L’RPA classica non è più sufficiente.
«Nel mondo bancario e assicurativo, l’esigenza di rendere più efficienti i processi e garantire la compliance è sempre più pressante – commenta Luciano Balzarini – Managing Director di Horsa Flow. Tuttavia, il paradigma dell’RPA tradizionale, centrato sull’automazione di compiti ripetitivi, sta mostrando i suoi limiti. Oggi il focus si sposta verso soluzioni più evolute: è il tempo della Business Digital Automation (BDA), una nuova generazione di automazione che integra Agent AI, intelligenza aumentata e analisi dei dati in tempo reale. Per affrontare la complessità e l’imprevedibilità dei processi servono agenti intelligenti capaci di prendere decisioni, adattarsi al contesto e garantire qualità, trasparenza e velocità».
Le minacce per il mondo finance
Tutti i processi ad alto impatto operativo, che spesso masticano una grande quantità di dati sensibili, sono oggi al centro dell’attenzione dei progetti di automazione: l’onboarding clienti, il KYC, la gestione dei sinistri e anche i processi di back office.
Gli istituti guardano ovviamente alla riduzione dei costi, all’innalzamento dell’affidabilità ma hanno già consapevolezza dei rischi: reputazionali, innanzitutto, insiti nelle interazioni digitali.
«La disinformazione digitale è una delle minacce più rilevanti per il mondo finance – sottolinea Balzarini. La facilità con cui è possibile manipolare contenuti, documenti, immagini e dati sensibili espone banche e assicurazioni a frodi, contenziosi e perdite reputazionali».
Le potenzialità della intelligenza artificiale generativa
La tecnologia si rivela quindi uno strumento cruciale per verificare in tempo reale l’autenticità delle informazioni, garantire la tracciabilità dei processi e tutelare il valore probatorio dei contenuti digitali.
«L’adozione di soluzioni basate su intelligenza artificiale - anche sull’AI generativa - permettono non solo di riconoscere elementi anomali o sospetti, ma anche di elaborare automaticamente dati non strutturati, produrre contenuti conformi e intelligenti, assistere gli operatori nei flussi decisionali e ridurre i margini di errore umano – spiega Balzarini. Queste tecnologie portano vantaggi concreti: più velocità, meno rischi, maggiore compliance e una significativa riduzione dei costi di controllo e verifica».
Il modello BPO 4.0
Con questa vision e approccio tecnologico e di processo, Horsa ha ideato il modello BPO 4.0, che introduce numerosi strumenti: «dall’onboarding digitale e verifica dell’identità, da remoto e conformi alle normative AML/KYC, dotate di soluzioni di acquisizione documentale, con controlli automatizzati e sistemi di biometria integrati; passando da Unboxing Flow, la piattaforma di automazione intelligente che sfrutta l’AI generativa per potenziare l’elaborazione di contenuti non strutturati, supportare le decisioni e ottimizzare i processi a livello documentale e comunicativo; e, infine – elenca Balzarini –, NotariFlow, la soluzione per certificare e proteggere contenuti digitali con pieno valore legale, sempre più centrale anche nel mondo bancario e assicurativo, dove garantire l’integrità di documenti, comunicazioni e transazioni è fondamentale».
Un passo verso il futuro
E dato che il futuro dell’automazione guarda a processi sempre più intelligenti, capaci di adattarsi e apprendere, le nuove frontiere vedono l’AI generativa integrata nelle piattaforme dell’azienda.
«Ad esempio, in Unboxing Flow – anticipa Balzarini –, per fornire insight dai dati non strutturati, anticipare anomalie operative, assistere i team con suggerimenti contestuali e automatizzare risposte complesse; anche nella relazione con clienti e fornitori. Per Horsa questo futuro è già presente, le nostre soluzioni e la nostra proposition sono già basate su queste innovazioni… possiamo dire di avere già un solido passo nel futuro prossimo, insomma».
La resistenza culturale, da superare
Anche perché, il principale freno all’evoluzione non è tecnologico, ma culturale. «Molte realtà faticano a strutturare correttamente i dati, si affidano ancora a processi basati su documenti cartacei o non organizzati, e usano strumenti come l’email, excel in modo inefficiente e dispendioso – precisa Balzarini. A ciò si aggiunge la resistenza al cambiamento da parte delle strutture interne».
Progetti pilota per adottare gradualmente l’automazione
Horsa Flow accompagna quindi i clienti nell’automazione attraverso un approccio graduale che prevede la realizzazione di progetti pilota, con un ROI estremamente rapido, per dare riscontri immediati e concreti.
«Questo permette di dimostrare il valore delle soluzioni, generando un effetto volano nelle altre aree aziendali. La vera ricchezza di un’azienda risiede nei dati e nelle risorse: elementi fondamentali che, se valorizzati correttamente, possono generare vantaggi competitivi concreti. Mentre le risorse - umane, tecnologiche e organizzative - rappresentano il motore per trasformare queste informazioni in azioni. La differenza la fanno gli strumenti giusti e il supporto di valore, indispensabili per saper leggere, interpretare e sfruttare appieno questa ricchezza. Horsa Flow – conclude Balzarini –, con il suo ecosistema integrato e un approccio consulenziale solido, si propone come partner di riferimento per guidare il settore finance in questa trasformazione».
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di luglio/agosto 2025 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.