Mintos banner 728x90

Le BCC chiedono di proseguire la Riforma

Apertura al dialogo e bisogno di certezze sul futuro. Il Credito Cooperativo parla – finalmente – con una sola voce nel chiedere il prosieguo del percorso di riforma avviato negli scorsi anni.

Iccrea Banca Capogruppo BCC

Un comunicato comune

La nota diffusa il 25 giugno porta la firma congiunta di Confcooperative, Federcasse, Gruppo Iccrea, Gruppo Cassa Centrale e delle Raiffeisen. Non si sentiva da un po’, una voce unica del mondo cooperativo, almeno non su un tema così importante. Eppure il nuovo quadro politico, con quel riferimento esplicito del Presidente Conte sulla Riforma delle BCC ha portato in scena qualcosa di particolarmente pericoloso. Cioè l’incertezza.

Le BCC erano già legate l’una all’altra

Nella nota, BCC, Casse Rurali e Raiffeisenkassen ribadiscono la loro natura mutualistica e cooperativa, ricordando il milione e 300mila soci su cui fanno leva le oltre 270 banche (il processo di fusione e aggregazione prosegue, pur nella scarsa attenzione dei mass media dovuta alle dimensioni spesso modeste delle banche coinvolte) e il processo di costruzione di una rete di collaborazione tra banche autonome ma connesse dal sistema associativo, dai servizi, dai sistemi bancari e industriali, dai fondi di garanzia – gli stessi che hanno minimizzato l’impatto sui risparmiatori delle BCC in stato di crisi.

Il passaggio chiave è in un paragrafo brevissimo:

I valori restano nel tempo. I modelli organizzativi e le persone passano, cambiano e si evolvono.

Pronti a partire

Segue l’affermazione della possibilità di “fare banca cooperativa” in modo redditizio e solido, anche in un contesto di mercato come quello attuale, con la famosa tempesta perfetta di normativa, tecnologia e strascichi della crisi sull’economia reale (e su famiglie e piccole imprese, i clienti core del sistema BCC). La priorità è duplice: essere concorrenziali e cooperativi. Iccrea, Cassa Centrale e le Raiffeisen: tutti i Gruppi hanno già presentato istanza formale alla Vigilanza e si dicono “pronti a partire”.

Fateci partire (e difendeteci in Europa)

“Resteremo noi diventando più forti”, sembra dire la nota congiunta, presentando i cardini della Riforma che richiedono ancora piena attuazione e norme secondarie: il principio di proporzionalità risk based delle singole BCC, il modello di Vigilanza sui Gruppi e sulle singole BCC, la possibilità per le basi sociali delle banche virtuose di esprimere gli amministratori. C’è spazio anche per l’augurio che il Governo si impegni, verso il Parlamento Europeo e la Commissione dell’Unione, a riequilibrare la normativa rispetto a banche con dimensioni, complessità e finalità differenti. Come a dire: "se volete aiutarci, i problemi veri sono altri. Siamo arrivati fino a qui, siamo pronti, parliamone ma fateci partire". La scadenza è vicina: 1 gennaio 2019.