Private Banking e WM

Objectway: cresce la domanda per i modelli as a Service

Objectway: cresce la domanda per i modelli as a Service

Gianbattista Geroldi, CEO Italia di Objectway

Nuovi modelli di servizio as a Service e spinta tecnologica, con l’intelligenza artificiale in testa, per il private e il wealth management.

«Oltre alla domanda di innovazione tecnologica, sta evolvendo anche la necessità di adottare nuovi modelli di servizio nel private banking e nel wealth management – racconta Gianbattista Geroldi, CEO Italia di Objectway.

È un’esigenza che manifestano non solo gli operatori di piccole o medie dimensioni, ma sempre più frequentemente anche istituti di dimensioni significative con una connotazione internazionale».

Modelli di servizio as a Service

Cresce infatti la richiesta di servizi in modalità Business Process as a Service, per esternalizzare alcuni processi di business e consentire agli operatori finanziari di automatizzare e ottimizzare l’operatività.

«Oggi oltre l’80% dei nostri clienti sul mercato italiano utilizza i servizi in modalità SaaS o BpaaS, con oltre 300 miliardi di euro di asset in gestione e amministrazione – commenta Geroldi.

I clienti ci riconoscono come un partner strategico a cui rivolgersi non solo per innovare lo stack tecnologico, ma anche per ottenere consulenza altamente specializzata per l’ottimizzazione dei processi, la gestione del cambiamento e per essere accompagnati nell’evoluzione del loro modello di servizio».

La spinta innovativa dell’intelligenza artificiale

Mai come oggi, inoltre, l’innovazione tecnologica a servizio del settore è focalizzata sull’intelligenza artificiale, sia per ottenere un risparmio sui costi operativi grazie all’automazione dei processi, sia per aumentare i ricavi, grazie all’offerta di nuovi servizi a valore aggiunto.

«Nei nostri progetti di innovazione applichiamo una combinazione di tecnologie che includono anche componenti di AI in numerosi ambiti: ottimizzazione del portafoglio e del rischio; acquisizione e gestione dei dati non strutturati presenti nella documentazione e nei moduli a disposizione dei professionisti; semplificazione della verifica dei documenti e dei controlli di conformità per velocizzare l’onboarding e aumentare i tassi di conversione; e – chiosa Geroldi – stiamo introducendo assistenti virtuali che aiutano gli advisor nella operatività quotidiana e nella gestione efficiente e proficua della relazione con i clienti».

Budget IT in aumento per affrontare le sfide di domani

Wealth e asset manager proseguiranno anche il prossimo anno a investire nell’innovazione tecnologica.

In particolare, in Italia si stima un aumento dei budget dedicati del 5% rispetto al 2024 (previsioni Celent, NdR).

«Alcuni dei fattori che guideranno la strategia di spesa IT in Italia e in Europa saranno legati alla concorrenza delle fintech e delle neo-banche, insieme alla compliance con i requisiti normativi, all’ammodernamento della tecnologia legacy e al miglioramento dell’efficienza operativa.

Per il settore l’innovazione tecnologica rappresenta quindi una delle principali leve per competere sul mercato, anzi direi una necessità strategica per affrontare un futuro sempre più digitale e integrato.

Per prepararsi alle sfide di domani – conclude Geroldi – gli operatori dovranno puntare su: efficienza e scalabilità, personalizzazione, innovazione tecnologica e dei modelli di servizio».

 

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Questo articolo è stato pubblicato sul numero di novembre 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop