SICUREZZA

Auriga. La fiducia nei pagamenti è un asset competitivo

Auriga. La fiducia nei pagamenti è un asset competitivo

Gianluca Stante, Head of Business Development & Sales, Auriga

Comodi e inclusivi, ma anche vulnerabili. I pagamenti digitali non possono prescindere dalla sicurezza, soprattutto in un contesto come quello attuale, dove le minacce provengono da più fronti: frodi bancarie, furti di identità, phishing, attacchi Man-in-the-Middle, violazioni di sicurezza dei sistemi di pagamento e così via. Colpendo sia l’esterno, ovvero gli utenti finali, sia all’interno, come i sistemi informatici della banca.

«In un ecosistema dove i pagamenti devono essere veloci, omnicanale e intuitivi, la percezione di sicurezza è ciò che consente agli utenti di usare i servizi con serenità e di sceglierne uno piuttosto che un altro – racconta Gianluca Stante, Head of Business Development & Sales, Auriga. La protezione dei dati nei digital payment è essenziale per mantenere la fiducia degli utenti e prevenire frodi e abusi. Inoltre, una banca che offre strumenti di pagamento percepiti come sicuri crea meno resistenza alla adozione».

L’AI per prevenire i rischi

Anche la crescente diffusione dei pagamenti istantanei comporta vantaggi evidenti, come la velocità e la efficienza.

Ma pone sfide importanti sul fronte del controllo, della sicurezza e della gestione del rischio.

«Pensiamo alla irreversibilità delle transazioni: una volta eseguito un pagamento instant, non è possibile annullarlo e questo espone utenti e istituti a frodi più difficili da bloccare in tempo reale – spiega Stante. L’adozione di tecnologie avanzate, come l’AI, la biometria e la crittografia, è essenziale per prevenire eventuali attacchi e per mantenere la sicurezza.

Ma, allo stesso tempo, è fondamentale che gli utenti abbiano consapevolezza delle minacce a cui sono esposti e che le banche dispongano delle best practice per prevenire i rischi. Come lo schema Verification of Payee (VoP), sistema standardizzato messo a disposizione da Auriga per verificare che il nome del beneficiario corrisponda all’intestatario dell’IBAN nei bonifici istantanei. Questa misura riduce i rischi di frode e di errori nei pagamenti, offrendo una tutela più solida nei confronti delle banche e dei clienti».

Nuove tecnologie per transazioni più sicure

Le tecnologie moderne per rilevare le frodi - dalla crittografia alla tokenizzazione, passando per l’autenticazione forte e terminando appunto con l’intelligenza artificiale - svolgono quindi un ruolo cruciale: monitorano e garantiscono che le transazioni siano sicure.

«È però altrettanto importante che le banche rispettino le normative sulla protezione dei dati e promuovano una cultura della sicurezza, educando i consumatori su come proteggere le proprie informazioni sensibili – commenta Stante.

Inoltre, è necessario proteggere i dispositivi specializzati che danno accesso ai servizi essenziali, così da garantire transazioni sicure, identificando le operazioni illecite, bloccando l’uso di dispositivi non riconosciuti e l’esecuzione di codice malevolo non autorizzato. Soluzioni come Lookwise Device Manager, che possono essere implementate anche sui POS, sono funzionali a prevenire le frodi e proteggere i dispositivi».

User experience: vince la personalizzazione

D’altronde, fruibilità, semplicità, accesso H24 e sicurezza sono diventati, per la clientela, elementi essenziali: fattori che hanno spinto le banche a investire in tecnologia e soluzioni digitali avanzate, per rispondere alle esigenze dei clienti ma anche per portare in azienda maggiore efficienza in termini di risorse e costi.

«Un elemento fondamentale di questa trasformazione è la user experience, oggi al centro delle strategie di digitalizzazione delle banche, per offrire una navigazione più fluida e funzionalità intuitive in linea con i bisogni individuali degli utenti – precisa Stante.

Le interfacce sono quindi sempre più personalizzate per offrire esperienze specifiche in base al comportamento, alle preferenze e alla storia dell’utente. Migliorandone la soddisfazione.

Inoltre, le istituzioni finanziarie stanno evolvendo per offrire un’esperienza omnicanale, che permette agli utenti di interagire con i servizi su più piattaforme (online, mobile, in filiale). Questo approccio integrato facilita la continuità dell’esperienza del cliente, consentendo di passare in modo trasparente da un canale all’altro».

Servizi sempre disponibili

In ottica omnicanale, ogni transazione può essere iniziata, portata avanti e infine conclusa su qualsiasi touchpoint bancario, in modo integrato.

«Anche nelle filiali evolute, che offrono maggiore flessibilità per una user experience intuitiva, frictionless e integrata tra canali fisici e mobile, oltre che sicura.

Queste filiali sono un’evoluzione importante nello scenario attuale: se da un lato è ormai irreversibile la scalata verso un mondo sempre più digitalizzato, che nel settore bancario si concretizza innanzitutto con l’incremento dei pagamenti digitali e la richiesta, da parte della clientela, di servizi sempre disponibili e all’avanguardia, dall’altro lato il contante in Italia continua a essere il metodo di pagamento più diffuso – sottolinea Stante.

E le banche necessitano di soluzioni software che supportino funzionalità avanzate e che facilitino l’integrazione dei canali digitali e fisici in una piattaforma tecnologica altamente sicura. Inoltre, devono essere in grado di identificare proattivamente eventuali problemi che possano causare interruzioni di servizio e, di conseguenza, esperienze di consumo negative».

Verso la cashless society

A fine 2024, in Italia si contavano 3,5 milioni di POS (dati Osservatorio Innovative Payments, Politecnico di Milano), ma il tradizionale terminale sta evolvendo verso nuove frontiere, aprendo le porte a nuove funzionalità.

«Abbiamo sviluppato una soluzione che permette di abilitare, in tutta sicurezza, banche e PSP nell’accettazione dei pagamenti PagoPA da SmartPOS, ma il settore sta assistendo alla introduzione di soluzioni sempre più innovative, tra cui la tecnologia softPOS: questi strumenti software, basati su cloud, trasformano smartphone e tablet in terminali di pagamento c-less, eliminando la necessità di hardware dedicato e i relativi costi, e accelerando la diffusione dei pagamenti digitali tra i merchant. Con l’ulteriore sviluppo del cloud e della sicurezza, il softPOS – afferma Stante – potrebbe diventare una valida alternativa per l’accettazione dei pagamenti, verso una società più cashless».

 

Questo articolo è stato pubblicato sul numero di giugno 2025 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.

 

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