Credem rafforza l’accordo con Google Cloud e porta la GenAI nelle attività quotidiane

Credem rafforza l’accordo con Google Cloud
Piergiorgio Grossi, Chief Innovation & Data Officer di Credem

GenAI per la attività quotidiana dei dipendenti Credem. L’istituto bancario ha esteso l’accordo con Google Cloud per mettere a disposizione dei collaboratori della banca Google Workspace con Gemini, per integrare l’intelligenza artificiale generativa negli strumenti di produttività di tutti i giorni.

Credem ha già un accordo pluriennale con Google Cloud per avanzare nel percorso di digital transformation.

Le novità con la GenAI

L’accesso a Google Workspace con Gemini aiuterà i dipendenti di Credem nelle attività quotidiane, velocizzando il reperimento delle informazioni, ottimizzando il tempo a oggi dedicato ad attività operative (ad esempio prendere appunti, riassumere documenti o analizzare dati), con l’obiettivo di aumentare la produttività.

Credem sta inoltre valutando di implementare ulteriori strumenti di Google Cloud quali Gemini Enterprise e Vertex AI per lo sviluppo degli agenti AI: programmi di intelligenza artificiale semiautonomi in grado di pianificare, eseguire azioni e adattarsi a compiti complessi.

Il tutto nel pieno rispetto delle normative di settore, garantendo sempre la riservatezza e il pieno controllo sui dati trattati.

30mila ore di formazione sull’AI

Inoltre, per un'adozione efficace e consapevole, Credem ha lanciato un programma di formazione e coinvolgimento, partendo da una valutazione delle competenze in materia di AI su tutta la popolazione aziendale e prevedendo oltre 30mila ore di formazione specifica sull’AI entro la fine dell’anno.

«Con l'adozione di strumenti di intelligenza artificiale generativa vogliamo fornire alle persone strumenti utili per lavorare meglio, in modo più efficiente e dedicare più tempo alle attività ad alto valore aggiunto. Tutto ciò – ha dichiarato Piergiorgio Grossi, Chief Innovation & Data Officer di Credem – è in linea con il nostro purpose che abbiamo sintetizzato nel termine Wellbanking, cioè creare valore e benessere sostenibili nel tempo per le nostre persone, i clienti, gli stakeholder e le collettività in cui operiamo. In questo caso, Wellbanking significa coltivare un ambiente professionale che promuova crescita, inclusione e un sano equilibrio vita-lavoro, riconoscendo che stare bene significa lavorare bene. In questo senso siamo convinti che l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale generativa possa essere uno dei tasselli di questo percorso. Questo approccio è fondamentale poiché la GenAI non rappresenta solo un'evoluzione tecnologica, ma implica un vero e proprio cambio di mindset che ciascuno deve abbracciare per rimanere al passo con i tempi e cogliere appieno le opportunità offerte da queste nuove frontiere».

«L’integrazione di specifici strumenti di intelligenza artificiale a supporto delle persone rappresenta un'opportunità strategica che richiede un vero e proprio cambiamento culturale – ha affermato Antonella Indelicato, Responsabile del Personale di Credem. Per noi, questo significa investire sulle nostre persone, mettendole al centro della trasformazione attraverso un intenso programma di formazione che permetterà di sviluppare le competenze e l'atteggiamento necessari ad affrontare le sfide future con fiducia. Crediamo fermamente che per mantenere la competitività non basti avere gli strumenti giusti, ma sia fondamentale coltivare una cultura che promuova l'adattabilità e la crescita continua. Solo così potremo avere piena padronanza dei nuovi strumenti tecnologici e coscienza delle loro relative potenzialità».

«Siamo orgogliosi di supportare Credem nel suo percorso di innovazione, accompagnando il gruppo bancario nell’adozione responsabile dell’intelligenza artificiale generativa – ha commentato Raffaele Gigantino, Country Manager Italia di Google Cloud. Con Google Workspace con Gemini, i dipendenti di Credem potranno contare su strumenti che aumentano la produttività e semplificano la collaborazione, mantenendo sempre la sicurezza e la protezione dei dati come priorità».

 

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