Restyling in casa Dedagroup che adotta il brand “Deda”. Il gruppo presenta inoltre il nuovo claim “Stay dedicated” come sintesi dello spirito imprenditoriale.
Con questa operazione, spiega l’azienda, Deda vuole accelerare il proprio percorso di crescita nazionale e internazionale. Tra le prime iniziative che vanno in questa direzione c’è l’acquisizione dell’americana Share One.
Le prossime fasi
Deda punta ora a un deciso rafforzamento oltre confine. Il gruppo, infatti, sta intensificando gli investimenti per l’ulteriore sviluppo internazionale della controllata Deda Stealth.
«Alla fine degli anni ‘90 ho visto con molta chiarezza l’impatto estremamente forte, anzi dirompente, che la tecnologia avrebbe avuto in ogni settore e su ogni persona come lavoratore, cittadino e cliente.
Ma è stata nella preziosa esperienza imprenditoriale della mia famiglia e in quella dei tanti imprenditori, che nel tempo ho incontrato sul cammino e che hanno deciso di sposare il nostro progetto, che ho capito quanto sia determinante la dedizione, che permette davvero alla tecnologia di contribuire a cambiare in meglio la società.
È la dedizione che ispira le persone a lavorare insieme per uno scopo condiviso e per un impatto positivo più ampio possibile, che ci spinge in avanti e trasforma le opportunità in risultati concreti. Una convinzione che abbiamo voluto esplicitare chiaramente nel nuovo brand Deda», commenta Marco Podini, Presidente esecutivo di Dedagroup.
L'acquisizione di Share One
Deda vuole anche rafforzarsi sul mercato americano e lo fa grazie alla controllata Dedagroup North America che ha perfezionato l’acquisizione del 67% di Share One Inc., software service provider con sede a Memphis.
La società, con le proprie soluzioni bancarie core e digitali, ha un già interessante portfolio di clienti, composto da 75 credit union di dimensione medio/grande che gestiscono asset compresi tra i 10 milioni e i 2 miliardi di dollari.
Share One lavorerà al fianco di VisiFI, società statunitense controllata da Dedagroup North America e attiva nel medesimo segmento con moderne soluzioni bancarie connesse pensate per creare esperienze digitali efficienti e fluide per i clienti finali.
Sull’acquisizione e sulla strategia di crescita, Marco Podini sottolinea che «oggi più di due milioni di americani accedono a servizi finanziari grazie alle nostre soluzioni. L’acquisizione di Share One risponde alla nostra volontà di dare vita a un ecosistema capace di soddisfare le esigenze delle istituzioni finanziarie, a livello nazionale e internazionale.
Per portare valore a un territorio esteso e complesso come quello degli Stati Uniti e alle comunità che vi abitano, mettiamo a fattore comune la storica esperienza del Gruppo maturata nel Banking & Finance, in particolare nel mondo del credito cooperativo in Italia e nel mercato delle credit union statunitensi, facendo leva sulla capacità di costruire sinergie trasversali estremamente interessanti proprio grazie al nostro ricco portfolio di soluzioni verticali.
È anche in questa continua ricerca di nuove forme di collaborazione tra le diverse aziende del Gruppo, in Italia e all’estero, e nell’integrazione delle loro competenze che si esprime la nostra dedizione nel modellare la tecnologia affinché risponda in modo sempre più completo alle esigenze dei nostri clienti».