Continuano a crescere gli utilizzatori di internet banking in Italia: nell’ultimo anno, dati Net Consulting alla mano, il 40% dei conti correnti è stato consultato attraverso l’home banking, con un trend di crescita del 6%. E aumentano anche le transazioni online che, nonostante un brusco calo dei consumi, hanno portato l’e-commerce a toccare il +30%.
+42% di attacchi mirati
A questa continua crescita dell’uso di internet corrisponde, tuttavia, una impennata degli attacchi di cybercrime, oggi ancora più sofisticati e, soprattutto, mirati. A rilevarlo è l’Internet Security Threat Report di Symantec che ha registrato per il 2012 un balzo del 42% per quanto riguarda gli attacchi mirati, con ben il 19% di minacce che riguardano gli istituti finanziari.
Struttura degli attacchi
I sistemi di attacco più utilizzati sono lo Spear Phishing e i Watering Hole Attacks, che prevedono una scelta e una ricerca accurata da parte dei cybercriminali delle loro vittime, mentre la città europea con la maggiore distribuzione di malware è proprio la nostra capitale: il 2,78% della rete di pc infetti (botnet), infatti, è proprio in Italia, un dato che ci posiziona al quarto posto nella classifica mondiale.
Gli Android i più colpiti
Ma i malware non sono diretti unicamente ai pc: per gli smartphone, in particolare per i dispositivi Android (che hanno il market share più alto), tra il 2011 e il 2012 sono stati creati 4.500 varianti di malware, con lo scopo primario (32%) di rubare le informazioni presenti sul dispositivo.
Ma cosa salviamo sui device mobili?
Principalmente nelle email che lasciamo sul nostro dispositivo salviamo documenti di lavoro (43%), password (23%) di vari account, tra cui anche quelli bancari, e il nostro estratto conto (21%), secondo la ricerca Mobile Insight 2013 di Norton by Symantec. E il rischio che i cybercriminali possano rubare le informazioni sui nostri smartphone o tablet aumenta esponenzialmente quando ci connettiamo a reti wifi libere (senza alcuna password di autenticazione): il 76% dei possessori di dispositivi mobili, infatti, accede a reti aperte, rischiando di incappare in attacchi di tipo man in the middle mentre compie tutte quelle azioni che richiedono una banda ad alta frequenza, ovvero gli acquisti online (condotti dal 29% degli italiani in presenza di wifi aperte) e la consultazione dei propri dati bancari (27%).
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