Si riapre la partita BCC. Perché è un problema

Sono bastate poche parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per confermare ciò che era nell’aria da tempo. Potrebbe arrivare uno stop alle riforme di Popolari e BCC. E questo sarà un problema.

Iccrea Banca Capogruppo BCC

Che cosa ha detto Conte sulle banche

Il Presidente Conte in aula è stato conciso ma piuttosto chiaro:

Sicuramente ci sarà una revisione dei provvedimenti sulle banche di credito cooperativo e banche popolari, soprattutto per quelle più integrate sul territorio: per recuperare la loro funzione che aiuta molto il tessuto produttivo. Stiamo già maturando consapevolezza, che è nel contratto, e la valutazione che sia opportuno distinguere fra banche che erogano credito e soprattutto caratterizzate a livello territoriale e banche di investimento votate più alla speculazione

In poche righe, tre ambiti di azione:

1. riforma delle Popolari;
2. riforma delle BCC;
3. separazione tra banche tradizionali e banche di investimento.

Perché si parla di stop alla riforma BCC

Se la riforma delle Popolari è sostanzialmente attuata (solo Sondrio e Bari non hanno ancora provveduto al totale allineamento, ma manca poco) e la separazione tra banche commerciali e di investimento è stata proposta più volte da più parti negli ultimi anni, è la sospensione o la revisione della riforma del Credito Cooperativo ad avere attirato la maggiore attenzione dei media.

Quattro grandi rischi per le BCC

Le riforme di Popolari e BCC sono passate da uno strumento poco adatto come il decreto legge, teoricamente pensato per le questioni con carattere di urgenza. Il rischio ora è che arrivi un altro decreto legge a congelare il mondo del Credito Cooperativo a metà (più o meno) del guado. Tra tutti i rischi di uno stallo, ne segnaliamo quattro, sottolineando in particolare gli aspetti tecnologici.

1. Vanificare gli sforzi delle Capogruppo
Dopo aumenti di capitale, un intenso lavoro interno di adeguamento di procedure e competenze, un confronto fitto con la Vigilanza europea e quella italiana, Iccrea a Cassa Centrale hanno investito tempo e risorse per adeguarsi alla riforma. E stanno affrontando sfide importanti legate a NPL e Governance. L’attesa e l’incertezza non aiutano.

2. Le BCC sono tecnologicamente ferme
Il lavoro di costruzione delle Capogruppo ha sostanzialmente inchiodato lo scenario IT del Credito Cooperativo. È noto il problema di banche aderenti a Iccrea che non vogliono abbandonare i sistemi Phoenix, ma anche la migrazione in senso inverso è sostanzialmente bloccata in attesa di capire che cosa accadrà.

3. Le BCC rischiano il ritardo sull’innovazione
Finché il processo di riforma non sarà completato, non ci saranno decisioni (e investimenti) in ambiti strategici come la revisione del core banking, il rinnovamento dei servizi sui canali diretti, lancio del mobile. Per non parlare di tematiche più di frontiera come intelligenza artificiale e blockchain: le “costituende Capogruppo” saranno tra le big del nostro credito. E una big non può permettersi ritardi sull’innovazione.

4. Le FinTech sono davvero un competitor
Le principali ricerche sulla soddisfazione della clientela confermano che piccole aziende e artigiani preferiscono il servizio fornito dalle BCC. Le ragioni sono diverse e vanno dal rapporto diretto alla maggiore attenzione alle necessità territoriali. Le piccole e micro aziende sono però anche un segmento storicamente poco o mal servito dalle banche nostrane e sono quindi nel mirino delle startup FinTech, la cui strategia di ingresso sul mercato punta sempre a una nicchia per poi espandersi gradualmente.

I clienti imprese più legati alle BCC sono anche quelli su cui si rischia di combattere una gara dura, basata sull’innovazione, con competitor agilissimi e ipertecnologici. L’approccio collaborativo con il FinTech è alla portata delle Capogruppo e, forse, di alcune BCC di maggiori dimensioni. Tutte le altre, singolarmente, avranno molte difficoltà (tecnologiche, di skill, di scala, chi più ne ha più ne metta) a sviluppare partnership con startup internazionali.