psd3 e open banking

CBI. La sicurezza dei pagamenti nell’era open

CBI sicurezza open banking

Liliana Fratini Passi, Direttore Generale di CBI

Più sicurezza nell’open finance. L’open banking, grazie alle piattaforme di sistema, ha permesso di collegare PSP e terze parti tramite API per ideare nuovi servizi, ma con la PSD3 alle porte è necessario innalzare i livelli di sicurezza nei pagamenti open finance.

«L’open banking, così come la sua naturale evoluzione ovvero l’open finance, sta avendo un forte impatto sul mercato italiano, attirando nuovi attori e aprendo la strada a opportunità e modelli di business con ottime prospettive di crescita – racconta Liliana Fratini Passi, Direttore Generale di CBI. Se l’evoluzione tecnologica determina importanti benefici, dall’altra tuttavia porta con sé nuovi rischi».

I nuovi attacchi cyber e l’evoluzione normativa

Lo spazio cibernetico è un ulteriore campo dove le organizzazioni criminali possono attuare le loro strategie di attacco, con schemi di frode sempre più complessi e basati su tecnologie evolute, come l’AI generativa.

Ma il quadro regolamentare nei pagamenti è in aggiornamento e tiene conto dell’evoluzione dei rischi.

«Al progetto di revisione della PSD2, si affiancano la proposta di Regolamento sui servizi di pagamento (PSR) e quella sull’accesso ai dati finanziari - Financial Data Access Regulation (FIDA). Inoltre, è stato recentemente approvato il nuovo Regolamento sugli Instant Payments.

Si tratta di iniziative volte a rafforzare la sicurezza nella condivisione dei dati dei consumatori – commenta Fratini Passi –, oltre che a sostenere l’innovazione e la concorrenza».

Convalida dell’IBAN nei pagamenti

In ambito open finance, CBI ha già integrato due soluzioni: CBI Name Check e Check IBAN.

«Il primo è una soluzione di Verification of Payee che, in linea con quanto previsto dalla nuova normativa sugli instant payments, convalida che l’IBAN appartiene a uno specifico utente verificando il nome, anche nel caso di un’azienda – spiega Fratini Passi.

Il secondo, anche nella sua declinazione cross-border, verifica in tempo reale l’associazione tra codice IBAN e Partita IVA del beneficiario di un pagamento, riducendo il rischio di frode».

L’antifrode che integra la blockchain

In arrivo anche un servizio antifrode sull’erogazione del credito, che sfrutta anche la Distributed Ledger Technology (DLT).

«L’obiettivo è mitigare il rischio di un uso fraudolento delle fatture anticipate per la erogazione del credito da parte degli intermediari, promuovendo l’efficienza e la stabilità finanziaria – annuncia Fratini Passi.

La soluzione raccoglie le informazioni sulle fatture anticipate in ottica multi-banca e in modo multicanale, anche sulla base di architetture DLT».

Open Banking: chi corre con le banche

«La concorrenza delle fintech non ha disintermediato gli operatori finanziari tradizionali, anzi ha consentito di rafforzare l’offerta alla clientela, grazie a specifiche partnership – evidenzia Fratini Passi.

La sfida più importante per il mondo finanziario proviene dalle BigTech: il loro punto di forza è nella immensa mole di dati a disposizione, acquisiti a basso costo e che possono essere rielaborati in breve tempo con tecnologie innovative per creare servizi multicanali economici».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di maggio 2024 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop