ECOSISTEMA DIGITALE

CBI: la sicurezza nei pagamenti evolve con l’open finance

Sicurezza nei pagamenti evolve con l'open finance

Liliana Fratini Passi, Direttore Generale di CBI

I pagamenti sono uno degli ambiti principe nell’open finance: le banche, tramite chiamate API, hanno integrato nuovi servizi di pagamento, spesso provenienti da terze parti come le fintech, per rispondere alle nuove esigenze digitali dei consumatori anche nell’ecosistema dei pagamenti.

Ma con l’evoluzione tecnologica i perimetri di sicurezza cambiano: secondo il “Rapporto sulle operazioni di pagamento fraudolente in Italia” del Comitato Pagamenti Italia, pubblicato da Banca d’Italia nel 2025, il tasso di frode nel comparto dei bonifici, sia in valore sia in volume, risulta essere molto più elevato per i bonifici istantanei che per quelli tradizionali (rispettivamente al 0,048% e al 0,017%).

«Se da un lato l’avanzamento tecnologico sta accelerando l’efficienza dei pagamenti, dall’altro sta consentendo ai frodatori di adottare tecniche sempre più sofisticate – racconta Liliana Fratini Passi, Direttore Generale di CBI. Uno scenario che evidenzia l’urgenza di soluzioni innovative per proteggere i dati dei consumatori e garantire transazioni sicure».

Tecnologie avanzate per la security

I servizi antifrode devono quindi arricchirsi, diventando strumenti avanzati, capaci di combinare tecnologie come l’AI, il machine learning e le architetture DLT. Soluzioni che, naturalmente, trovano ampio spazio nell’ecosistema open.

«La digitalizzazione e l’adozione di tecnologie emergenti come l’AI e la blockchain – prosegue Fratini Passi –, stanno giocando un ruolo cruciale nella lotta contro le frodi. Strumenti di analisi avanzata permettono di monitorare ogni transazione in tempo reale, profilare i comportamenti di spesa e identificare rapidamente attività sospette».

La nuova sfida degli instant payment

La sicurezza si innalza ulteriormente quando poi si guarda ai bonifici istantanei, sempre più nel mirino dei frodatori, anche per l’impossibilità di revoca. E il legislatore europeo ha messo in evidenza la necessità di tutelare i consumatori, prevedendo strumenti ad hoc nella nuova Instant Payment Regulation.

«CBI Name Check è già conforme al Regolamento e verifica in tempo reale la corrispondenza tra il nominativo del beneficiario e il codice IBAN associato – sottolinea Fratini Passi. Un altro strumento è Check IBAN, che verifica l’associazione tra codice IBAN e partita IVA del beneficiario, anche per transazioni cross-border: in questi anni il servizio ha superato i 25 milioni di chiamate. Infine, Safe Trade è un servizio multi-banca che raccoglie le informazioni sulle fatture anticipate per mitigare il rischio di utilizzo fraudolento delle fatture nella erogazione del credito».

Una regolamentazione uniforme

Purtroppo, restano alcuni ostacoli nel panorama della sicurezza dei pagamenti, in primis legati alla frammentazione tra le normative dei vari Paesi coinvolti.

«Serve maggiore uniformità e armonizzazione – evidenzia Fratini Passi. In Italia, fortunatamente, la regolamentazione sui pagamenti istantanei si sta gradualmente allineando ai progressi europei, per garantire sicurezza e rapidità. Ma lavoriamo da oltre vent’anni all’interoperabilità, anche internazionale: in questi ultimi mesi stiamo collaborando con piattaforme come Swift, Banfico e SEPAmail.eu per migliorare sicurezza e user experience nei pagamenti transfrontalieri».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di marzo 2025 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.