MiFID 2. La risposta tecnologica alla trasparenza

La MiFID 2 è alle porte. E la sfida si gioca sul campo della trasparenza. La nuova direttiva cambierà infatti le regole del gioco nel business bancario, con maggiori richieste: da uno scrupoloso dettaglio su costi e incentivi applicati alla clientela, fino a reporting di vigilanza periodici ed esaustivi.
Sigrade

 

SiGrade Luciano AgrimontiSiGrade Claudio Ghelfi

È proprio su questi aspetti che SiGrade si sta concentrando, sviluppando delle soluzioni capaci di rispondere alla nuova direttiva semplificandone la gestione per le banche, come raccontano Luciano Agrimonti e Claudio Ghelfi, Division Manager dell’azienda.

Personalizzazione e automazione

Oltre alla regolamentazione dei processi, la partita si estende anche a una significativa componente tecnologica: automazione e personalizzazione sono i due elementi che potrebbero rivelarsi vincenti. Tutti i processi che riguardano l’informativa ex ante, infatti, possono essere automatizzati: l’ammissibilità degli incentivi da trattare,la gestione dell’esposizione e il controllo delle commissioni. La banca può definire i parametri e le soglie limite per valutare ogni commissione e incentivo e la qualità di ciò che viene offerto alla clientela può essere misurata, grazie a test qualitativi integrati all’interno dei processi attivati.

Giustificare ogni costo in modo trasparente

Il principio cardine è però la trasparenza, che ora traguarda anche l’informativa ex post: ogni corrispettivo deve essere tracciato, archiviato e anche monitorato. Tradotto, la clientela ha il diritto di conoscere il costo di ogni singolo prodotto e visualizzare ciascuna voce commissionale. Per fare questo, le banche potranno raccogliere i dati delle SGR, delle assicurazioni e di altri emittenti in modo automatico, allocando in modo corretto le commissioni e gli incentivi percepiti sui vari clienti. Tutto ciò consente soprattutto di dimostrare che gli incentivi sono legittimi e giustificati.

Anche il reporting è automatico

Questa comunicazione trasparente non riguarda unicamente l’informativa alla clientela. Anche gli organi di vigilanza dovranno essere informati puntualmente: velocità, efficienza e soprattutto maggiore controllo diventeranno i parametri più cari alle banche per quanto riguarda il transaction reporting. E ancora una volta, l’automazione potrebbe rendere più semplice quest’obbligo di trasparenza: ogni tipologia di segnalazione (transaction reporting, position reporting post trade transparency, etc.) può essere centralizzata e monitorata attraverso applicativi ad hoc, capaci di registrare tutti i dati in modo automatico e inviare puntualmente i report all’entità di riferimento. Permettendo inoltre la verifica delle risposte e la quadratura tra le diverse segnalazioni. Infine, bisogna ricordare che la MiFID 2 potrebbe cambiare il perimetro dei prodotti OTC: con l’arrivo della nuova direttiva e la possibile integrazione di strumenti del mondo Forex all’interno del TUF, tali strumenti, oggi al di fuori della consulenza, saranno trattati secondo tutti i dettami della MiFID 2, con un impatto significativo sull’organizzazione bancaria e sul rapporto con la clientela.