Il governatore della Banca Centrale Ceca, Aleš Michl, ha annunciato un piano per investire fino al 5% delle riserve nazionali in Bitcoin. La proposta, che sarà presentata al consiglio della banca il 30 gennaio, segna un cambio di passo verso l'adozione delle criptovalute da parte delle istituzioni finanziarie tradizionali.
Indipendentemente dall’esito che avrà, si tratta di un segnale di apertura verso i crypto asset, sull’onda di ciò che sta accadendo negli USA con Donald Trump. Quella ceca sarebbe la prima banca centrale occidentale a detenere criptovalute.
Lo evidenzia il fatto che il Governatore Michl ha sottolineato l'importanza di diversificare gli attivi della banca, citando l'aumento dell'interesse degli investitori e l'adozione istituzionale del Bitcoin come motivazioni chiave per questa iniziativa.
Di quanto parliamo
Il 5% delle riserve nazionali ammonta a 7 miliardi di euro all’attuale cambio di Bitcoin. Il principale dubbio degli osservatori riguarda la volatilità del BTC. Tradizionalmente, le banche centrali hanno preferito investire in attivi ritenuti più stabili come oro e obbligazioni statunitensi.
Tuttavia, Michl ha osservato che recenti turbolenze di mercato hanno messo in discussione l'idea che gli attivi tradizionali siano intrinsecamente più stabili. Ha affermato che l'adozione crescente da parte di istituzioni e governi contribuirà a stabilizzare il prezzo del Bitcoin nel tempo.
Implicazioni per il futuro
Michl ha anche suggerito che altre banche centrali potrebbero seguire il suo esempio nei prossimi anni, man mano che l'interesse per le criptovalute continua a crescere.