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Genio Diligence. La gestione del credit risk entra nell’era del real time

Genio Diligence. La gestione del credit risk entra nell’era del real time

Daniele Giuliani, CEO di Genio Diligence

Un modello integrato, predittivo e automatizzato per la gestione del rischio di credito. È in questa direzione che evolve il mercato, accelerato dall’avvento del digital lending: perché oggi il cliente può richiedere un prestito o un mutuo direttamente da app, in pochi passaggi.

«Questo ha imposto alle istituzioni finanziarie di adottare sistemi in grado di valutare l’affidabilità creditizia in tempo reale, senza compromettere l’accuratezza – afferma Daniele Giuliani, CEO di Genio Diligence. Supportiamo questa evoluzione con soluzioni che digitalizzano e strutturano dati complessi, come quelli provenienti dalle buste paga, dai CU, dalle dichiarazioni dei redditi etc., per rendere i processi decisionali più rapidi, trasparenti e oggettivi, anche per i segmenti più complessi del mercato».

Nuove esigenze nel presidio del rischio

Le maggiori sfide che gli istituti di credito devono superare nella gestione del credit risk sono tre: la qualità e la affidabilità dei dati, la gestione delle diverse tipologie di documenti e la transizione dai processi legacy a flussi completamente digitali.

«A queste – prosegue Giuliani – si aggiunge l’esigenza di presidiare il rischio in modo granulare, anche in presenza di profili non standard o informazioni frammentarie. È necessario combinare analisi documentale automatizzata, estrazione dati intelligente e standardizzazione dei flussi informativi, riducendo i margini di errore umano e aumentando la capacità di valutazione predittiva».

Le tecnologie dietro lo smart lending

Serve la tecnologia, capace di trasformare documenti disomogenei in dati strutturati. Pronti per essere analizzati e confrontati in ottica creditizia.

«Con vantaggi concreti: tempi di istruttoria ridotti, maggiore coerenza nelle valutazioni, minori rischi di frode e maggiore capacità di servire clienti non bancabili attraverso metodi tradizionali – osserva Giuliani. Con le nostre soluzioni per lo smart lending, i partner velocizzano fino al 60% i processi e migliorano la qualità delle decisioni creditizie, anche su pratiche complesse».

Con l’integrazione di AI, GenAI e machine learning si innestano poi analisi predittive sui comportamenti finanziari: identificano pattern di rischio e generano alert automatici, dimostrandosi strumenti preziosi per aumentare l’efficacia di modelli di scoring e ridurre l’esposizione alle frodi.

«Nel KYC e nell’AML, queste tecnologie permettono verifiche in tempo reale su grandi volumi di dati, anche non strutturati o provenienti da fonti aperte – precisa Giuliani. Non si può prescindere dall’integrare funzionalità AI nei processi di verifica automatica, per offrire un controllo più profondo e tempestivo sul profilo dei richiedenti».

Nuove figure professionali

Per gestire il rischio creditizio servono quindi figure ibride: esperti di finanza, che sappiano leggere i dati, ma anche data analyst, esperti di AI e professionisti in grado di disegnare e governare flussi digitali.

«È fondamentale – conclude Giuliani – investire nella formazione continua e in team multidisciplinari, consapevoli che la capacità di coniugare tecnologia, business e compliance sarà il vero vantaggio competitivo nei prossimi anni».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di giugno 2025 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.