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Investimenti: ecco i 3 trend del futuro

Assinform digitalizzazione

Tecnologia e FinTech, mercati emergenti, luxury. Sono questi i macro trend su cui gli investitori dovrebbero puntare nel futuro: a dirlo è Robeco, che di recente ha lanciato sul mercato nuovi fondi per investire su queste tre aree.

La tecnologia: primo trend, tra robot, AI, IoT, …

Partiamo dal primo trend. Investire nella digitalizzazione significa puntare su un mercato che coinvolge chiunque e con risvolti economici certi. È così in particolare guardando all’innovazione industriale: robot, co-bot (automi collaborativi) e automazione rilanceranno la produttività e favoriranno l’efficienza, in termini di costi e di tempo. Ma i riflettori sono puntati anche sulle auto a guida autonoma, quindi intelligenza artificiale, Internet of Things e realtà aumentata. Al centro c’è il dato, quello che viene definito il nuovo petrolio ma che richiederà al mondo della cybersecurity di specializzarsi sempre di più.

… rinnovabili e FinTech

L’investimento nelle nuove tecnologie comprende inoltre il mondo dell’energia. Tra eolico, solare e smart grid, la diffusione delle rinnovabili è inarrestabile e le imprese non potranno farne a meno nei prossimi anni. E la trasformazione digitale, in tutti i settori, passerà inevitabile dalle FinTech. Al lavoro su pagamenti digitali, blockchain, robo-advisory e contabilità digitale, i nuovi player tecnologici si affiancheranno alle banche o si integreranno con loro, faranno sparire il contante e apriranno le porte dei mercati finanziari a oltre due miliardi di persone attualmente escluse da questo mondo.

Investire nei mercati emergenti e sul lusso

Sono tutti cambiamenti che Robeco definisce “secolari” e che rappresentano quindi un mx di potenzialità per gli investitori. Anche perché inevitabilmente impatteranno i consumi: basta guardare i numeri delle vendite di smartphone per accorgersene, così come la crescita spedita dell’e-commerce. Tutti trend in ascesa che non lasciano fuori nessun Paese del mondo. Anche i mercati emergenti hanno visto infatti crescere tra la middle class (e non solo) la domanda sia di beni essenziali, sia di beni discrezionali. Non stupisce del resto come globalmente il lusso non conosce freni, trainato da brand forti che trasmettono l’idea di qualità e affidabilità.