European DataWarehouse e Pegaso 2000 insieme per favorire l’incremento degli Additional Credit Claims (ACC) in Italia.
L’obiettivo è lavorare in sinergia per rendere gli ACC una soluzione di liquidità virtuosa, incrementando la qualità dei dati e l’efficienza sui costi sfruttando gli incentivi posti con i rinnovati criteri di eleggibilità.
Il contesto: tra nuove aste...
Negli ultimi mesi sono state adottate una serie di misure atte a garantire accesso al credito a sostegno dell’economia reale; la più recente, con l’annuncio di una serie di nuove aste a lungo termine nel 2021 e il prolungamento del Programma Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) fino a giugno 2022.
... e nuovi incentivi
Fra le varie misure adottate spiccano una serie di importanti incentivi per consentire il conferimento di crediti performing ad una più ampia platea di controparti bancarie. Tali incentivi includono tutta una serie di misure che hanno già avuto un effetto rilevante su vari fronti. Più in particolare gli haircut per i portafogli ABACO (“Additional Credit Claims” o “ACC” in inglese) sono stati dimezzati mediamente dal 40% al 20%, in modo da assicurare il principio di “risk equivalence” tra tutte le categorie di collateral, un taglio talmente significativo che mette il processo di collateralizzazione dei crediti, quasi alla pari di altri strumenti di finanziamento a medio/lungo termine come ABS & covered bonds. In aggiunta i limiti di probability of default sono aumentati, dando la possibilità di utilizzare come collaterale anche prestiti con maggior rischio.
Nuove tempistiche sui dati
Inoltre la tempistica della rilevazione dei dati è passata da livello mensile a trimestrale in maniera tale da garantire più tempo alle controparti per raggiungere la qualità dei dati richiesta. Infine nuove forme tecniche che consentono ora di stanziare anche il credito al consumo e il factoring pro solvendo sono state introdotte dando una significativa apertura anche alle cosiddette banche prodotto.
Molti istituti di credito, soprattutto di medie e piccole dimensioni, hanno approfittato di queste misure favorevoli e hanno selezionato portafogli ad hoc, ovvero sono in procinto di farlo già nei primi mesi del 2021. Per l’utilizzo di questo strumento vi sono alcuni oneri a cui adempiere, tra cui nel breve termine il reperimento dei dati e controllo della qualità, la verifica della consistenza dei dati nei sistemi IT con la documentazione cartacea.
Sei mesi di tempo
In pratica, servono circa sei mesi per la copertura dell’intero portafoglio stanziabile – un primo caricamento dei dati nella piattaforma EDITOR di European DataWarehouse a seguito dei controlli su ABACOCDM di Pegaso_2000 oltre agli adempimenti contrattuali e legali di un mese circa.
Dal punto di vista statistico, l’impatto di queste misure è piuttosto rilevante come emerge nel rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato da Banca d’Italia a fine novembre 2020. L’allargamento della tipologia dei prestiti ha permesso ai soggetti bancari e/o ad altri soggetti pur sempre controllati da tali entità (terzi datori di pegno) di usufruire di un ulteriore canale di rifinanziamento dai crediti in bonis. Pur trattandosi di misure temporanee (alcune di queste subordinate alla durata del PEEP) il sistema bancario auspica che possano essere ulteriormente estese nel tempo.