Solo il 36% conserverà i dati in house
Attualmente il 52% del campione mantiene in house tutte le funzioni di gestione dei dati. Ma, secondo la ricerca, tra 3 anni questa percentuale dovrebbe scendere al 36%, con un 15% pronto a esternalizzare completamente l’attività a partner esterni. E con essa anche l’analisi delle performance e dei rischi.
Perché preferire l’outsourcing: dalla compliance …
La ragione di questo trend? Più della metà del campione (57%) punta il dito verso le richieste delle autorità regolamentari, ma pesa anche la crescente importanza attribuita alla corretta gestione dei dati da parte degli investitori istituzionali: per quasi un terzo, l’integrazione di nuove informazioni o dati alternativi nei processi di investimento sarà centrale nei prossimi 5 anni.
… ai vantaggi competitivi …
Inoltre, quasi la metà degli intervistati (46%) ritiene che una migliore strategia per la gestione dei dati porterà a un allineamento tra i team di investimento e quelli di risck management. A maggior ragione se, come ritiene il 22%, le capacità di analisi sono ormai il vantaggio competitivo più importante.
… fino all’integrazione tra fonti e tipologie di dati
Spingono verso l’outsourcing poi altre esigenze. Il 43% degli investitori istituzionali ad esempio considera la mancanza di integrazione tra diverse tipologie e fonti come una sfida. Solo il 60% del resto è attualmente soddisfatto della propria strategia di data management.