I brand del digitale si confermano i più forti al mondo

I brand del digitale si confermano i più forti al mondo

Automobili, hamburger e coca-cola, e poi tanta tecnologia. È la sintesi (estrema) della classifica dei 10 brand di maggior valore al mondo, la “Best Global Brands” pubblicata anche nel 2025 da Interbrand.

In questa ultima edizione, la classifica si rivela particolarmente dinamica. Se poco si muove al vertice, con la triade Apple, Microsoft e Amazon che si conferma sul podio, si segnala un record di nuovi ingressi e un boom di brand tecnologici che scalano la classifica.

Nella top 10, dal quarto posto in giù, troviamo i soliti noti: Google, Samsung, Toyoya, Coca-Cola, Instagram (che è balzato verso l’alto con un +27% di valore del marchio), McDonald’s e, infine, Mercedes-Benz.

L’innovazione porta valore al brand

«L’espansione dei servizi digitali e l’ascesa dell’intelligenza artificiale stanno accelerando come mai prima d’ora l’affermazione di nuovi leader di mercato – afferma Gonzalo Brujó, Global CEO di Interbrand. L’innovazione dirompente si conferma così una delle forze chiave che ridefiniscono i brand globali. In questo scenario a emergere sono quei brand capaci di innovare trasversalmente tra i settori, esplorare nuove arene competitive, costruire rilevanza e investire in strategie di branding a lungo termine. Al contrario, chi si affida soltanto alla forza della propria legacy si trova ad affrontaresfide sempre più complesse per mantenere un trend di crescita».

E, infatti, la crescita più impetuosa riguarda brand al centro della trasformazione digitale. NVIDIA, al quindicesimo posto, Netflix (28°), YouTube (13°), ma anche BlackRock (31°), che si è distinta anche in ambito criptovalute; Booking.com (32°), Qualcomm (39°), la cinese BYD con le sue auto elettriche (90°). In generale, le aziende del digitale e dell’entertainment hanno guadagnato posizioni e si sono rafforzate.

I migliori nel finance

Il settore finanziario e assicurativo vede i meglio classificati rispettivamente al 26° e al 27° posto: si tratta di J.P. Morgan e Allianz. Tallonati dalla già citata BlackRock; da Visa (33°) e Mastecard (36°), inseguiti dalla poco distante PayPal (al 40° posto). E, ancora, AXA (43) Goldman Sachs (55), Citi (62), HSBC (72) e Santander (77).

La disruption, quella vera

Il valore dei brand emergenti testimonia invece la portata della disruption in corso in altri settori. L’ingresso di BYD, al 90esimo posto, si accompagna al calo del 35% del valore di Tesla. Toyota tiene in 6^ posizione, mentre Mercedes-Benz e BMW, pur stabili al 10° e al 14° posto, vedono il valore dei rispettivi brand diminuire del 15% e del 10%.

Ferrari cresce, al 17%, mostrando però dinamiche più vicine a quelle del lusso. Che, nel complesso, segna il passo. Tiene Prada (86°), scende Louis Vuitton (che resta però al 12° posto), esce dalla top 50 Gucci (69°), resiste Chanel (24°).

Non se la passa benissimo, nell’abbigliamento, neanche H&M, mentre spicca l’exploit di UNIQLO, entrato direttamente in classica al 49° posto.

 

La Rivista

Atlas of Fintech 2026

La nostra selezione di Fintech 

Tutti gli altri numeri