Mercato nero online

Dark Web. Aumentano le richieste per “pedinare” i dati rubati

Mercato nero dati

A-Zeta, gruppo di aziende diffuso attivo nella data intelligence, ha visto crescere nel 2023 il business legato alle indagini online (+12%), soprattutto per andare a scovare i dati sottratti illegalmente e finiti nel mercato nero del deep web.

Il business delle indagini online, dal Covid

Negli anni del Covid questo business di indagini online ha iniziato a crescere sul mercato, registrando un picco tra il 2021 e il 2022 (+22%).

Nel complesso, nel giro di due anni (2020-2022) la crescita ha toccato una media del 35%.

«Il nostro business varia molto a seconda delle modifiche dei comportamenti sociali – afferma l’AD, Carmine Evangelista. Post Covid, ad esempio, i nostri servizi investigativi venivano utilizzati spesso da società che avevano un fondato sospetto di avere tra i propri dipendenti i cosiddetti furbetti del cartellino. Un fenomeno che sulla scia dello smart working era aumentato esponenzialmente.

Bensì rimanga tutt’ora un ambito in cui A-Zeta lavora molto, il nuovo trend relativo alla data intelligence riguarda le informazioni - o, meglio, le “tracce” - che tutti noi lasciamo quotidianamente nel web e che possono essere utilizzate contro di noi, anche a nostra insaputa».

La circolazione dei dati online

Secondo l’Osservatorio Cyber di Crif, la circolazione dei dati nel 2022 ha subito un significativo incremento; in particolare sono aumentate del 4,4% le combinazioni di numero di telefono con nome e cognome.

Un set di informazioni prezioso in quanto, oltre a consentire l'accesso a molte piattaforme e app, con l'introduzione dell'autenticazione a due fattori nei protocolli di sicurezza è fondamentale per accedere illecitamente a profili privati.

«Si va dal furto di identità sui social o all’estorsione di immagini per quanto riguarda individui – sottolinea Evangelista – mentre a livello di aziende vediamo spesso replica di dati sensibili per avanzare riscatti o tentativi di appropriarsi di informazioni, aziendali e non e rivenderle.

Molte aziende si rivolgono a noi per effettuare un'analisi e una ricerca di dati che circolano nel dark web, penso anche ad esempio a dataset usati nelle transazioni di portafogli di crediti o simili, e risalire all’origine del furto per poi sporgere denuncia alle Autorità».

Competenza umana e tecnologia

Queste attività di indagine richiedono naturalmente una componente umana, che va poi associata ad automatismi in grado di elaborare una mole di dati e informazioni così ampia che solo la tecnologia può fornire.

«L’intelligenza artificiale e i software proprietari sono strumenti fondamentali per sondare la rete. Ma anche il lavoro sotto copertura vale ancora: solo che invece di effettuare un appostamento fisico, ci si trasferisce online.

La pazienza e la discrezione rimangono requisiti fondamentali come anche, spesso, la collaborazione con le forze dell’Ordine. Spesso segnalazioni che partono da noi rendono possibili arresti di criminali che nel dark web trafficano dati e informazioni sensibili o chiedono riscatti per le stesse», conclude Evangelista.