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Data Center: in Italia spesi 5 miliardi e oltre 10 miliardi previsti in 2 anni. Milano si candida a nuovo hub europeo

Data Center: in Italia spesi 5 miliardi e oltre 10 miliardi previsti in 2 anni.

Oltre 10 miliardi di investimenti nei Data Center nei prossimi due anni in Italia che già oggi, grazie a nuove aperture, hanno consentito al Paese di raggiungere nel 2024 una potenza energetica di 513 MW IT (+17% sul 2023).

Milano si candida a diventare un nuovo hub Data Center a livello europeo, grazie a 238 MW IT, ma deve affrontare la sfida energetica. E intanto, il mercato della colocation, ovvero la messa a disposizione di spazi dei Data Center per il posizionamento dei server, raggiunge nel 2024 un totale di 765 milioni di euro (+17% sul 2023).

Ecco alcuni dei risultati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, presentata durante il convegno “Data century: le infrastrutture protagoniste del futuro”.

Consapevolezza sui Data Center

Il Politecnico definisce il 2024 come l’anno della definitiva presa di coscienza sull’importanza delle infrastrutture Data Center per il Paese: 5 miliardi di euro sono già stati spesi nel biennio 2023-2024 per la costruzione, l’approntamento e il riempimento di server IT di nuove infrastrutture Data Center, mentre ulteriori 10,1 miliardi sono previsti per il biennio 2025-2026.

Ed è crescente il numero di nuove aperture previste oltre il 2026, che potranno ulteriormente alimentare il giro d’affari della filiera infrastrutturale italiana.

Perché l’Italia

Storicamente i Data Center si sono sviluppati attorno a precise città: Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino. Le cosiddette FLAPD, da anni centro di gravità per le infrastrutture.

Tuttavia, per il secondo anno consecutivo, questi mercati hanno subito un rallentamento della loro dinamica: esempi di rilievo riguardano la città di Amsterdam soggetta a una moratoria con rigide regole che vietano l’apertura di nuove infrastrutture o i primi casi di non apertura nella città di Dublino, per un Data Center che non rispettava i vincoli di utilizzo delle energie rinnovabili per la propria alimentazione.

L’interesse degli investitori si è quindi sempre più spostato verso mercati emergenti, tra cui l’Italia, la Spagna, la Polonia e i Paesi del Nord, come la Svezia e la Norvegia, appetibili soprattutto per le temperature di funzionamento delle infrastrutture.

In particolare, l’Italia presenta punti di forza rilevanti, tra cui il suo ruolo di quarta economia europea per PIL, il florido tessuto economico locale e la sua posizione strategica nel Mediterraneo, ma risente di alcune difficoltà legate alla componente energetica.

I data center in Italia

Il 2024 ha confermato in Italia la dinamica positiva dell’anno precedente, con le nuove aperture che hanno portato 75 nuovi MW IT e hanno consentito di raggiungere 513 MW IT di potenza totale dei Data Center (+17% rispetto al 2023).

Guardando alla loro estensione, i Data Center attualmente attivi occupano un’area totale di 333.341 mq (+15% rispetto al 2023).

Parallelamente, inizia a emergere una tendenza di aumento della densità di potenza nelle singole infrastrutture, con richieste di armadi rack sempre più performanti, a causa dell’accelerazione del mercato dell’intelligenza artificiale che impatterà la progettazione e l’operatività dei nuovi Data Center.

I campus Data Center

Un ruolo centrale viene ricoperto dai campus Data Center, che rappresentano ad oggi la principale via per la progettazione e la costruzione delle infrastrutture e che detengono il 44% della potenza energetica IT nominale attiva.

Si tratta di costruzioni decisamente estese sul territorio, che necessitano di collegamenti ad alta tensione e spesso osservate con grandissima attenzione dai Cloud Provider, con l’obiettivo di accordi strategici con i colocator per offrire i propri servizi digitali sul territorio italiano.

Il ruolo di Milano

Dal punto di vista geografico, la Lombardia detiene 318 MW IT, con un ruolo centrale occupato dalla città di Milano, che possiede 238 MW IT totali, in crescita del 34% sull’anno precedente.

Numeri ancora distanti da contesti quali Londra (1.065 MW IT) o Francoforte (867 MW IT), ma che posizionano il capoluogo lombardo in vantaggio rispetto ad altri mercati emergenti.

Il principale è Madrid, con 172 MW IT (+26% sul 2023), seguito da Varsavia (144 MW IT) e dalle città del Nord-Europa.

La crescita delle infrastrutture a livello nazionale, in particolare nella zona di Milano, è spinta in modo significativo dai Data Center ad Alta Potenza (>10 MW IT), che necessitano l’allacciamento alle reti di alta tensione per il loro funzionamento e che occupano il 37% della potenza energetica IT totale, in decisa crescita rispetto al 2023.

Queste infrastrutture sono concentrate per il 70% nell’area milanese e occupano il ruolo di assolute protagoniste negli annunci di nuove aperture.

La colocation: +17% sul 2023

Il consolidamento della crescita delle infrastrutture sul territorio sta avendo impatti significativi sul mercato della colocation, ovvero la messa a disposizione di spazi più o meno estesi dei Data Center per il posizionamento dei server e del patrimonio informativo delle organizzazioni clienti.

La dinamica del mercato colocation evidenzia una crescita del +17% sul 2023, per un valore totale di 765 milioni di euro, in decisa accelerazione rispetto allo sviluppo più contenuto dello scorso anno.

Tre modelli di business

I modelli di business sono di tre tipi:

  • la colocation retail, volta alla messa a disposizione di porzioni contenute dei Data Center, solitamente per piccole realtà della filiera digitale attive sul territorio,
  • la colocation wholesale, in cui vengono fornite sale dati a supporto di grandi attori della filiera digitale e/o grandi realtà italiane,
  • la colocation building hyperscale, in cui i Cloud Provider prendono in affitto interi edifici per il posizionamento della propria offerta nel mercato italiano.

Sul totale del mercato colocation, il segmento wholesale detiene la fetta principale per un totale di 444 milioni di euro, seguito dalla componente retail (23%).

Nonostante il segmento building hyperscale rappresenti a oggi solo il 19%, ci si aspetta una crescita significativa nei prossimi anni, grazie ai piani di sviluppo dei Cloud Provider sul territorio, per un mercato che potrà fino a più che raddoppiare nel 2026.