Nel 2024 Crédit Agricole Italia ha avviato una collaborazione strategica con CRIF, con l’obiettivo di migliorare la misurazione del rischio fisico nei processi di concessione del credito.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso di integrazione dei fattori ESG all’interno delle operazioni bancarie, in linea con le crescenti esigenze normative e con l’impegno del gruppo verso la sostenibilità.
«Il rischio fisico è, e sarà sempre più, un tassello fondamentale che si accosta alla valutazione del merito creditizio – ha spiegato Claudio Briante, Project Manager di Crédit Agricole Italia con focus su ESG e sostenibilità. La collaborazione con CRIF nasce dall’esigenza di rispondere a numerosi requisiti normativi che riguardano la gestione del rischio ESG di controparte, ma anche dalla volontà di fare un salto di qualità nella relazione con le nostre controparti».
Ricchezza informativa che porta valore, dalla compliance alla relazione personalizzata con il cliente
Il progetto ha preso forma dopo un’attenta analisi del mercato. «Nel 2024 abbiamo cercato di capire se ci fosse un’offerta più completa che potesse rispondere alle nostre esigenze – ha proseguito Briante. La scelta di CRIF è il risultato di un percorso di selezione che ha tenuto conto non solo della qualità del servizio, ma anche dei fattori ESG che caratterizzano la società stessa».
L’integrazione dei dati forniti da CRIF nei processi bancari non si limita alla fase di concessione del credito, ma si estende al monitoraggio continuo e al reporting regolamentare, come previsto dalle normative europee.
«L’inserimento di questi dati parte dai primi passaggi di avvicinamento, si sviluppa nel continuo con attività di monitoraggio e arriva fino al reporting, come richiesto nelle informative regolamentari, in particolare nel Pillar 3 e nel report di sostenibilità», ha chiarito Briante.
I benefici attesi sono molteplici. «Abbiamo una copertura maggiore sia sul piano qualitativo che sull’estensione dei dati», ha sottolineato. Ma il vero obiettivo è andare oltre la standardizzazione.
«Guardando al futuro, l’attenzione degli Istituti Bancari si sposta verso lo sviluppo di un servizio sartoriale da offrire al cliente, costruito sulle sue caratteristiche specifiche attraverso l’utilizzo di dati sempre più puntuali».
La collaborazione tra Crédit Agricole e CRIF rappresenta un esempio concreto di come l’innovazione e la sostenibilità possano convergere per rafforzare la resilienza del sistema finanziario.
«È un piacere lavorare con Crédit Agricole su tematiche di sostenibilità sulle quali CRIF ha investito molto negli ultimi anni, arrivando oggi a lanciare un’agenzia specializzata nelle valutazioni ESG, CRIF Synesgy Ratings, per rispondere alle esigenze di trasparenza, inclusività e affidabilità del mercato. La nuova società valorizza gli oltre 35 anni di esperienza di CRIF nella valutazione del merito creditizio per definire nuovi standard ESG, contribuendo alla trasformazione sostenibile di imprese, istituzioni finanziarie e stakeholder», commenta Simone Rosti, Senior Director di CRIF.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di dicembre 2025 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.