Un Piano di Accumulo Capitale, spesso abbreviato in PAC, è una strategia di investimento che ti permette di investire somme di denaro in modo regolare e pianificato nel tempo. Invece di versare un'unica grossa cifra, si scelgono importi più piccoli, che vengono investiti a intervalli prestabiliti, ad esempio ogni mese.
Si legge spesso che l'approccio del PAC è pensato per rendere l'investimento accessibile anche a chi non dispone di un capitale iniziale elevato. L'idea di base è costruire gradualmente il proprio patrimonio, un passo alla volta, un modo per entrare nei mercati finanziari senza la pressione di dover indovinare il momento giusto per investire.
Ci si chiede spesso, però, se il PAC conviene o se sia meglio investire tutto in un unico momento: a patto di poterlo fare, ovviamente.
Come funziona il PAC?
Il funzionamento di un Piano di Accumulo Capitale è piuttosto semplice da spiegare. Puoi decidere quale somma versare e con quale frequenza: mensile, trimestrale o altro ancora. Una volta impostato il PAC, il denaro viene automaticamente prelevato dal tuo conto e investito negli strumenti finanziari che hai scelto, come fondi comuni o ETF.
Questo meccanismo di versamenti costanti, indipendentemente dalle condizioni di mercato, è noto come dollar-cost averaging. In parole semplici, quando i mercati scendono, con la stessa somma acquisti più quote, e quando salgono, ne acquisti meno.
Questo aiuta a "mediare" il prezzo di acquisto nel tempo: quando compri e il mercato è basso, avrai più margine di potenziale crescita in futuro. Al contrario, se compri quando il mercato è alto, la "media" del prezzo di acquisto risulterà comunque ribassata.
Perché piace il PAC?
Il principale obiettivo di chi sceglie un PAC è la costruzione di un capitale nel medio-lungo termine. Non si tratta di una strategia per ottenere guadagni rapidi, ma piuttosto per accumulare ricchezza in modo costante e disciplinato.
Molti utilizzano il PAC per obiettivi a medio-lungo termine, come l'acquisto di una casa, la preparazione della pensione o semplicemente per creare un fondo di emergenza più consistente.
La regolarità dei versamenti aiuta a mantenere la disciplina finanziaria, evitando decisioni emotive dettate dall'andamento dei mercati. L'obiettivo è far lavorare il denaro per te nel tempo, sfruttando l'interesse composto e la crescita graduale del tuo portafoglio.
Soprattutto: un PAC ti consente di iniziare a investire anche disponendo di una piccola cifra, in alcuni casi si parte da pochi euro al mese.
Come attivare un PAC online
Diversi broker online permettono di attivare un PAC in pochi minuti, spesso con versamenti di pochi euro al mese. Eccone alcuni.
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Ma il PAC conviene davvero?
Torniamo però alla domanda principale: meglio il PAC o il PIC (Piano di Investimento del Capitale)? Cioè, meglio investire tutto subito o investire piano piano?
Uno studio del portale JustETF ha esplorato la questione guardando a 50 anni di dati dell’indice MSCI World Net Total Return. E ha sentenziato che, a parità di capitale complessivo investito, l’ingresso immediato nel mercato, quindi il PIC, genera un capitale finale nettamente superiore.
«La sovraperformance del PIC si spiega con il concetto di time in the market – osserva Lorenzo Demaria, country manager Italia di justETF. Nel PAC una quota rilevante del capitale rimane liquida e improduttiva per anni, subendo l’erosione inflattiva e perdendo il premio per il rischio azionario. Nel PIC, invece, l’intero capitale lavora dal giorno uno».
Attenzione, però, questo dato va accompagnato da due considerazioni:
non tutti possono investire una grande somma da subito;
non tutti hanno i nervi saldi e sopportano le fluttuazioni dei mercati.
Un esempio su tutti: chi ha investito tutto all’inizio dell’anno 2000, in pochi mesi ha subito una perdita superiore al 50%. Ed è tornato in pareggio solo dopo 13 anni, nel 2013, come specifica l’analisi di justETF. Una lunga e snervante attesa.
Il PAC, invece, grazie alla sua progressività resiste meglio nelle fasi di crisi. Come quella del 2008 o quella del Covid.
Chi preferisce il PAC?
Investitori con capitale iniziale ridotto
Il Piano di Accumulo Capitale è un ottimo punto di partenza per chi non ha a disposizione una grossa somma da investire subito. Non servono migliaia di euro per iniziare; bastano anche piccole cifre, magari quelle che riesci a mettere da parte ogni mese. Questo rende l'investimento accessibile a quasi tutti, permettendo di far crescere il proprio patrimonio gradualmente senza dover aspettare di avere un capitale importante. È un modo per iniziare a familiarizzare con i mercati finanziari senza sentirsi sopraffatti.
Chi cerca un approccio graduale ai mercati
Se l'idea di buttarsi a capofitto nei mercati finanziari ti mette un po' d'ansia, il PAC offre una soluzione più tranquilla. Invece di investire tutto in una volta, cosa che potrebbe farti preoccupare se il mercato dovesse scendere subito dopo, con il PAC compri un po' alla volta. Questo significa che il tuo acquisto avviene a prezzi medi diversi nel tempo. Questa strategia aiuta a smorzare l'impatto delle forti oscillazioni di mercato, rendendo l'esperienza meno stressante e più gestibile, soprattutto per chi è nuovo a questi strumenti.
Obiettivi finanziari a medio-lungo termine
Il PAC non è pensato per chi cerca guadagni rapidi. È uno strumento che dà i suoi frutti nel tempo, grazie alla costanza dei versamenti e all'effetto dell'interesse composto. Se hai obiettivi come la pensione, l'acquisto di una casa tra diversi anni, o semplicemente vuoi costruire un gruzzolo per il futuro, il PAC si allinea bene con queste necessità. Richiede pazienza e disciplina, ma la regolarità dei tuoi investimenti, anche se piccoli, può portare a risultati notevoli nel lungo periodo.
Tipologie di investimento in un PAC
PAC azionario
Quando si parla di PAC azionario, ci si riferisce a piani che investono la maggior parte del capitale in azioni di società. Questo tipo di investimento ha un potenziale di rendimento più alto nel lungo periodo, ma comporta anche un rischio maggiore. Le azioni sono notoriamente più volatili rispetto ad altri strumenti finanziari, il che significa che il loro valore può oscillare in modo significativo.
Per questo motivo, un PAC azionario è generalmente più adatto a chi ha un orizzonte temporale lungo, almeno 5-10 anni, e una buona tolleranza alle fluttuazioni del mercato. L'idea è che, nel tempo, la crescita delle aziende possa compensare le eventuali fasi di ribasso.
Si possono scegliere fondi che investono in azioni globali, settoriali o geografiche, a seconda della strategia che si vuole adottare.
PAC obbligazionario
Se invece la priorità è la stabilità e la riduzione del rischio, un PAC obbligazionario potrebbe essere la scelta più indicata. Questi piani concentrano gli investimenti in obbligazioni, che sono generalmente considerate meno rischiose delle azioni.
Le obbligazioni sono essenzialmente prestiti che si fanno a governi o aziende, e in cambio si riceve un interesse periodico e la restituzione del capitale alla scadenza. Il potenziale di rendimento di un PAC obbligazionario è solitamente inferiore rispetto a quello azionario, ma offre anche una maggiore prevedibilità e minori oscillazioni.
Questo lo rende una buona opzione per chi ha un orizzonte temporale più breve, o per chi semplicemente preferisce un approccio più cauto ai mercati. La diversificazione all'interno del comparto obbligazionario, scegliendo tra diverse tipologie di emittenti e scadenze, può ulteriormente contribuire a mitigare i rischi.
Fondi comuni ed ETF
Indipendentemente dal fatto che si scelga un PAC azionario, obbligazionario o misto, i veicoli di investimento più comuni utilizzati sono i fondi comuni di investimento e gli ETF (Exchange Traded Funds).
I fondi comuni sono gestiti attivamente da professionisti che cercano di battere il mercato, mentre gli ETF sono fondi a gestione passiva che replicano un indice di riferimento.
Molti investitori preferiscono gli ETF per i loro costi di gestione generalmente più bassi e per la loro trasparenza. La scelta tra fondi comuni ed ETF dipende dalle proprie preferenze, dalla fiducia nella gestione attiva e, naturalmente, dai costi associati. Entrambi offrono il vantaggio della diversificazione, permettendo di investire in un paniere di titoli con un unico strumento. Questo è un aspetto chiave di un piano di accumulo, poiché permette di distribuire il rischio su molteplici asset. La facilità con cui si possono acquistare quote di fondi ed ETF periodicamente rende questi strumenti ideali per la meccanica del PAC.
Aspetti pratici per avviare un PAC
Definisci quanto investire
Quando si pensa di iniziare un Piano di Accumulo Capitale, la prima cosa da fare è capire quanto si può mettere da parte regolarmente. Non serve avere grandi cifre all'inizio, anzi. L'importante è scegliere un importo che sia sostenibile per il tuo bilancio, qualcosa che non ti crei stress e che tu sia in grado di versare con costanza nel tempo.
È molto meglio investire una cifra più piccola, diciamo 150 euro al mese, per vent'anni, piuttosto che provare a versare 800 euro per sei mesi e poi interrompere tutto.
Scegliere gli strumenti finanziari adatti
Per un PAC, la cosa migliore è puntare su strumenti che siano semplici, trasparenti e ben diversificati. Evita prodotti troppo complessi o costosi, e stai ben lontano da quelli che hanno un'anima speculativa e che ti promettono rendimenti da favola.
Versamenti automatici
Devi automatizzare i versamenti: se imposti un pagamento automatico, non dovrai più pensare ogni mese se investire o meno. E non potrai dimenticarti di investire. Considera sempre il tuo stipendio al netto del tuo versamento: è qualcosa che fai per i tuoi progetti futuri.
Costi e rendimenti
Valutare le commissioni e i costi di gestione
Ogni passaggio, ogni intermediazione, ha un prezzo. Online trovi molte soluzioni per aprire un PAC in autonomia: cerca gli ETF con le commissioni di gestione più basse. Anche pochi punti percentuale, moltiplicati su un orizzonte di 20 anni, fanno la differenza. Prenditi il tempo di leggere con attenzione la documentazione informativa e confrontare le opzioni.
Comprendere la natura non garantita dei rendimenti
I rendimenti di un PAC, di un fondo comune o di un ETF non sono mai garantiti. Quello che vedi nelle simulazioni è una stima basata su andamenti storici o proiezioni. I mercati finanziari sono per natura volatili e i rendimenti passati non sono una promessa per il futuro.
Un PAC azionario, ad esempio, punta a rendimenti potenzialmente più alti, ma porta con sé anche un rischio maggiore. Al contrario, un PAC obbligazionario offre più stabilità, ma con guadagni generalmente più contenuti.
L'importanza di ETF a basso costo
Gli ETF (Exchange Traded Funds) a basso costo sono probabilmente la scelta migliore per chi incomincia a investire piccole somme. Questi fondi replicano un indice di mercato, come l'MSCI World, e hanno costi di gestione generalmente molto inferiori rispetto ai fondi comuni tradizionali.