Cresce a doppia cifra e raggiunge i 444 miliardi di euro il transato dei pagamenti digitali in Italia. Il dato è relativo al 2023 e consolida l’utilizzo dei pagamenti con carte contactless o con dispositivi NFC: quasi 8 pagamenti digitali su 10 che avvengono in negozio sono in modalità tap&go, per un valore di transato di 240 miliardi di euro.
I pagamenti con carte e wallet mettono a segno 436 di euro transati, in crescita del 12%, e i pagamenti su conto crescono di 20 punti percentuali per un totale di 8 miliardi di euro di transato nei digital payment.
Mobile payment: le novità dall’Asia e quelle italiane
Inoltre, secondo l’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, un pagamento elettronico su sette è fatto da smartphone e, anche se meno frequentemente, da un dispositivo wearable sfruttando soluzioni basate su tecnologia NFC, geolocalizzazione e QR Code, per un totale di 29 miliardi di euro (+78% sul 2022).
La possibilità di tokenizzare la propria carta su uno smartphone o uno smartwatch, oppure inquadrare un QR Code per pagare da un wallet, sono metodi di pagamento che stanno entrando nella gestualità di tutti i giorni.
A metà giugno cominciano i campionati europei di calcio e sarà una rampa di lancio per Alipay+, che permetterà ai turisti asiatici che si recano in Austria e in Germania di pagare nei negozi usando i wallet del Dragone.
I mobile payment rientrano anche tra i servizi aggiuntivi all’interno di app dedicate all’acquisto del caffè alla vending machine, grazie all’accordo di Illimity, che agisce come PISP, con Confida e PagoPA, annunciato a Venditalia.
E anche qui, il QR Code dei bollettini PagoPA permette di pagare da app attraverso wallet o carta, pre-registrati. Ma anche in contanti alla macchinetta.
Il contante resta e va gestito
Il cash non è sparito, anzi il contante in Italia resta predominante e i pagamenti digitali non riescono a superare una penetrazione del 40% sul totale dei consumi. Tenendo il paese ancorato alla ventiquattresima posizione su 27, secondo la classifica della BCE sul numero di transazioni pro capite con carta.
Tralasciando le considerazioni sull’economia sommersa, il contante è ancora uno dei metodi di pagamento preferiti dagli italiani e presenta costi non indifferenti per le banche.
I vendor sono quindi alle prese con risposte strategiche e data-driven per anticipare la domanda di contante agli ATM utilizzando l’analisi predittiva, oltre a sperimentare modelli innovativi come l’ATM Pooling per offrire, oltre al prelievo, servizi evoluti.
Il BNPL in cassa e nello shopping online
Crescono intanto i metodi di pagamento alternativi, come ad esempio il buy now pay later, che tocca i 4,6 miliardi di euro, conquistandosi una fetta di penetrazione del 6,5% sul totale del mercato e-commerce nazionale.
In realtà, la dilazione di pagamento nasce in cassa, ma è stata portata anche su POS e sui portali di e-commerce, con una diffusione crescente, nonostante i numeri in Italia siano ancora contenuti.
Lo dimostra anche la recente partnership tra Compass e Nexi, che ha permesso di portare il BNPL prima instore, abilitando la dilazione di pagamento sugli SmartPOS, e ora anche online.
Nuovi modelli di business, più strumenti di accettazione
I merchant si stanno man mano adeguando alla domanda di pagamenti alternativi e innovativi da parte dei consumatori, complice la pandemia che ha accelerato anche lo sviluppo di nuovi modelli di business, consegne a domicilio comprese.
Oggi il pagamento diventa parte fondamentale del customer journey e della soddisfazione del cliente, soprattutto in settori come il lusso.
Si affiancano quindi diverse soluzioni di accettazione a seconda della attività del merchant, che possono coesistere all’interno di modelli di vendita sempre più ampi.
Tra le novità del 2024, il softPOS, che permette di trasformare lo smartphone in un terminale, prima unicamente per Android e ora disponibile anche per dispositivi iOS.
Il bonifico istantaneo: tra regolamentazione e nuove sfide
A marzo il mercato ha poi accolto il nuovo regolamento sui bonifici istantanei.
Il Regolamento (UE) 2024/886 prevede l’obbligo per banche, prestatori di servizi di pagamento e Imel di estendere la loro offerta aggiungendo, tra le modalità di pagamento, anche il bonifico istantaneo per imprese e consumatori su tutti i touchpoint dove è possibile effettuare una transazione.
Questo implica un innalzamento dei livelli di sicurezza perché, per sua natura, il pagamento non è solo istantaneo ma anche irrevocabile: il legislatore ha sottolineato quindi la necessità di effettuare una verifica della corretta associazione tra il codice IBAN e il nome del beneficiario, per ogni bonifico instant.
Un controllo che andrà effettuato in tempo reale, per non allontanarsi troppo dal concetto di istantaneo che caratterizza questo nuovo strumento di pagamento, in cui le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, permetteranno di prevenire le frodi andando ad anticipare modelli comportameli sospetti nell’operatività dei consumatori.
La PSD3 e il legame tra banche e fintech
Infine, tra le prossime evoluzioni normative alle porte c’è la terza direttiva sui pagamenti.
La PSD3, oltre a puntare a livelli di sicurezza più alti e stringenti a difesa dei consumatori, porterà anche al rafforzamento del legame che già oggi si è creato tra banche e paytech e consoliderà il rapporto win-win: ovvero la possibilità di arricchire l’offerta di servizi distribuiti dal canale finanziario e, per il fintech, di godere della penetrazione e della reputazione del partner bancario.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di giugno 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.