Le polizze del futuro? Saranno interamente digitali.
Secondo l’Italian Insurtech Association, gli investimenti nell’insurtech passeranno da 280 a 500 milioni di euro ed entro il 2030 le polizze stipulate attraverso canali digitali o phygital toccheranno l’80%, contro il 23% del 2020.
La situazione italiana
Nonostante la penetrazione delle polizze digitali in Italia ad oggi non superi l'1,3%, si prevede una futura crescita dell’offerta assicurativa, spinta specialmente dallo sviluppo delle polizze on demand che hanno riscontrato un incremento del 250%.
A essere particolarmente apprezzate dai clienti sono le polizze “pay per use” integrate con altri servizi e prodotti.
La clientela è sempre più esigente. Come rimanere competitivi?
Cambiano quindi anche le esigenze della clientela.
Secondo gli esperti nel prossimo futuro il settore assicurativo dovrà adottare progressivamente un approccio data driven e sfruttare le tecnologie digitali per automatizzare i processi interni, innovare in modo efficace l’offerta, digitalizzare le interazioni con i clienti e garantire una customer experience orientata alla personalizzazione e alla semplificazione.
In questo contesto processi di onboarding digitale, firma elettronica, Artificial Intelligence e Machine Learning, per l’elaborazione dei reclami e la gestione documentale, saranno i principali elementi di sviluppo per l’intero comparto insurtech.
Appare evidente quindi quanto diventerà necessario integrare sistemi SPID e CIE capaci di verificare rapidamente l’identità del cliente nella fase di onboarding.
«L’utilizzo di processi di onboarding e di firma elettronica sta diventando sempre più frequente nel settore assicurativo. Se ad oggi possono essere considerati come ulteriore elemento di facilitazione, in un futuro sempre più prossimo diventeranno prassi consolidata: i clienti si aspetteranno di poterli utilizzare in ogni occasione, per processi sempre più snelli», ha affermato Matteo Panfilo, Chief Solutions Officer di Intesa, Kyndryl Company.