Nei primi sei mesi del 2012 l’utile del Gruppo UniCredit ammonta a 1.083 milioni di euro, con un calo di 238 milioni (-18%) rispetto ai primi sei mesi del 2011. In calo anche il risultato netto di gestione, pari a 2.459 milioni: -15,7% rispetto al primo semestre 2011, a causa del peso delle rettifiche nette e degli accantonamenti per garanzie, in crescita del 23,6% a/a, e pari ormai a 3.308 milioni
Sforbiciata ai costi
Il clima di austerity si riflette anche cui costi operativi, in calo del 2,6% per un totale di 7.548 milioni: le spese per il personale, in particolare, scendono del 2%, grazie alla riduzione dell’organico (2.719 dipendenti FTE in meno in un semestre) e al minor accantonamento sulla componente variabile. Le spese amministrative fanno registrare un -1,3%, con cali particolarmente significativi nel marketing (-10,1%) e nel ricorso alla consulenza (-10,2%). Il cost/income ratio scende a 56,8, rispetto al 61,4 del semestre precedente.
Si risparmia nell’IT
Particolarmente interessante il dato relativo alle rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali: 523 milioni (in calo del 7,1% rispetto al primo semestre 2011), e legato principalmente alla vita utile “più lunga” degli investimenti IT.
Crediti deteriorati in aumento
Il contesto economico pesa particolarmente sul bilancio UniCredit: il costo del rischio è salito a 119 punti base (+23 bps), i crediti deteriorati sono passati dal 7,18% del 31 dicembre 2011 al 7,85% del 30 giugno 2012, e i crediti in sofferenza dal 3,24% al 3,51%.
Raccolta in crescita
La raccolta da clientela e titoli ammonta a 580.427 milioni di euro (contro i 561.370 del semestre precedente), mentre i crediti verso clientela sono in leggero calo a 556.815 milioni (contro 559.553 milioni). Il patrimonio netto ammonta a 61.031 milioni. Il Core Tier 1 Ratio a giugno 2012 è pari a 10,39%, il Tier 1 Ratio a 10,94% e il Total Capital Ratio a 13,50%.