commerciale.

Tra gli obiettivi principali, l’evoluzione della piattaforma Armundia Advisory360 che andrà a includere diversi strumenti di back office assicurativo. Sui processi puri di front end, invece, la piattaforma verrà adeguata agli standard e alle “journey” che ogni realtà vorrà strategicamente adottare.

Armundia Group punta a far evolvere la propria offerta verso una sorta di “digital core applicativo” in grado di aiutare l’industria bancaria e assicurativa a sviluppare i processi di relazione e di vendita. Entro il 2023, inoltre, sarà attivo il front end della piattaforma sul metaverso, il cui prototipo è già stato presentato al mercato nello scorso mese di settembre. 

Spazio a future partnership

Sul fronte della crescita per linee esterne, Armundia Group conferma la sua apertura a potenziali acquisizioni e partnership anche sul mercato estero con realtà che decidono di condividere i propri valori e modello di business e in funzione degli obiettivi strategici e geografici prefissati.   

gianluca berghella ceo

Gianluca Berghella, Presidente e CEO di Armundia Group

«Nell’ultimo triennio Armundia Group ha dato nel suo complesso una grande prova di maturità e stabilità – ha affermato Gianluca Berghella, Presidente e CEO di Armundia Group. Tutto questo ha contribuito al mantenimento del trend di crescita del Gruppo, sia rispetto ai classici indicatori interni che alle opportunità colte su nuovi clienti acquisiti e nel consolidamento di quelli tradizionali».