SPAXS: ecco il piano e il team di illimity

Una banca specializzata sulle PMI ad alto tasso di digitalizzazione. Ecco il piano strategico della nuova banca illimity di Corrado Passera.

Spaxs

Obiettivi e target

L’obiettivo ambizioso di Spaxs è di arrivare a contare attivi per 7 miliardi di euro entro il 2023, con un utile netto intorno ai 300 milioni di euro (e intorno ai 40/50 milioni già per il 2020), per un ROE di circa il 25% grazie a una struttura particolarmente snella (il Cost Income è stimato sotto il 30% a fine piano) e con un CET1 superiore al 15%. Come? La banca che nascerà dalla “business combination” con Banca Interprovinciale, ottenuti l’ok di Bankitalia e BCE, si chiamerà illimity e opererà su tre target di mercato ritenuti “scarsamente serviti”:

impieghi alle PMI ad alto potenziale ma con struttura finanziaria non ottimale (incluse PMI UTP);
NPL corporate, con o senza garanzia;
banca diretta digitale per retail e corporate.

«Nei prossimi anni nel settore bancario ci saranno dei perdenti - ha commentato Corrado Passera aprendo la presentazione del Piano. Tra questi, le banche piccole che continueranno a seguire un modello universale senza specializzarsi. Vedremo vincitori specializzati, di nicchia».

La prima a partire sarà la Divisione NPL. Che, insieme a quella PMI, nei piani contribuirà equamente al risultato economico, mentre la Divisione Retail si impegnerà nella raccolta.

SPAXS – Banca Interprovinciale: la squadra

Corrado Passera sarà l’Amministratore Delegato della nuova banca. La Divisione NPL sarà affidata ad Andrea Clamer, “promotore” di SPAXS ed ex Head of NPL Division per Toscana Finanza e Banca IFIS. Alla Divisione PMI andrà Enrico Fagioli Marzocchi: tra i suoi ultimi incarichi, la responsabilità della Direzione Crediti e Asset Problematici di Gruppo MPS e quello di CEO della JV Quaestio – Cerved. Troviamo invece Carlo Panella, ex D.G. di WeBank ed ex D.G. di CSE Consulting, alla guida della Divisione Retail e Responsabile IT.

CFO e Central Function sarà Francesco Mele, dopo un’esperienza come CFO di Banca MPS. Le altre posizioni di prima linea, i cui manager sono stati già identificati, saranno annunciate nelle prossime settimane.

Divisione PMI: Tutor e prodotti

Il business model per intercettare il valore potenziale delle PMI passa dalla figura del Tutor, 40 professionisti sul territorio con competenze industriali e finanziarie, la cui attività sarà supportata da tecnologie di analisi dei dati basati su intelligenza artificiale. «Ci prenderemo cura delle aziende con rating basso che non ricevono abbastanza finanziamenti per crescere, grazie a competenze e tecnologie - ha sintetizzato Corrado Passera».

Tre le tipologie di servizi previsti:
Turnaround: la banca acquisterà singole posizioni di crediti non-performing (Unlikely-To-Pay), ma con prospettive di ritorno in bonis, offrendo servizi di advisory e restructuring, oltre che di nuova finanza. Offrirà anche servizi di fronting – gestione di cassa, tesoreria e circolante – su posizioni UTP a investitori non bancari;
Crossover lending: verso PMI con basso (o prive di) rating e con strutture finanziarie non ottimali che hanno difficoltà di accesso ai mercati finanziari, con una gamma di prodotti bancari e consulenza industriale;
Invoice lending: servizi di reverse e direct factoring a PMI, puntando su imprese operanti in filiere e/o distretti industriali. Previste anche partnership con operatori in singoli comparti di prodotti o servizi. L’obiettivo è un turnover di 4,2 miliardi nel 2023.

Divisione NPL: investimenti e servizi

La nuova banca investirà nel periodo di Piano circa 3 miliardi in portafogli NPL e svolgerà servizi di gestione di portafogli in conto proprio e per terzi. Offrirà poi servizi di finanziamento a investitori NPL non bancari. Il tutto utilizzando un modello di pricing proprietario, un “business model innovativo nel servicing degli NPL” e una “significativa capacità di acquisizione legata alla robusta dotazione di capitale e a un costo del funding vantaggioso”. Anche in questo ambito è previsto l’uso di Big Data, intelligenza artificiale e machine learning.

La banca diretta: raccolta e open banking

I servizi retail e corporate della banca diretta puntano invece ad almeno 70mila clienti al 2020 e a 200mila al 2023. L’offerta si baserà su un digital banking semplice, con una customer experience “di elevato livello”. Anche qui ampio uso della tecnologia digitale, per cogliere le opportunità offerte dall’evoluzione normativa (vedi l’aggregazione di conti post PSD2) ma anche per offrire alle famiglie strumenti per la gestione dei budget famigliari.
L’offerta si concentrerà su depositi, servizi di pagamento, CFO digitale per le PMI, consulenza su mutui, prestiti personali e polizze assicurative, distribuite tramite partnership con altri operatori.

Entro un anno il nuovo IT

Entro 12 mesi avverrà la migrazione alla nuova piattaforma IT, già definita nelle principali componenti tecnologiche e architetturali: seguirà un approccio modulare in ottica open banking, integrando soluzioni di terzi, anche FinTech, e le base dati tradizionali con big data per sfruttare a pieno intelligenza artificiale e machine learning. L’investimento previsto è di 50 milioni di euro con spese operative di 45 euro nell’arco di piano.

 

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