
Il risparmio gestito cresce ma può fare di più
PwC prevede che nel 2020 il patrimonio gestito in Italia sfiorerà i 2.536 miliardi di euro con una crescita del 5,5%, in calo rispetto al +10,2% del periodo 2012-2016. Gli spazi di crescita per il settore non mancano: solo il 30% delle attività finanziarie delle famiglie italiane è oggi gestito, rispetto a una media europea del 41%. Inoltre i livelli di ricchezza sono in ripresa, nonostante la crisi
La tecnologia traina il settore
Gli asset manager possono giocarsi tre carte per dare una spinta al comparto. La prima è la tecnologia, ad esempio con l’utilizzo di strumenti analitici e modelli digitali, come il roboadvisory. La seconda è la rimodulazione dell’offerta: servono più soluzioni rivolte a un target giovane, che necessita di una gestione diretta dei propri investimenti, e strumenti ad hoc per la crescente popolazione anziana. C’è poi la comunicazione, che deve essere più interattiva, immediata e conveniente.
Le regolamentazioni cambiano il modello di business
Il modello di business in ogni caso deve evolversi. La MiFID II e il MiFIR impongono maggiori obblighi di trasparenza e compliance normativa, con una conseguente riduzione dei margini e delle tasse. La pressione regolamentare potrebbe interessare inoltre gli incentivi e potrebbe rendere più complessi gli accordi distributivi.
Invecchiamento della popolazione: un’opportunità
Un’altra sfida per il wealth management deriva dall’aumento della popolazione anziana. Gli over 64 raggiungeranno il 25,4% nel 2020 sul totale della popolazione in età lavorativa, contro l’11,7% del 2010: ci sarà sempre più bisogno quindi di prodotti specifici per il post-pensionamento. Resterà in crescita comunque la richiesta di prodotti fortemente specializzati e passivi: investimenti alternativi, ETP e prodotti finanziari “a pacchetto” (gestioni patrimoniali, fondi di fondi, prodotti assicurativi vita).