Per il Banking as a Service serve un motore IT agile e in cloud

Report Banking as a Service

Il Banking as a Service può diventare un nuovo canale distributivo per la banca, capace di portare profitti e opportunità di cross-selling. Ma anche di esporre l’istituto bancario a un rischio reputazionale, se le partnership non sono ben gestite.

Un report di S&P Global Ratings sul tema, dal titolo “The Future of Banking: Adding a banking license to companies’ menus might be a recipe for success”, elenca le opportunità e i rischi di questo nuovo modello.

Terra del fintech

A cui, va detto, buona parte delle banche tradizionali non sembra particolarmente interessata. Tra i fornitori di “BaaS” troviamo soprattutto realtà fintech, con qualche significativo spin-off di banche particolarmente innovative. In altre latitudini, soprattutto in Asia Pacifico, il fenomeno sta esplodendo, ma da noi in Europa vediamo meno entusiasmo.

Una scelta competitiva

Eppure, è questo il punto di S&P Global Ratings, è probabile che l’attuale scenario competitivo porti diverse realtà a tentare questa strada per differenziare il business e conquistare nuovi ricavi, anche se il successo nel lungo termine è tutt’altro che scontato.

Perché certamente il Banking as a Service offre opportunità interessanti, ma presenta anche dei rischi.

Un fornitore B2B

L’idea alla base del Banking as a Service è permettere a partner terzi, attivi in settori non bancari, di offrire prodotti finance “appoggiandosi” alla licenza della banca.

L’istituto finanziario diventa così un fornitore di servizi B2B, oppure una piattaforma in base al modello prescelto.

Non è solo co-branding

Un errore comune è assimilare il Banking as a Service alle collaborazioni già esistenti: pensiamo alle carte co-branded con le linee aeree.

Il BaaS è proprio un altro pianeta dal punto di vista tecnologico e commerciale. Le aziende integrano infatti i loro processi digitali e si scambiano dati via API: tutto avviene in tempo reale e il time to market per il lancio di nuovi prodotti e servizi è davvero ridotto.

Le collaborazioni sono partite dai pagamenti, come sempre nel fintech, ma si stanno moltiplicando (la prospettiva del report è globale, NdR) nel credito al consumo, nell’insurance, in strumenti quotidiani per le imprese, come la gestione del circolante.

A chi conviene

È evidente che per le aziende non finance l’opportunità è ghiotta: offrire servizi percepiti come ad alto valore aggiunto, senza sostenere i costi di compliance, ma pagando un canone e/o delle commissioni a una banca. O a una fintech con licenza bancaria.

Ma anche per la banca qualche opportunità c’è. Innanzitutto, allargare il proprio business, ottenendo fee e commissioni e abbattendo i costi di distribuzione. Soprattutto se la partnership permette di ottenere una diversificazione geografica e/o di business, consentendo alla banca di debuttare in mercati completamente nuovi.

I dati nella piattaforma

Da non sottovalutare anche il potenziale dei dati: il controllo di una piattaforma BaaS consente di ottenere molte informazioni sul cliente, migliorando la capacità di intercettarne i bisogni e di valutarne il rischio creditizio. Per non parlare della possibilità di monetizzare i costi di compliance legati alla licenza bancaria.

Immagine e reputazione

C’è poi un aspetto di immagine, che però espone anche a dei rischi. Un accordo con partner digitali o particolarmente innovativi, ad esempio, permette alla banca di posizionarsi rispetto agli ultimi trend digitali.

Ma, di fatto, la banca perde il controllo diretto sull’esperienza del cliente e questo la espone a rischi reputazionali nel caso in cui il partner non sia all’altezza delle aspettative.

Si può arrivare alla perdita del cliente, se non è ben chiaro che la banca non è responsabile della customer experience.

Piattaforma o fornitore?

La capacità di mantenere il controllo sul cliente è la discriminante tra due modelli opposti di BaaS: la “piattaforma” e il “fornitore di servizi”. Nella “piattaforma”, la banca ha un ruolo centrale: è lei a costruire un ecosistema scegliendo i partner da altri settori, ma anche dal fintech, per arrivare a un’offerta completa, non solo bancaria, distribuita da tutti i membri dell’ecosistema.

Il “fornitore di servizi”, invece, porta la licenza bancaria sulla piattaforma gestita da altri, che controllano l’esperienza cliente. La “piattaforma” richiede una piattaforma tecnologica agile e, soprattutto, grandi volumi per abbassare i costi, mentre il “fornitore di servizi” beneficia degli investimenti altrui e ne ottiene costi di distribuzione particolarmente bassi.

Per questo, sostiene S&P Global Ratings, possiamo aspettarci un numero limitato di “piattaforme” sul mercato, mentre la maggioranza delle banche si limiterà a essere “fornitore di servizi”. Magari dopo un insuccesso come “piattaforma”.

Serve un IT all’altezza

Un’ulteriore discriminante è, ovviamente, l’agilità dei sistemi IT della banca. Il BaaS genera ricavi grazie a margini molto bassi e volumi elevati, inimmaginabili per una macchina IT basata su infrastrutture legacy e non cloud.

Le cosiddette BigTech hanno le capacità tecnologiche per costruire una piattaforma, ma difficilmente vorranno assumersi l’onere dei costi per una licenza bancaria, soprattutto in più mercati.

Ecco perché la strada per diventare “piattaforma” non è per tutti e richiede una strategia di lungo periodo per costruire una infrastruttura tecnologica funzionale ai nuovi modelli. Come quella nativamente open delle fintech attive in questo ambito.

Banking as a Service vs Embedded Finance

Banking as a Service ed Embedded Finance consentono ad aziende non finanziarie di distribuire prodotti e servizi bancari. L’espressione Embedded Finance sottolinea il punto di vista del partner terzo, che integra nei propri processi i prodotti banking.

Quando parliamo di BaaS, invece, intendiamo tutti quei modelli che permettono alla banca di offrire la propria infrastruttura e i prodotti, soggetti a regolamentazione e Vigilanza, ad aziende di altri settori.

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di dicembre 2022 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop

 

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