BREAKFAST @ IBM GARAGE - CLOUD

Una rivoluzione darwiniana tra le nuvole

Una rivoluzione darwiniana tra le nuvole

Un momento del breakfast @ IBM Garage dedicato al cloud nel settore finanziario

«Per le banche è giunto il momento di prendere una decisione sul cloud». È con questa frase che Alberto Grisoni, Direttore di AziendaBanca, apre i lavori in occasione del "Breakfast @ IBM Garage: Cloud for Financial Services”.

Un’analisi di S&P Global Ratings definisce infatti il public cloud un differenziatore darwiniano e la definizione di una strategia cloud potrebbe impattarne il rating. Un vantaggio oggettivo di efficienza e profittabilità a patto, chiaramente, di gestire i rischi relativi a tecnologia e normativa.

Ancora cloud privato

Tuttavia, oggi le banche stanno usando principalmente il cloud privato, mentre quello pubblico si è ritagliato una nicchia in ambito non strategico. Eppure non manca l’interesse: secondo i dati del Report ABI Lab 2021, l’evoluzione in ottica cloud computing è una priorità di investimento per il 40% delle banche mentre è “ancora” una priorità di ricerca e innovazione per il 55%.

Secondo ABI Lab, il primo step di approfondimento riguarda gli aspetti di normativa e contrattuale. Poi si guarda agli impatti del cloud sull’organizzazione, sulla cultura aziendale e sui processi IT.

L’ambito del public

Public e hybrid cloud vengono usati per gestire posta elettronica, strumenti di collaborazione e comunicazione e i social aziendali. A volte, per la gestione del personale. A ogni modo, l’88% delle banche europee, secondo l’agenzia europea per la cybersecurity, ENISA, usa il cloud.

Ma per le attività critiche, quelle core, la percentuale è decisamente più bassa.

Perché le banche preferiscono il cloud privato e ibrido?

Il cloud privato è il preferito dalle banche italiane perché lo ritengono meno sfidante per il rispetto della normativa di sicurezza e di privacy. Il confronto con il Regolatore è più agevole anche per quanto riguarda i rischi cyber. E c’è poi l’eterno tema della cultura aziendale che ostacola il cambiamento.  

Agilità e capacità di adattamento

Il cloud è “darwiniano” perché l’adozione di modelli as a Service permette alla banca di competere meglio nel nuovo scenario digitale. Il vantaggio non sono tanto i costi minori ma l’agilità nel cambiamento, la capacità di adattamento a nuove esigenze. E permette alla banca di aprirsi più facilmente alla collaborazione con partner e ad approcci di ecosistema.

Il cloud per i Financial Services

Per le banche è importantissimo non subire un'adozione del cloud passiva e, soprattutto, non arrivare in ritardo. «Sta nascendo una complessità infrastrutturale non banale: cloud di vendor diversi, applicazioni miste, ambienti on-premise. Un Frankenstein IT – lo definisce Nico Losito, VP IBM Technology Leader per IBM Italia. Per gestire tale complessità IBM ha progettato un cloud pubblico che soddisfa queste nuove esigenze per le aziende del comparto finanziario: IBM Cloud for Financial Services. Si tratta della prima piattaforma cloud-ready per i servizi finanziari. Il cuore della soluzione è IBM Cloud Framework for Financial Services: un insieme standard di controlli, architetture e modelli di gestione dei requisiti normativi per la sicurezza informatica, la sicurezza dei dati e la gestione dei rischi, con una governance che garantisce l’aggiornamento continuo rispetto alle nuove normative. Questo permette alle banche di operare in modo sicuro con i dati sensibili senza doversi preoccupare di verificare continuamente l’aderenza alle regole del settore, in quanto incorpora controlli di sicurezza e conformità built-in per aiutare le aziende a ridurre le barriere normative che ostacolano la modernizzazione informatica e delle applicazioni IT. Si tratta di una piattaforma progettata per creare fiducia e abilitare un ecosistema di cloud pubblico trasparente con funzionalità per sicurezza, conformità e resilienza».

Le caratteristiche della piattaforma IBM

Gli istituti finanziari possono ospitare con sicurezza le proprie applicazioni mission-critical nel cloud ed eseguire transazioni in modo rapido ed efficiente, sfruttando al contempo un ecosistema di oltre 90 partner ISV (Software Vendor indipendenti) e SaaS (Software as a Service) che aiuta le banche a mitigare i rischi 3rd party e 4th party. I vantaggi vanno dunque dalla mitigazione del rischio e la riduzione dei tempi per il risk assessment, fino alla riduzione dei costi di compliance. La piattaforma è infatti dotata di una console di controllo per la compliance ed è studiata per adeguarsi velocemente alle nuove linee guida e agli standard di mercato. In ambito security, inoltre, IBM Cloud for Financial Services permette alle banche di abbracciare un approccio Zero Trust. E grazie a un sistema di gestione end-to-end della catena di sviluppo Cloud Native è possibile implementare SecDevOps in ambienti Openshift.

QUID Informatica: il cloud nel credito al consumo

Tra i partner di IBM c’è QUID Informatica, che fornisce alle banche un prodotto cloud ready per la gestione end-to-end dei processi del credito, messo a disposizione su IBM cloud e già utilizzato da PREXTA, società del Gruppo Banca Mediolanum attiva nella CQS. «L’esperienza progettuale nel fornire soluzioni per il credito al consumo ci ha portato già nel 2016 a concepire e realizzare un prodotto innovativo, progettato per gestire tutti processi e prodotti del credito retail, che abbiamo chiamato Qinetic – annuncia Stefano Bertoli, Amministratore Delegato di QUID Informatica. L’obiettivo era anticipare precisi bisogni di banche e finanziarie legati alla digitalizzazione dei servizi, alla automazione dei processi e all’evoluzione del business attraverso un prodotto in linea con i più moderni standard tecnologici ecloud ready. Così dafornire ai clienti un reale vantaggio competitivo».

Sviluppo di applicazioni funzionali all’utilizzo in cloud

Nel progettare Qinetic, QUID ha compreso che non si trattava solo di modernizzare i linguaggi di programmazione, «ma di integrare le metodologie – continua Bertoli –, i paradigmi e gli approcci di sviluppo (Docker / Container / Kubernetes) per realizzare applicazioni che fossero effettivamente in grado di sfruttare da subito tutte le potenzialità del cloud».

Gestire la complessità

La seconda considerazione di mercato è data dalla prevalenza, in ambito Financial Services, di applicazioni legacy con un numero molto alto di function point, sviluppate con linguaggi e metodologie che non consentono un utilizzo funzionale del cloud. «Adattare questi applicativi agli standard più avanzati richiede l’utilizzo di strumenti automatici e un tuning manuale che porterebbe a progetti dispendiosi e risultati non ottimali – afferma Bertoli. L’ampiezza e la complessità delle attuali applicazioni rende poco praticabile e molto rischiosa la scelta di sviluppare queste tecnologie “in house”. Per questo motivo abbiamo pensato che il mercato dei servizi finanziari dovesse dotarsi di packages cloud ready».

Il vantaggio strategico del cloud

Compreso in anticipo questo aspetto strategico, QUID ha quindi riscritto applicativi importanti e molto ampi in modo modulare, aperto e parametrico (ad es. a supporto di processi di origination dei crediti, di pre-sales, sales e di tutti i processi di servicing e post servicing, fino alle funzioni di accounting, bilancio e segnalazioni di vigilanza) in modo da offrire ai clienti progetti di implementazione poco rischiosi, realizzabili in tempi brevi e a costi sostenibili. «Siamo inoltre consapevoli del fatto che banche e finanziarie procedono in ordine sparso nel percorso di trasformazione digitale e che il dimensionamento delle risorse interne resta un punto critico nelle aree IT e delle operations e per questo continuiamo a proporre, forti di competenze consolidate, servizi di Application Management in modo da assicurare la migliore gestione operativa dopo il go live dei progetti, evitando ai clienti di dover allocare risorse dedicate – conclude Bertoli. Ora riteniamo di disporre di un vantaggio strategico rilevante sul mercato delle applicazioni per i crediti retail poiché possiamo offrire applicazioni in cloud con IBM (ma non solo con IBM poiché Qinetic è multiprovider, NdR) e, quindi, poter implementare per i nostri clienti moduli sia di back office che di front end sia di gestione canali al livello di state of art architetturale e tecnologico. Qinetic ci pone, quindi, parecchi anni avanti ad altre soluzioni di mercato o a progetti custom».

IBM Garage. Come approdare sul cloud

IBM Garage è la metodologia brevettata da IBM per aiutare le organizzazioni a trasformarsi, passando dal disegno di nuovi modelli e servizi alla loro realizzazione in poco tempo, attraverso un processo di co-creazione, co-esecuzione e co-operazione con il cliente che nasce da una esigenza di business.
Co-creare, per scoprire nuove opportunità partendo da una situazione esistente per ideare una soluzione tecnologica innovativa in grado di raggiungere gli obiettivi che l’organizzazione si pone;

Co-eseguire, per integrare la tecnologia nei flussi di lavoro attraverso un Minimun Viable Product (MVP) pronto in poche settimane. Si tratta di sviluppare un prototipo funzionante, una prima versione nell'ambiente di produzione del cliente;

Co-operare, ovvero creare ulteriori soluzioni per guidare la crescita partendo da un MVP, facendolo scalare in un ambiente ibrido. Così da monitorare e testare il miglioramento continuo.