Pagamenti (e non solo) a misura di esercente

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Giulio Vasconi, Head of Marketing - Merchant Services & Solutions di Nexi

Nessun esercente è uguale all’altro. Ecco perché non è più un modello product-driven a guidare l’offerta del Gruppo Nexi nei confronti dei merchant, ma un approccio specializzato sulla singola industry merceologica di appartenenza. Una svolta legata anche alle nuove necessità di vendita degli esercenti emerse nel periodo pandemico: Nexi nella prima ondata Covid ha infatti attivato sconti sul pricing, soluzioni dedicate all’e-commerce, vetrine virtuali e anche nuovi servizi di pagamento, come il Pay by link, che hanno abilitato nuovi modelli di servizio tipici del delivery e del click & collect.

Analizzare il mercato, per cambiare offerta

«E in questi 2 anni di emergenza sanitaria è emerso palesemente il mutato comportamento dei merchant: il pagamento digitale è infatti visto come un aspetto centrale e fondamentale, ma assume sfumature diverse a seconda della categoria merceologica di appartenenza – osserva Giulio Vasconi, Head of Marketing - Merchant Services & Solutions di Nexi. Da queste attente analisi, nasce la nostra nuova offerta, con un approccio per segmenti verticali e un rinnovato portfolio di soluzioni ad hoc. Si esce inoltre dalla formulazione fisico vs. virtuale, per consentire anche ai commercianti più piccoli di proseguire nel percorso verso l’omnincalità che caratterizza da tempo i grandi merchant. Un modello di servizio ibrido, dunque, che si è consolidato nella fase di ripresa economica».

Come raccontarlo ai merchant

L’obiettivo è quindi offrire i giusti strumenti a seconda dello use case commerciale: naturalmente integrando tutti i servizi utili all’interno di un unico strumento, lo smart POS. Ma è necessario anche spiegarlo ai merchant con un linguaggio attinente. «La comunicazione deve essere semplice e comprensibile e, quindi, raccontiamo a ogni singola industry come le nostre soluzioni rispondano a pieno alle diverse esigenze – chiarisce Vasconi. Ad esempio, il Pay by link è uno strumento particolarmente adatto a settori come quello dei parrucchieri, che al momento di una prenotazione possono gestire il pagamento a valle riducendo i tempi di attesa e gestendo meglio l’attività. Inoltre, sullo smart POS si possono integrare app di loyalty, che permettono di fidelizzare ulteriormente il cliente, andando oltre il semplice pagamento con carta».

I numeri del Pay by link

E proprio il Pay by link vanta già numeri interessanti. «Per quanto quello dei piccoli merchant sia un comparto difficile da conquistare, per via della diffidenza verso le novità, la penetrazione del pay by link ha superato il 40% della nostra customer base, in un lasso di tempo alquanto ridotto – racconta Vasconi. Anche il ticket medio si è innalzato, superando i 100 euro: il Pay by link infatti all’inizio è stato adottato da ristoranti e retailer ma oggi anche i broker lo utilizzano per il pagamento a distanza delle polizze. A tendere, ci aspettiamo che il ticket medio vada ad abbassarsi, conquistando categorie merceologiche caratterizzate da transazioni con importi più bassi. Ora la sfida è stimolare il cliente all’uso del Pay by link e a non abbandonare le nuove modalità: siamo pronti quindi a lavorare anche in termini di education».

La vetrina digitale per chi non ha il sito

Il Pay by link è inoltre un gateway di pagamento particolarmente adatto agli esercenti che vogliono affacciarsi all’e-commerce costruendo la loro vetrina digitale: un servizio molto apprezzato dagli esercenti che durante la pandemia avevano bisogno di approdare online senza grandi investimenti. «La vetrina digitale è un servizio facilmente accessibile in termini di pricing e grazie al gateway di pagamento collegato si possono sviluppare nuovi modelli di vendita come appunto il click & collect e il delivery anche su transazioni di piccolo importo – osserva Vasconi – garantendo continuità nel business».

Frontiera social commerce

La vetrina digitale offre inoltre una duplice possibilità agli esercenti: «da una parte, per chi è meno evoluto tecnologicamente, la possibilità di aprire un sito internet e consentire alla clientela di fare acquisti; dall’altro offrire a chi è già attivo sui social network, come Facebook o Instagram, di attivare un servizio di social commerce, integrando il link alla vetrina digitale e condurre quindi i follower sulla pagina di acquisto dei prodotti direttamente dai social. Un modello di business che ha conquistato le realtà locali durante la pandemia, in quanto hanno avuto l’occasione di raggiungere tutta la clientela di quartiere proprio attraverso il social commerce. Certamente, il social commerce ha numeri più bassi, quasi la metà delle percentuali raggiunte dal Pay by link: d’altronde richiede un accompagnamento iniziale del cliente per la configurazione del servizio e dal punto di vista economico è più impegnativo del Pay by link, oltre che più complesso».

Smart POS: l’ecosistema integrato

Tutti questi servizi sono naturalmente integrati attraverso lo smart POS che, negli anni, grazie all’adozione del sistema operativo Android, è diventato un ecosistema di servizi sviluppati in logica verticale. «Lo smart POS non è solo uno strumento di accettazione per le carte, ma può essere utilizzato anche per transazioni con buoni pasto e per pagare i bollettini – conclude Vasconi. Ma, soprattutto, veicola servizi integrati al pagamento: le mance, i servizi di loyalty e ora anche il Pay by link, che consente al cliente di scegliere se pagare nel punto vendita oppure da remoto. Insomma, oggi lo Smart POS non è solo un terminale di accettazione più bello ma una piattaforma attraverso la quale veicolare servizi integrati con il pagamento. Per le categorie merceologiche più basiche, che si stanno affacciando adesso al mondo dei terminali, come ambulanti e medici, ma anche mercerie, servono invece soluzioni più snelle e facili da trasportare: come appunto il mobile POS, dove comunque la componente tecnologica permette di accettare pagamenti ma anche di integrare soluzioni come il Pay by link, i cataloghi e altri servizi a valore aggiunto».

NEXI. PARTNERSHIP CON FEDERALBERGHI PER INCASSARE SENZA PENSIERI

Si chiama “Incasso Senza Pensieri” il servizio ideato da Nexi per il settore alberghiero e distribuito in partnership con Federalberghi. «La soluzione è nata in piena pandemia, in quanto molte strutture alberghiere si sono ritrovate a dover rimborsare i clienti a seguito di prenotazioni disdette, soprattutto in assenza di termini di cancellazione ben definiti – racconta Vasconi. Tutti gli esercenti che utilizzano la nostra soluzione di e-commerce, Xpay, possono ora gestire in anticipo i termini e le condizioni di prenotazione e di disdetta al momento dell’acquisto, senza incorrere in rischi di non-show. Inoltre, stiamo lavorando con Fipe nel settore della ristorazione con lo stesso obiettivo: abbiamo presentato la versione di “Incasso senza pensieri” per i ristoranti e, quando il cliente chiama per prenotare, i dati della carta fungono da garanzia in caso di disdetta della prenotazione grazie alla definizione di regole chiare e certe».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di ottobre 2021 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop

 

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